La fortuna del Museo, e pertanto la quantità di pubblico molto superiore a quella prevista all'inizio, ha reso necessari nel tempo la sostituzione di materiali consumati e la integrazione di nuove funzioni e impianti dovuti alla logica della vita reale del Museo. Ed ora il potenziamento e le nuove strategie delle attività volute dal direttore Kees van Twist hanno condotto alla esigenza e alla decisione di un restauro e di un restyling radicale di tutto il complesso architettonico. Progetto cui ci è stato chiesto di sovrintendere. Così che noi stessi progettisti originari del Museo ci siamo trovati a ristudiare, a reinterpretare e a restaurare la nostra stessa opera, a cambiarle la pelle come avviene nei templi di legno giapponesi. Abbiamo anche introdotto nuove immagini e nuovi materiali, come per esempio le nuove grandi facciate di ceramica serigrafata realizzate dalla storica ditta Makkum
Ci ha veramente lusingati l'attenzione dei responsabili del Museo verso il nostro progetto originale, che è stato rispettato in tutti i suoi aspetti estetici come fosse un monumento storico. E così il visitatore si trova oggi di fronte a una situazione strana: cioè a un Museo, un edificio di cui in un certo senso conosce da tempo l'immagine, ma di cui percepisce in modo subliminale una novità, cioè un'altra immagine giovane e fresca. Alessandro Mendini

FADE Family e il nuovo modo di vivere outdoor
L'ultima novità di PLUST Collection è una collezione di arredi che si ispira alla texture della pietra bianca e si illumina al calar della sera.