L’invito che Domus aveva rivolto ad alcune delle figure più importanti nel panorama dell’architettura italiana pre-bellica era quello a proporre una casa ideale, un a casa per sé, e prevedibilmente le risposte – quelle di Mollino, di Belgiojoso, Cattaneo, Aloisio e altri ancora – si erano trasformate in altrettanti manifesti, che combinavano dimensione personale con posizione teorica e professionale. Gianluigi Banfi, uno dei Bbpr, nomi di riferimento per quella parte di razionalismo italiano che più apertamente aveva respirato l’aria internazionale del movimento moderno fin dagli anni ‘30, pensa ad una casa modulare, da smontare e trasportare in un furgone che al tempo stesso ne contiene il blocco servizi. Una anticipazione di temi come la prefabbricazione che avrebbero caratterizzato il dibattito dell’europa postbellica e urbanizzata, e anche di certe visioni nomadi che avrebbero ispirato progetti come la New Babylon di Constant Nieuwenhuys, o la No-Stop City degli Archizoom. La casa ideale di Gianluigi Banfi veniva pubblicata su Domus nell’agosto 1942, sul numero 176.
La casa ideale dell’arch. Gian Luigi Banfi
Questa costruzione che ho immaginato per la Julia, il Giuliano e per me, non è né una costruzione fissa e nemmeno un campeggio; è una via di mezzo Ira le due soluzioni poiché ha dell’una i vantaggi della stabilità per quanto riguarda i servizi e dell’altra la possibilità di trasporto, sia pure con minore rapidità, da un luogo all’altro.
Essa è infatti composta da due parti ben distinte come funzione e come costituzione; i servizi ed il soggiorno; fanno parte della prima la cucina, il gabinetto bagno doccia e lavabo, il guardaroba; il pranzo il soggiorno ed il riposo della seconda. I servizi sono montali sull’autocarro a rimorchio ed hanno tutte le caratteristiche, per esempio, del vagoneletto; spazio minimo ma armadi, dispensa, tavoli a ribalta, refrigerante, cucina, acqua corrente, riscaldamento, luce elettrica, ecc. Il vano posteriore del rimorchio (mq. 6) serve durante il viaggio a riporre gli elementi costitutivi del soggiorno, e in stazione come locale di guardaroba con eventuale letto di servizio.
Il soggiorno è costituito da 22 elementi quadrati (2 m x 2 m) di tetto e di pavimento e da 24 elementi di parete perimetrale e due di parete interna, questi tutti pure di 2 m x 2 m. I mobili per l’arredamento della parte smontabile sono tutti pieghevoli (tavoli, sedili, letti, cappa del camino, libreria, armadi, ecc.). Il montaggio degli elementi avviene successivamente come segue:
1) Copertura: essa è composta da elementi di telone di 2 m x 2 m che si collegano lungo i margini con una doppia abbottonatura; ad essa si può così dare la forma desiderata e richiesta dal paesaggio: composta a terra, la copertura viene sospesa mediante cavi metallici ad altri cavi precedentemente tesi fra gli alberi che ne costituiscono così gli elementi portanti (si potrà dove occorresse sopperire alla mancanza di qualche albero con pali ben ammarrati).
2) Pavimento: esso pure è composto da elementi di assito di 2 m x 2 m poggianti su supporti avvitabili che senza modificare la varia inclinazione del terreno consentono di creare il piano orizzontale.
3) Pareti: sono costituite da elementi portanti che si avvitano a supporti del pavimento e da pannelli di 2 m x 1,90 m che si inseriscono tra i supporti: il collegamento tra la parete e la copertura è assicurato da elementi di tenda verticali che hanno la funzione di soffietto e consentono al telone di copertura l’elasticità che la sua costituzione richiede. Gli elementi di parete sono in parte a finestra (9 pannelli), a porta (8 pannelli), e piene (5 pannelli): sono costituiti da un telaio interno in legno rivestilo esternamente e internamente da masonite temprata riempiti da materassini solanti di fibre di vetro.
4) Arredamento: come si è detto, tutti i mobili sono pieghevoli e smontabili. La parte abitazione è collegata ai servizi (autocarro e rimorchio) da un passaggio a soffietto che permette di disporre le due parti dell’abitazione a distanza variabile, tale che si adatti volta a volta alla configurazione del terreno.
Abitazione realizzabile? Oggi forse notevolmente costosa tanto più che essa rappresenta un doppio: è una casa di vacanza alla quale deve necessariamente corrispondere un’abitazione fissa. Come tale essa è destinata a rimanere sulla carta: desidererei però sottolineare alcune caratteristiche essenziali che danno a questo progetto un aspetto particolare ma che hanno in sé un valore più generale così da permettere la realizzazione rapida, industriale, a buon mercato di un tipo di abitazione assai più generalizzabile, problema che a noi sta a cuore per lo meno quanto quello di un’abitazione particolare.
Gli elementi della costruzione in uno studio più approfondito saranno tutti normalizzati e potranno essere prefabbricati in serie: con qualche modifica (soprattutto per quanto riguarda la copertura e il suo sostegno) potranno essere adottati per costruzioni fisse. I servizi sono e devono restare una macchina (che abbiano o meno le ruote non modifica la loro caratteristica). Si può pensarli costruiti in serie come una automobile.
Questi elementi essenziali dovrebbero consentire la realizzazione (costruzione in serie, trasporto in poco spazio, montaggio in un tempo breve, costo modesto) di molli tipi di abitazione fissa le cui caratteristiche consentono a ciascuna di esse un numero elevato di variabilità di pianta. La tabella statistica mette in luce come ad ogni numero di elementi di pavimento corrisponda un numero minimo di pareti per racchiudere il perimetro minimo ed un numero massimo di pareti per racchiudere il perimetro massimo. Fra i due estremi è possibile ogni variazione di pianta, a ciascuna delle quali compete un certo numero di pareti.
In sostanza il risultato non sarà la casa prefabbricala che consente solo una semplicità di montaggio ma offre una sola soluzione di abitazione, ma, prevedendo la costruzione industriale degli elementi, si può pensare alla possibilità di accontentare ogni esigenza individuale entro limiti molto estesi mediante una differente proporzione, tra parti orizzontali e parti verticali.