Pubblicato in origine su Domus 270/maggio 1952
Nuovi mobili di Mollino
Chi ha seguito la produzione di Mollino ha potuto osservare, nei suoi mobili, un trasformarsi che è come lo svilupparsi di un'idea, il proseguire, modificato, di una scoperta. Dal legno massiccio sagomato e plasmato, al compensato curvato e scavato; dall'effetto solo ottico di slancio, di tensione, alla elasticità vera e propria; dalla costruzione delle singole parti imbullonate l'una all'altra, al pezzo unico, al foglio ininterrotto di compensato curvato.
Fantastico Mollino
Straordinarie complicazioni fantastiche in una serie di mobili creati dal geniale designer torinese nei primi anni Cinquanta.
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- Lisa Licitra Ponti
- 21 febbraio 2011
- Torino
E questa se da un lato è una via verso la semplificazione, dall'altro, mollinianamente, è l'occasione di nuove straordinarie complicazioni fantastiche.
Si sente come la fantasia di Mollino si è accesa di fronte alle possibilità sintetiche che una nuova tecnica offre, e non per "ridurre al minimo" il disegno, ma anzi per moltiplicarlo estraendo dalla materia e dalla tecnica tutti i nuovi effetti possibili. Egli esplora; la sola cosa immutabile è la qualità della fantasia. In queste nuove forme ritroviamo il carattere animato e figurato che sempre hanno i suoi oggetti.
Egli esplora; la sola cosa immutabile è la qualità della fantasia
Egli personifica, crea personaggi immagini, paragoni, definizioni; la sua sedia in compensato scavato, simile a un oggetto levigato da un uso o da un flusso secolare, assottigliato drammaticamente, il bracciolo della sua poltrona, gamba vegetale che si allarga a foglia, il geroglifico continuo del suo tavolo spettrale ed elastico, sono forme che si richiamano alla natura, non nel modo letterale del liberty, ma per analogia, ossia in modo poetico.