Attraverso l’abile composizione di queste tre architetture, Portaluppi dà vita a un sontuoso ingresso su corso Venezia, in grado di armonizzarsi e al contempo di emergere dal contesto architettonico del corso. Due lunghi edifici gemelli per abitazioni corrono da questo ingresso lungo i bordi di via Salvini.
L’edificio sul corso è connotato da un grande arco con un’imponente volta a botte, da un grande portale verso i Giardini Pubblici al centro di una facciata tripartita in modo classico.
Nella composizione delle facciate dei due edifici su via Salvini, Portaluppi punta su un effetto dinamico dei piani di facciata, che sembrano spingere in direzione del grande arco. L’effetto di complessità e stratificazione di una strada urbana è ricercato attraverso la varietà delle decorazioni e l’accostamento di tessiture murarie.
Altre architetture significative di Piero Portaluppi:
Restauro di casa degli Atellani, 1919-1921, Corso Magenta 65
Sede della Società Filatura Cascami Seta, 1921-1924, Via Santa Valeria 1/3/5
Sede della Società Metallurgica Italiana, 1924-1927, Via Giacomo Leopardi 18
Casa Radici-Di Stefano, 1929-1931, Via Ulisse Aldrovandi 3; Via Giorgio Jan
Casa d’abitazione in via Foppa, 1933-1934, Via Vincenzo Foppa 4
Case Wassermann, 1935-1935, Viale Lombardia 17
Sede della Federazione dei Fasci Milanesi (con G. Albicci, L. Mattioni, G. Reggio, M. Salvadè, M. Tevarotto, M. Zanuso), 1937-1940, Piazza San Sepolcro; Via Valpetrosa 2; Via Fosse Ardeatine 4; Via Zecca Vecchia 1
Arengo, logge e portici della Manica Lunga del Palazzo Reale (con E.A. Griffini, P.C. Magistretti, G. Muzio), 1937-1942-1956, Piazza del Duomo; Via Guglielmo Marconi 1/3; Via Rastrelli 1