10 quartieri galleggianti per capire come si vive sull’acqua

Da isole di paglia a prototipi di economia circolare: tra gli Stati Uniti e la Cambogia passando per Lagos e Londra, una collezione di vere città non sempre così piccole che hanno fatto del vivere sull’acqua una risorsa.

Un gruppo più o meno ampio di imbarcazioni, progettate o adattate a scopo abitativo, ma non solo: molte di esse rimangono statiche e sono ormeggiate in un luogo fisso e spesso collegate alla terraferma per i servizi, al fine di essere utilizzate come abitazioni permanenti.

Storicamente, incontriamo i quartieri galleggianti in numeroso episodi eterogenei per posizione geografica, espansione e caratteristiche formali, pur essendo tutti accomunati dalla volontà di allontanarsi, in realtà, dalla terraferma per necessità specifiche. Possiamo trovare, infatti, paesi interi trasferiti sul pelo dell’acqua per difendersi da attacchi nemici così come nuove comunità create attorno al mercato della pesca.

La moderna house-boat ha avuto invece il suo principale impulso dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando le famiglie della classe operaia, che non riuscivano a trovare una sistemazione economica sulla terraferma, hanno deciso di stabilirsi a bordo di barche da lavoro in disuso. È in quel periodo che molte case galleggianti hanno iniziato ad essere dotate di servizi igienici adeguati, alle volte anche di  equipaggiamenti di lusso, diventando come case normali, ma sull'acqua.

Una tendenza che é tornata a essere molto popolare anche dell’ultimo decennio, come reazione alla crisi immobiliare nelle metropoli. Vivere a galla sembra per molti l’unica possibilità di possedere la propria casa, raggiungendo un senso di realizzazione e di libertà da prestiti e mutui a lungo termine, senza ignorare anche i diversi costi di tassazione.

Gianni Berengo Gardin, Venezia e le grandi navi. © Gianni Berengo Gardin-Courtesy Fondazione Forma per la Fotografia

Il fenomeno é stato presto ripreso e tradotto dall’industria del turismo. Partendo dalle iconografiche barche da crociera — a tutti gli effetti descrivibili come intere città galleggianti — il mercato ha da subito saper sfruttare il punto di forza della tipologia abitativa: la flessibilità. Sono, quindi, non solo case “in movimento”, ma anche strutture facilmente abitabili in certi mesi dell’anno per poi passare ad altre destinazioni nei restanti. Bast aoensare agli interni quartieri di barche facilmente affittabili su Airbnb a Venezia durante le inaugurazioni della Biennale, ancora una volta generando nuovi scenari abitativi.

Vediamo allora, in questa collezione, dieci esempi di quartieri galleggianti che per motivi storici o per necessità economica sfidano l’abitare sulla terra ferma.

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