Lo studio svedese White Arkitekter ha recentemente completato a Uppsala, in Svezia, un lago per le acque piovane che garantisce la depurazione dell’acqua e la protezione dalle inondazioni, creando al contempo un paesaggio biodiverso per i residenti locali. Lo stagno si trova a Exercisfältet, un’ex area di addestramento militare che di recente è stata oggetto di un grande sviluppo che ha ridotto l’infiltrazione dell’acqua.
Un lago artificiale ad alto tasso di biodiversità, creato per contenere le inondazioni
White Arkitekter ha progettato uno stagno in un’area di addestramento militare a Exercisfältet, in Svezia, con lo scopo di rendere la zona resiliente in caso di grandi piogge.
Photo Måns Berg
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- La redazione di Domus
- 31 ottobre 2023
Invece di trattare l’area come un progetto puramente infrastrutturale, lo studio ha colto l’opportunità di creare un ambiente biodiverso intorno allo stagno per “celebrare la gioia di far parte della natura”. A nord, il lato più urbano del laghetto segue la linea dei nuovi blocchi abitativi, con un muro di cemento che fornisce protezione dalle inondazioni, mentre di fronte, il lato più naturale rivolto a sud segue le forme ondulate del paesaggio.
Per le passerelle dei percorsi pedonali sono stati utilizzati legno e acciaio non trattati, sia per ridurre al minimo la dispersione di sostanze chimiche nell’acqua, sia per integrarsi il più possibile nel paesaggio circostante da lontano. Lo stagno stesso è stato reso il più piccolo possibile per massimizzare lo spazio verde intorno. In questo modo, in caso di forti piogge, l’acqua inonda lo stagno, occupa le aree circostanti e crea specchi d’acqua di diverse dimensioni e forme.
Il laghetto è stato progettato per adattarsi al continuo sviluppo dell’area circostante, diventando parte di una più ampia cintura verde che si estende dal centro di Uppsala al lago Mälaren, a sud. “Per fermare il rapido declino della biodiversità, dobbiamo dare più spazio nelle aree urbane agli ecosistemi che molte persone trovano disordinati e poco attraenti; il verde cittadino non può limitarsi a prati e bordi ordinati”, spiega l’architetto Charlotta Råsmark. “Ma un ecosistema disordinato in un contesto urbano deve anche essere accogliente per l’abitante medio della città, ed è qui che entra in gioco l’importanza di una progettazione ben visibile”.