L’Advanced Structure and Composite Center (ASCC) dell’Università del Maine ha realizzato un prototipo di casa stampata in 3D utilizzando solo bio-materiali di scarto e riciclabili. Il progetto punta a testare le possibilità offerte dalla stampa 3D di case di medie dimensioni utilizzando solo una miscela di fibre di legno e bioresine invece del cemento estruso. 

BioHome3D è una singola unità di circa 50 metri quadrati, progettata come una semplice unità rettangolare con copertura a campata unica. Grazie a questo design, il team ha potuto stampare in 3D praticamente tutti gli elementi strutturali: i pavimenti, il tetto, le pareti e persino i pilastri frontali di supporto.

“Sono molte le tecnologie sviluppate finora per stampare case in 3D, ma a differenza di BioHome3D, la maggior parte di esse viene realizzata utilizzando il cemento. Di solito però le pareti in calcestruzzo sono stampate sopra una fondazione in cemento gettato in modo convenzionale. Per completare il tetto si utilizzano intelaiature in legno o capriate in legno”, ha dichiarato Habib Dagher, direttore esecutivo dell’ASCC e responsabile del progetto. “A differenza delle tecnologie esistenti, l’intera BioHome3D è stata stampata in loco. I biomateriali utilizzati sono riciclabili al 100%, quindi i nostri pronipoti potranno riciclare completamente le case realizzate oggi”.

I materiali utilizzati per BioHome3D derivano per lo più dagli scarti degli impianti di lavorazione del legno. Pertanto non sono solo sostenibili, ma anche piuttosto economici. Secondo Dagher, la tecnologia utilizzata per stampare il prototipo di casa nel Maine potrebbe contribuire ad alleviare l’annosa carenza di alloggi a prezzi accessibili negli Stati Uniti. I ricercatori stimano che solo nel Maine le segherie e gli impianti di lavorazione producono abbastanza scarti di legno per realizzare circa 100.000 BioHome3D ogni anno.