In Arabia Saudita è stata recentemente presentala la costruzione di un nuovo porto e hub logistico come parte del più ampio progetto Neom, area già conosciute per le note controversie circolato sul progetto The Line, una “città verticale” lunga 170 chilometri e che potrebbe ospitare fino a 9 milioni di persone. Oxagon, questo il nome del progetto sarebbe, una volta costruito, la struttura galleggiante più grande del mondo e destinata a diventare una vera e propria città progettata per sfruttare i trasporti marittimi che attraversano il Canale di Suez.
Oxagon avrà una caratteristica forma ottagonale, con una parte dello sviluppo sulla terraferma e un’ampia sezione che si protende nel Mar Rosso. Divisa dalla terraferma da un canale di navigazione, la città galleggiante sarà organizzata intorno a piazze piene d’acqua collegate da piccoli canali e conterrà anche un terminal crociere e un centro di ricerca oceanografica.
Una città portuale galleggiante in Arabia Saudita
A Neom, la stessa area nella città verticale The Line, verrà costruita Oxagon, una città portuale sull'acqua progettata per sfruttare i trasporti marittimi che attraversano il Canale di Suez.
View Article details
- La redazione di Domus
- 23 dicembre 2022
“Oxagon sarà il catalizzatore della crescita economica e della diversità a Neom, soddisfacendo ulteriormente le nostre ambizioni nell’ambito della Visione 2030”, ha dichiarato il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman. Secondo i comunicati stampa prodotti dal regno del deserto, la città sarà alimentata esclusivamente da energie rinnovabili e utilizzerà l'intelligenza artificiale e la robotica per creare “una catena di approvvigionamento integrata, intelligente ed efficiente”.Oxagon, con la sua posizione strategica vicino al Canale di Suez, dovrebbe essere un nuovo “hub logistico” di rilievo per l’Arabia Saudita.
I suoi progettisti mirano a completarlo entro il 2030 e sostengono che molti dei suoi componenti principali saranno in funzione entro il 2025. Oxagon potrebbe di ospitare circa 90.000 persone entro il 2030, e i primi a trasferirsi saranno già l’anno prossimo.