Una muffa ha riprogettato in sole 28 ore la rete metropolitana di Tokyo

Una ricerca pubblicata su Science ha dimostrato come il Physarum Polycephalum sia stato capace di ripensare, in meglio, l’intera rete ferroviaria della città giapponese.

Inaugurata nel 1927, le linee metropolitane di Tokyo sono giunte nella loro conformazione attuale dopo quasi 80 anni di progettazione da parte di centinaia di urbanisti e ingegneri. Una recente ricerca pubblicata su Science ha dimostrato come una semplice muffa sia capace di giungere alle stesse conclusioni riprogettando l’intera rete in sole 28 ore. Si chiama Physarum Polycephalum ed è una muffa di colore giallastro, un organismo unicellulare che nasce e prolifica in ambienti freschi e umidi, mostrando un’incredibile capacità di risolvere problemi complessi di network analysis. Riuscirebbe infatti a orientarsi e muoversi attraverso i labirinti, non solo in maniera efficiente, ma anche spendendo la minore quantità di energia possibile.

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Nell'esperimento, i ricercatori dell’Università di Hokkaido, guidati da Toshiyuki Nakagaki, hanno disposto i fiocchi d’avena in uno schema che riproduceva lo schema delle principali città intorno alla capitale giapponese, raggiungibili con gli stessi treni. Lasciata libera di agire, la muffa ha inizialmente cominciato a muoversi, ma soprattutto a crescere in maniera esponenziale, e nelle prime 10 ore ha toccato le città principali prese in esame, apparentemente raggiunte in maniera casuale. La muffa si è quindi riorganizzata, passando da una struttura in espansione a una struttura ramificata e ha riscritto il sistema metropolitano di Tokyo. Nel corso di 28 ore, è stata in grado di realizzare una nuova configurazione più valida e pratica di quella esistente, rintracciando il percorso più efficiente per connettere tutti i punti interessati.

Il comportamento del Physarum Polycephalum dimostra come un sistema così malleabile può essere utile per creare reti che devono cambiare nel tempo, come ad esempio i sistemi di sensori wireless a corto raggio che fornirebbero avvisi precoci di incendi o inondazioni. Poiché questi sensori vengono distrutti quando si verifica un disastro, la rete deve reindirizzare le informazioni in modo efficiente e rapido.