L’ultimo report aggiornato del Happy Planet Index, iniziativa lanciata dall’Hot or Cool Institute di Berlino – un think tank di interesse pubblico che esplora l’intersezione tra società e sostenibilità – è stato recentemente presentato al pubblico. I 5 paesi con punteggi già alti sono Vanuatu, Svezia, El Salvador, Costa Rica e Nicaragua.
L’Happy Planet Index combina i dati sul benessere, l’aspettativa di vita e l’impronta di carbonio per fornire un’istantanea di quanto i Paesi stiano facendo per garantire ai propri cittadini una vita sana, felice e dignitosa senza sovraccaricare il pianeta. In altre parole, l’indice analizza l’efficienza con cui i Paesi gestiscono le loro risorse per fornire alle persone ciò che conta davvero: la salute e il benessere.
Il risultato principale del report di quest’anno è stato valutare come — una volta soddisfatte le esigenze di vita base — i livelli di consumo più elevati non si traducono sempre in un maggiore benessere. Dei 10 Paesi con il Pil pro capite più alto, infatti, 6 hanno punteggi Hpi inferiori alla media. In molte nazioni ricche, gli alti livelli di consumo e di produzione contribuiscono al collasso ecologico senza fornire salute o felicità ai cittadini.
In generale, la correlazione tra il Pil e l’Hpi è molto scarsa e nessuno dei due dovrebbe essere l’unico indicatore che i Paesi utilizzano per essere l'unico indicatore che i Paesi utilizzano per determinare il loro successo.
“L’Hpi non dovrebbe sostituire le metriche esistenti, ma incoraggiare i Paesi ad adottare democraticamente misure alternative di progresso”, afferma la dott.ssa Saamah Abdallah, responsabile del programma Benessere sostenibile presso l’Hot or Cool Institute. “I cittadini dovrebbero prendere l'iniziativa e definire ciò che conta e ciò che dovrebbe essere misurato”.
Immagine di apertura: Nicaragua. Foto Ibrester da Adobe Stock