Le città sostenibili e Domus

In occasione della Milano Digital Week Domus presenta Sustainable Cities/Città Sostenibili, una nuova sezione del sito tutta dedicata al futuro delle città che ospiterà storie, visioni e dialoghi sull’abitare sostenibile, un argomento caro alla rivista fondata da Gio Ponti nel 1928.

Modello della Autonomous House di Buckminster Fuller, esposto al MoMA di New York nel 1953: struttura in alluminio, copertura in plastica. Pubblicato su Domus 294, 1954

Dal 1997 la parola sostenibilità diventa onnipresente nelle pagine di Domus: la tematica, però, è stata centrale per la rivista fin dai suoi inizi, anche se ne parlava usando altri nomi, forse più seducenti, come dymaxion o arcologia (architettura + ecologia). Siamo nel 1938, poco dopo l’annessione dell’Austria alla Germania nazista, quando Gio Ponti invita l’architetto austriaco Bernard Rudofsky a parlare di visioni di città del futuro. “Le nuove generazioni dovranno scegliere fra la caverna abitabile e l’abitazione mobile”, scriveva colui che 24 anni più tardi avrebbe allestito al MoMA di New York una delle mostre più importanti sul futuro delle città, “Architecture without Architects”. Nei suoi quasi cento anni di storia Domus ha trattato il tema della sostenibilità e del futuro della città sotto infiniti punti di vista, proponendo progetti d’avanguardia e visioni utopistiche, sia nei contenuti della rivista e del web, sia negli eventi dal vivo, come testimoniano le tre edizioni consecutive di Domusforum – The future of cities.

Tornando indietro nel tempo, il 1966 rappresenta la rivoluzione geosociale di Buckminster Fuller che “modifica, perfezionandola, l’ecologia, e cioè la scienza dell’insediamento dell’uomo nel mondo, anzi nell’universo”. Sul fronte della viabilità, nel 1976, vengono realizzati a New York i prototipi di cinque taxi per una mobilità più pulita e comoda, consoni alle richieste di “praticità, comfort, sicurezza, economia di consumo, riduzione dell’inquinamento e un’adeguata capienza, sia di persone che di bagaglio”. Pierre Restany nel 1980 cuce parole poetiche sull’essenza dell’aria, elemento essenziale della nostra vita nelle città: “l’aria in quanto supporto delle onde della comunicazione, mezzo di trasporto comune, elemento invisibile e onnipresente, ‘filo senza filo’ che lega il finito all’infinito”.

"Un importante problema per sociologi ed economisti: la nuova abitazione mobile case-rimorchio smontabili fabbricate in serie dall'industria americana contengono due stanze, entrata, cucina, gabinetto, frigorifero, ecc.". La foto accompagna un articolo di Bernard Rudofsky pubblicato su Domus 124, 1938

Passano gli anni, cambiano le epoche ma le domande sul futuro delle città rimangono le stesse e si fanno pressanti soprattutto quando il futuro è incerto, vuoi per una pandemia globale o, come nel caso di Rudofsky, per una guerra distruttrice alle porte. Sul sito di Domus raccoglieremo in una sezione dedicata le idee e i progetti di chi oggi può aiutarci a comprendere il futuro del nostro habitat attraverso riflessioni sulla sostenibilità, mobilità, urbanistica, sociologia, filosofia, tecnologia e architettura. All’interno di Città Sostenibili/Sustainable Cities le voci contemporanee si confronteranno con quelle di ieri in una raccolta olistica di suggestioni, casi studio e progetti che accompagneranno il lettore verso possibili visioni sul futuro delle città.

Pagina di Domus 474, 1969, con una descrizione dei progetti di Paolo Soleri su Architettura+Ecologia in Arizona, USA (Arcosanti)

La nuova sezione Città sostenibili / Sustainable cities verrà presentata in occasione della Milano Digital Week 2021 che quest’anno porta il tema di “Città equa e sostenibile”. Per l’occasione, raccontiamo la città dell’oggi e del domani da angolazioni non scontate, con Alessandro Melis, che proporrà un glossario transdisciplinare sulle città, Ippolito Pestellini Laparelli, che presenterà il documentario “Riders, not heroes” in cui si parla di capitalismo della piattaforma e Roberto Pasi, ideatore di B-Box, un’arnia per l’apicoltura urbana fai-da-te. La tavola rotonda, intitolata “Le città sostenibili raccontate da Domus”, si terrà online venerdì 19 marzo dalle 11.30 alle 12.30, coordinata dalla redazione web di Domus (Alessandro Scarano, Marianna Guernieri).

Ippolito Pestellini Laparelli è il fondatore dell’agenzia interdisciplinare 2050+. Architetto e docente, curerà il Padiglione Russia alla prossima Biennale di Architettura di Venezia. Roberto Pasi nel 2017 fonda Beeing, con lo scopo di semplificare l’apicoltura grazie ad arnie innovative sicure, facili e smart. Alessandro Melis è docente, architetto e curatore del Padiglione Italia alla prossima Biennale di Architettura di Venezia.

Immagine di apertura: Luc Schuiten, Le panorama vegetal city