Il Ceo di Netflix apre un museo d'arte “sciabile” nello Utah

James Turrell, Jenny Holzer, Paul McCarthy e tanti altri: ecco la soluzione di Reed Hastings per rilanciare il resort di Powder Mountain. Vi raccontiamo il progetto, tra anticipazioni e curiosità.

Quando il cofondatore di Netflix, Reed Hastings, ha acquistato il resort sciistico di Powder Mountain nello Utah, molti si sono chiesti quale fosse il vero obiettivo. Soprattutto visto che con l’acquisizione avrebbe guadagnato sì un vero e proprio paradiso naturale ma anche un debito di 100 milioni di dollari.

Hastings ha iniziato ripagando parte del debito del resort, investendo in quattro nuove seggiovie e promettendo la costruzione di tre nuovi lodge. Ma non è tutto. Ha riservato circa 2mila acri della montagna a un’area semi-privata, accessibile esclusivamente a chi possiede una casa nelle vicinanze, con una tariffa annuale tra i 30 e i 100mila dollari. Attirando una clientela esclusiva ha contribuito a ridurre il deficit.

Poi, ha iniziato a comprare opere d’arte.

Powder Art Foundation

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E infatti la parte più sorprendente del progetto di Hastings doveva ancora arrivare: un parco d’arte aperto tutto l’anno, dove illustri opere d’arte contemporanea vengono esposte, lungo le piste da sci d’inverno e lungo i sentieri accessibili tramite mountain bike o trekking d’estate.

A Powder, vogliamo che ogni esperienza—dal resort alla comunità residenziale, fino al museo d'arte all'aperto—sia studiata in modo intenzionale.

Il programma artistico, ideato da Matthew Thompson, dal direttore creativo Alex Zhang e dalla curatrice Diana Nawi (recentemente nominata curatrice del Lacma di Los Angeles), si integra perfettamente con la straordinaria topografia della montagna.

Tra le opere in arrivo, spicca Ganzfeld Apani (2011) di James Turrell, originariamente commissionata per la Biennale di Venezia, che sarà installata in un padiglione apposito, predisposto lungo i sentieri sciistici e le piste ciclabili della montagna.

Accanto a Turrell, nomi di spicco come Jenny Holzer, che inciderà i suoi testi sulle rocce della montagna, e Paul McCarthy, nativo della zona, che creerà un'installazione ispirata alla mitologia del West americano.

Sono cresciuto nello Utah, e l'influenza di questo stato e delle sue montagne è stata una parte fondamentale del mio lavoro, un soggetto centrale, presente sia nel mio subconscio che nella mia mente conscia

Sono invece già state installate l'opera sonora dell'artista Susan Philipsz, il grande aereoplano di carta di Griffin Loop e la volta che ricopre il nuovo skilift realizzata dal duo Gerard & Kelly.

Non è l'unica opera funzionale inclusa nel progetto che prevede anche l'intervento di EJ Hill, reduce dal successo delle montagne russe al Mass MoCA, che realizzerà i nuovi impianti di risalita, pronti per la stagione sciistica 2024-2025.

La lista degli artisti coinvolti continua a crescere: Arthur Jafa, Nikita Gale, Gala Porras-Kim, Davina Semo e Raven Halfmoon sono solo alcuni dei nomi che si uniranno a questa rivoluzionaria iniziativa artistica. La trasformazione di Powder Mountain promette di essere non solo un successo finanziario e di riqualificazione, ma anche un esperimento culturale senza precedenti. E chissà, forse solo l'inizio di un ritorno alla land art.

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