Tornati dalle vacanze estive, è il momento di riprendere il filo del discorso e fare il punto sugli impegni e gli appuntamenti da segnare in agenda per gli ultimi mesi dell’anno. Settembre per qualcuno è un po’ come capodanno, e la lista dei buoni propositi inizia a prendere forma. Anche quest’anno Domus propone una selezione di mostre da vedere questo autunno in tutto il mondo, per fantasticare sul prossimo viaggio di breve o lunga distanza. Dalle performance di Ralph Lemon al MoMA PS1 e Alvin Ailey al Whitney Museum di New York, a un inedito Frank Lloyd Wright fotografo in mostra a Chicago, passando per l’Arte Povera nell’esposizione della Bourse de Commerce di Parigi e la pittura di Miriam Cahn e Salvo, rispettivamente ad Amsterdam e Torino. Scoprite nella gallery le venti mostre da non perdere nei prossimi mesi in giro per il mondo.
Tutte le mostre da non perdere questo autunno
L’estate è agli sgoccioli, e per non cadere nella malinconia post vacanze, vi suggeriamo le mostre da non perdere fino alla fine del 2024 in tutto il mondo.
Foto Ralph Lemon. From Saturnalia. 2018-25. Courtesy l’artista
Alvin Ailey, foto John Lindquist. © Harvard Theatre Collection, Houghton Library, Harvard University
Foto Nancy Burson, Catwoman, 1983 © Nancy Burson, courtesy l'artista
Foto Charles Atlas and Merce Cunningham, Channels/Inserts (still), 1981. Film in 16 mm (colore, suono; 31:40 minuti). Coreografia di Merce Cunningham. Per gentile concessione dell’artista e di Luhring Augustine, New York. © Charles Atlas and Merce Cunningham Trust
Foto Sutra library, Higashi-Honganji Temple, Nagoya-Betsuin, Nagoya. Fotografo: Frank Lloyd Wright. Collezione di Frank Lloyd Wright Trust, Chicago
Foto Saodat Ismailova, Two Horizons, 2017 (still da video). Installazione video HD a due canali, colore, suono, 24’ Courtesy l’artista. © Saodat Ismailova
Foto Elio Fiorucci, ritratto con occhiali Fun, 1978. Courtesy of Love Therapy Archive.
Philippe Parreno, Speech Bubbles (silver), 2009. Foto Sebastiano Pellion di Persano. Courtesy Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino
Foto Orian Barki, Meriem Bennani, John Michael Boling e Jason Coombs, stills da For Aicha, 2024 Courtesy l’artista
Foto Salvo, Al bar Sport, 1981. Courtesy Collezione privata, Berlino
Foto Miriam Cahn, Dentata, 2020, collezione Stedelijk Museum Amsterdam. Acquisito con il generoso sostegno di Freddy Insinger e dei benefattori dello Stedelijk Museum Fonds.
Tracey Emin, I followed you to the end, 2024. Courtesy White Cub
Mario Merz, Che fare?, 1968. Courtesy GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea (Torino) / Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris. © Adagp, Paris, 2024.
Noah Davis, Painting for my dad, 2011. Rubell Museum © The Estate of Noah Davis. Courtesy The Estate of Noah Davis and David Zwirner
Karl Schmidt-Rottluff, Deichdurchbruch, 1910. Courtesy Nick Ash, Brücke-Museum Berlin © Karl Schmidt-Rottluff / Bildupphovsrätt 2023.
Courtesy 21st Century Museum of Contemporary Art, Kanazawa
Louise Bourgeois, The Destruction of the Father, 1974. Collezione: Glenstone Museum, Potomac, MD, USA (Exhibition copy shown; 2017). Photo: Ron Amstutz © The Easton Foundation/Licensed by JASPAR and VAGA at Artists Rights Society (ARS), NY.
Luc Tuymans, Morning Sun, 2003 © Luc Tuymans, courtesy the artist and David Zwirner
Hong Lee Hyunsook, In the Neighborhood of Seokgwang-sa, 2020
Guo Pei, The Gold Boat, Garden of Soul Collection, 2018. © Guo Pei. Courtesy l'artista
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- Carla Tozzi
- 26 agosto 2024
Il MoMA PS1 di New York questo autunno celebra l’ultimo decennio di attività di Ralph Lemon (1952), coreografo, scrittore e artista visivo. Lemon esplora l’eredità della danza postmoderna negli Stati Uniti e la capacità di narrazione attraverso il movimento, guardando al corpo come archivio di emozioni, lavoro fisico e storie vissute. La mostra Ceremonies Out of the Air: Ralph Lemon include oltre quaranta lavori, insieme a un programma di performance dal vivo.
Il Whitney Museum di New York ospita una grande mostra del visionario artista e coreografo Alvin Ailey (1931–1989). Questa prima grande retrospettiva istituzionale dedicata ad Ailey combina arte visiva, performance dal vivo, musica, materiali d’archivio e una video installazione multi-schermo che esplora la sua vita personale e creativa. La mostra include anche le opere di oltre ottanta artisti, tra cui Jean-Michel Basquiat, Faith Ringgold, e molti altri, disposte secondo temi che hanno influenzato la vita e il lavoro di Ailey.
A partire dagli anni Settanta e Ottanta, e poi i negli anni Novanta, con l’arrivo di Photoshop, l’editing delle immagini si è diffuso in molti settori, aprendo dibattiti estetici ed etici su più livelli. La mostra Digital Witness: Revolutions in Design, Photography, and Film al LACMA di Los Angeles esamina con oltre cento opere esposte, le modalità di interazione adottate da artisti e ingegneri nel dialogo con queste innovazioni, considerando gli approcci più vari.
Charles Atlas: About Time è la prima retrospettiva museale negli Stati Uniti dedicata all'artista interdisciplinare Charles Atlas (1949), che ripercorre i cinquanta anni della sua carriera. Dalle sue produzioni come filmmaker per la Merce Cunningham Dance Company, alle collaborazioni rivoluzionarie con Michael Clark, Yvonne Rainer, Leigh Bowery, e molti altri. La mostra è concepita come un ambiente totale con installazioni video multicanale, dove i visitatori possono muoversi tra schermi sospesi che trasformano i video in ambienti immersivi.
Frank Lloyd Wright acquistò una macchina fotografica alla fine del XIX secolo e la utilizzò per immortalare paesaggi, natura, persone care, e l’architettura tradizionale che lo ispirò durante un viaggio in Giappone nel 1905. L’esposizione al Driehaus Museum di Chicago è organizzata in nuclei tematici secondo la documentazione raccolta nel corso dei decenni dai principali fotografi che hanno seguito la sua carriera, ed è arricchita dalla presenza delle fotografie dello stesso Wright.
Pirelli HangarBicocca riapre al pubblico dopo l’estate con la prima personale in un’ istituzione italiana della filmmaker uzbeka Saodat Ismailova (1981). Lo spazio dello Shed accoglie le opere di oltre dieci anni di lavoro, film e installazioni dal tono fortemente evocativo di memorie ancestrali e collettive, di pratiche spirituali e rituali della sua regione d’origine, che raccontano l’eredità culturale, la rappresentazione della donna e la resistenza all’impatto dell’azione umana sull’ambiente.
A Elio Fiorucci (1935-2015), il “Duchamp della moda italiana”, come lo aveva definito Gillo Dorfles, Triennale Milano dedica una grande mostra che esplora la poliedrica attività di Fiorucci, mai circoscritta soltanto alla moda, sconfinando in architettura, design, musica e arte. Questa retrospettiva affianca l’inaugurazione del nuovo dipartimento moda di Triennale Milano diretto da Marco Sammicheli con consulenza scientifica di Luca Stoppini.
Oltre centocinquanta opere provenienti da una delle collezioni private di arte contemporanea più visionarie in Italia, la Collezione Enea Righi, sono presentate nella mostra Among the Invisible Joins. Il titolo, ispirato a Virginia Woolf, riflette la fluidità e le incertezze della vita umana. I lavori selezionati invitano a riflettere sulle transizioni dell'esistenza contemporanea, intrecciando espressione artistica e tensioni socio-politiche, e presentano nuove narrazioni attraverso oggetti quotidiani e architettura urbana.
For My Best Family è il progetto espositivo di Meriem Bennani (1988) commissionato da Fondazione Prada, che sarà ospitato negli spazi del Podium questo autunno-inverno. L’artista esplora il potenziale della narrazione attraverso la sua pratica, amplificando la realtà con l’uso del realismo magico e dell'umorismo. In mostra, una grande installazione meccanica site-specific e un film d'arte, co-diretto con Orian Barki, e realizzato con la produzione creativa di John Michael Boling e Jason Coombs.
La più grande mostra mai dedicata all’opera di Salvo (1947-2015), curata da Sarah Cosulich e Lucrezia Calabrò Visconti apre i battenti il 1° novembre alla Pinacoteca Agnelli di Torino, in concomitanza con la trentunesima edizione di Artissima. Realizzata in stretta collaborazione con l’Archivio Salvo, questa retrospettiva ripercorre l’opera dell’artista di origine siciliana, sottolineando come la sua pittura si sia sviluppata in continuità con le prime ricerche concettuali degli anni Sessanta.
Lo Stedelijk Museum di Amsterdam ospita la prima grande mostra personale in Olanda dell’artista svizzera Miriam Cahn (1949). La sua opera affonda le proprie radici nel pensiero femminista e nell’attivismo, e affronta temi come la vulnerabilità, il corpo umano, l’identità, e la violenza. La mostra Miriam Cahn. Reading Dust è una risposta emotiva alla distruzione delle guerre del passato e del presente, allo svilimento di intere popolazioni e alla morte che pervade l’habitat umano.
In concomitanza con Frieze London, White Cube presenta una grande mostra personale dell’artista britannica Tracey Emin (1963). La mostra I followed you to the end presenta nuove opere, tra cui dipinti e una scultura in bronzo, che evidenziano il suo approccio artistico espressivo e a volte primordiale. La sua recente esperienza con la malattia ha intensificato la carica emotiva dei suoi lavori, che riflettono sulla fragilità e la resilienza del corpo umano.
L’Arte Povera arriva a Parigi con una grande mostra curata da Carolyn Christov-Bakargiev che ripercorre la storia di questa corrente e delle sue peculiarità e anomalie, attraverso una selezione di opere fondamentali dei tredici principali protagonisti. L’esposizione presenterà lavori provenienti dalla Collezione Pinault, dal museo Castello di Rivoli, dalla Fondazione per l'Arte Moderna e Contemporanea CRT e da diverse collezioni private e pubbliche, comprese quelle degli stessi artisti dell'Arte Povera.
Das Minsk Kunsthaus a Potsdam presenta la più grande retrospettiva istituzionale dell'artista Noah Davis (1983-2015) che offre una panoramica completa della sua carriera, dalla prima esposizione del 2007 fino alla sua scomparsa nel 2015. Dipinti, opere su carta e sculture mettono in luce l'interesse di Davis per la storia dell'arte, l'immaginario stratificato della quotidianità e l'umanità. Nel 2012 ha co-fondato The Underground Museum a Los Angeles, un'istituzione importante per la comunità nera e latina.
Il gruppo artistico Die Brücke è il principale contributo della Germania al modernismo internazionale. Fondato a Dresda nel 1905, il gruppo sviluppò uno stile pittorico caratterizzato da colori vividi e forme semplificate per esprimere sentimenti interiori piuttosto che una realtà esterna. La mostra presentata dal Moderna Museet di Stoccolma, in collaborazione con il Brücke Museum di Berlino, presenta circa duecento opere del gruppo, tra cui pitture, xilografie, opere su carta e sculture.
Il 21st Century Museum of Contemporary Art di Kanazawa questo autunno ospita Dancing With All: The Ecology of Empathy. Attraverso la capacità di osservazione degli artisti, la mostra presenta un futuro derivante da una teoria ecologica in grado di considerare la società e la sensibilità degli esseri viventi che abitano il pianeta. Artisti provenienti dai cinque continenti si riuniscono per condividere la loro saggezza su come creare una strategia di sopravvivenza per tutti gli esseri viventi.
Louise Bourgeois (1911-2010) è protagonista della sua prima personale in Giappone dopo ventisette anni, la più grande fino a oggi in un’istituzione giapponese. La mostra presenta circa cento opere suddivise in tre capitoli, offrendo una panoramica completa sui settant’anni di carriera dell’artista francese. Il sottotitolo della mostra, I have been to hell and back. And let me tell you, it was wonderful, tratto da un'opera dell’artista, riflette le fluttuazioni delle sue emozioni e il suo black humour.
Luc Tuymans (1958) è uno dei più importanti pittori contemporanei, e la mostra curata da Peter Eleey in collaborazione con l'artista all’UCCA Museum di Pechino, sarà la prima presentazione completa del suo lavoro in Cina. Con circa ottanta opere che ripercorrono la sua carriera, inclusi soggetti legati alla cultura cinese, l'esposizione mette in luce la consapevolezza dell’artista rispetto al ruolo delle immagini nel modellare la storia e influenzare la memoria.
L’MMCA di Seoul questo autunno ospita Connecting Bodies: Asian Women Artists, un’esposizione che si concentra sul lavoro delle artiste asiatiche dagli anni Sessanta a oggi, da una prospettiva in cui il corpo è al centro del discorso. La mostra, che punta a una presentazione di tipo tematico delle centotrenta opere selezionate, vuole restituire un'esplorazione multidimensionale del lavoro delle artiste coinvolte nel progetto, da una prospettiva culturale transnazionale e contemporanea.
Guo Pei, la prima artista di haute couture della Cina, è nota per le sue creazioni uniche, in cui il patrimonio culturale cinese incontra elementi internazionali. La mostra all’M+ di Hong Kong rappresenta la prima grande esposizione del suo lavoro in Cina, con abiti dalle sue collezioni principali e diversi disegni, che mettono in luce il legame tra l'etichetta imperiale cinese, la moda reale europea, l'architettura e il mondo botanico.