“If you don’t get Juergen Teller’s shoot, maybe Instagram rotted your brain”, così titola l’articolo di Max Grobe pubblicato su Highsnobiety nel febbraio 2021, in seguito all’uscita dei ritratti firmati dal fotografo tedesco con protagonisti gli attori e le attrici candidati agli Oscar di quell’anno su W Magazine. Un servizio che aveva destato critiche e ilarità, giudicato quasi amatoriale per la sciatteria del set e per il presunto anacronismo del voler mostrare i vip come persone normali nell’epoca in cui i social media rappresentano un canale che li mette in comunicazione diretta con il pubblico – soprattutto dopo la pandemia, lunga fase di over sharing del quotidiano casalingo per molti, anche per le celebrità. La risposta ironica di Juergen Teller alla quantità spropositata di meme e tweet denigratori, che avevano invaso la rete in quel periodo, è stata Notes About my Work, un libro d’artista in cui sono raccolti gli screenshot di queste “note sul suo lavoro” pubblicate online dagli utenti.
La più grande mostra mai dedicata a Juergen Teller
Tre decenni di immagini scattate dal fotografo tedesco sono in esposizione alla Triennale di Milano per una retrospettiva senza procedenti.
©Juergen Teller
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- Carla Tozzi
- 05 febbraio 2024
Notes about my Work è anche uno dei nuclei tematici della mostra Juergen Teller i need to live, a cura di Thomas Weski, in collaborazione con Juergen Teller e Dovile Drizyte ospitata da Triennale Milano fino al 1 aprile 2024. L’esposizione, realizzata con il supporto di Saint Laurent by Anthony Vaccarello, è la più ampia retrospettiva mai organizzata sul lavoro del fotografo tedesco. Dalla prima metà degli anni Novanta a oggi, sono presentate circa mille opere, tra fotografie, video e libri d’artista, la cui selezione differisce in parte da quella del Grand Palais Éphémère di Parigi, dove la mostra ha fatto tappa alla fine del 2023.
Nelle undici stanze dell’allestimento concepito da 6a architects, che ha progettato anche lo studio fotografico dell’artista a West London, gli oltre trent’anni di carriera di Teller scorrono davanti agli occhi dei visitatori, ripercorrendo le sue collaborazioni iconiche nel mondo della moda, come quella con Saint Laurent, svelando i dettagli dei ritratti di personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura, da Joan Didion a Steve Mc Queen a Kate Moss, da Vivienne Westwood a Bjork ad Agnès Varda, passando per serie fotografiche che raccontano stralci della vita privata dell’artista, con le sue infinite sfaccettature di dolore, humour, romanticismo e ironia.
Dai suoi scatti, spesso definiti provocatori e dissacranti, emerge la volontà di scardinare ogni sovrastruttura retorica e di immortalare i suoi soggetti in maniera diretta, mettendoli a nudo – in alcuni casi letteralmente – con brutale onestà, ponendoli tutti sullo stesso piano, quello di un’umanità appassionata, fragile, a tratti grottesca. I personaggi famosi ci appaiono famigliari, le fotografie in mostra sembrano comporre una sorta di album di famiglia dell’artista, in cui vita personale e professionale tendono ad avvicinarsi ma non a sovrapporsi.
Non è un caso che le tre sale più grandi dell’esposizione siano proprio dedicate alla vita privata dell’artista, come nei due spazi alla fine del percorso che accolgono la serie “The Myth” che Teller definisce il suo progetto più romantico, in cui la moglie Dovile Drizyte è fotografata nelle stanze del Grand Hotel Villa Serbelloni a Bellagio con le gambe all’insù (posizione che secondo le leggende sulla fertilità dovrebbe aumentare le possibilità di concepimento), e i lavori che celebrano la nascita della loro figlia Iggy, presentata al pubblico nell’ultima grande sala, con la tenerezza di una neonata che deve il suo nome a una delle più grandi rockstar del mondo.
Il titolo della mostra “i need to live” è allora la risposta di Juergen Teller agli eventi che hanno segnato la sua vita, dai successi, ai traumi, alla scomparsa di persone care, un’esaltazione del desiderio di esplorare sé stesso e la propria esistenza con una rinnovata e inesauribile intensità.
- Juergen Teller i need to live
- Triennale Milano
- dal 27 gennaio al 1 aprile 2024
- Thomas Weski
- Juergen Teller e Dovile Drizyte
Iggy Pop No.23, Miami, 2022
Go-Sees, Domenique, London, 29th September 1998
Self-Portrait with pink shorts and balloons, Paris 2017
My Father’s picture of me, 2015
The Myth No.50, Grand Hotel Villa Serbelloni, Bellagio, 2022
Dovile Drizyte, Forest No.27, South Tyrol, Italy 2020
Forest No.93, South Tyrol, Italy 2020
Self-portrait with tyres, London, 2021
Yves Saint Laurent, Paris, 2000
Octopussy, Rome 2008
Björk and son, Iceland 1993
Self-portrait for Business of Fashion, London 2015
Freja Beha Erichsen, Saint Laurent Spring Summer 2019 campaign, Lake Como, Italy 2018
Two women & two swans, Saint Laurent Spring Summer 2019 campaign, Lake Como, Italy 2018
Alaato Jazyper, Saint Laurent Autumn Winter 2022 campaign, Le Lavandou, France 2022