Un nuovo lungo treno per l’arte è arrivato in stazione, con tre nuovi musei che stanno come vagoni pieni di opere, oggetti e immagini. E quella stazione è Losanna, in Svizzera.
Si trova qui, alla Plateforme 10, un nuovo polo culturale che presenta al mondo una solida realtà fatta di un insieme di istituzioni dedicate al mondo delle arti e del design che trascendono i limiti delle rispettive discipline.
Dopo l’inaugurazione nel 2019 del Musée cantonal des Beaux-Arts (MCBA), opera architettonica del duo italo-spagnolo Barozzi Veiga, si è finalmente chiuso il grande cantiere e si sono aperte le porte di un altro “gioiello della corona”, una nuova architettura museale che ospita altre due istituzioni: il mudac (Musée cantonal de design et d’arts appliqués contemporains) e il Photo Elysée (Musée cantonal de la photographie) e che completa il grande progetto visionario di un hub museale, rara eccezione europea.
Per questo la città di Losanna ha ricevuto il premio di miglior “Destinazione Culturale Emergente” ai Leading Culture Destinations (LCD) Berlin Awards 2022, che riconosce le destinazioni e istituzioni culturali più interessanti evidenziando la simbiosi tra i temi della cultura, dell’arte e dei viaggi.
La città svizzera già offriva tantissime attrattive: turisticamente, perché si affaccia sul lago più grande d’Europa davanti alle Alpi più alte d’Europa ed è situata nel mezzo dei vigneti terrazzati del Lavaux patrimonio UNESCO; culturalmente, tra musei e scuole d’arte, design e architettura è una delle poche mete polivalenti della Svizzera; e sportivamente, essendo sede del Museo Olimpico e del CIO, Comitato Olimpico Internazionale. Ora ha voluto alzare il livello di interesse e di attrazione del mondo delle arti e del design ed entra così di diritto in una sana competizione con Ginevra, Basilea e Zurigo, già mete di riferimento internazionale.
“Train Zug Treno Tren”
“Rencontrons-nous à la gare”, mudac
Tubi al neon bianchi, L 2,65 m x H 11,7 cm, tubo da 11 mm
“Train Zug Treno Tren”
“Destins croisés”, Photo Elysée
Olivia Bee, “Paris at Sunrise (Poppy)”, 2013
“Train Zug Treno Tren”
“Rencontrons-nous à la gare”, mudac
Tubi al neon bianchi, L 2,65 m x H 11,7 cm, tubo da 11 mm
“Train Zug Treno Tren”
“Destins croisés”, Photo Elysée
Olivia Bee, “Paris at Sunrise (Poppy)”, 2013
Questo intero quartiere, un vero e proprio distretto artistico che si estende su una superfice urbana di circa 25.000 metri quadrati e che recupera vecchie aree della ferrovia e della stazione centrale della città (e dimostra alle città come Milano come e cosa si può fare nei suoi numerosi scali ferroviari dismessi da decenni), si configura come uno spazio aperto e interculturale, integrato e interattivo, con continui scambi, incontri e confronti tra diverse forme d’arte, tra pittura e scultura, design e arti applicate, fotografia e cultura dell’immagine, del passato, del presente e soprattutto del futuro.
La mostra inaugurale del nuovo polo polimuseale ha un indirizzo generale comune e specifico, che titola “Train Zug Treno Tren”, tema tipicamente elvetico e di coesione collettiva, oltre che perfetto per il genius loci della nuova piattaforma, e ospita tre esposizioni distinte ma complementari (con un biglietto unico si possono visitare i tre musei e se non si usano tutti i diritti di ingresso lo si può cedere ad un altro visitatore), rispettivamente “Voyages imaginaires” al Museo di Belle Arti, “Destins croisés” al Museo di Fotografia e “Rencontrons-nous à la gare” al Museo di Design.
Per la mostra di apertura e inaugurazione (curata dal vicedirettore Marco Costantini con Rafaël Santianez), il tema del “Treno”, comune ai musei della Plateforme 10, è stato interpretato dal mudac con il titolo “Rencontrons-nous à la gare”. Infine, laterale ma non minore, si trova una prima mostra temporanea legata alla collezione permanente, dal titolo significativo e attualissimo “Écouter la Terre” (a cura di Amélie Bannwart e Isaline Vuille).
Immagine in apertura: MCBA, foto © Nora Rupp