Una mostra all′aperto dove vedere le foto di Letizia Battaglia in grande formato

Questo articolo è stato pubblicato in origine su Domus 1066, marzo 2022, quindi più di un mese prima della scomparsa di Letizia Battaglia (5 marzo 1935 - 13 aprile 2022). L'installazione è ancora visitabile.

“Con la macchina fotografica cerco lo sguardo puro, quella parte di bellezza che lotta. La mia fotografia è un atto d’amore, è conoscenza, è guardare pieni di incanto chi può trasmetterti la meraviglia”. Letizia Battaglia, fotogiornalista siciliana pluripremiata, prima donna europea a ricevere il premio Eugene Smith per i suoi scatti d’impegno sociale – è la protagonista con le sue fotografie della seconda installazione temporanea di “Meraviglioso Reale”, la nuova edizione del progetto di arte pubblica dell’associazione Off Site Art che, con l’organizzazione no-profit statunitense ArtBridge, dal 2014 accompagna i lavori di riedificazione del centro storico dell’Aquila.

Lo sguardo inedito di una delle più grandi esponenti di arte e femminismo – nel 2017 inserita dal New York Times tra le 11 donne più influenti al mondo – le sue immagini in grande formato, come in una galleria a cielo aperto, ricoprono i ponteggi della futura Casa delle Donne che oggi è operativa nella località San Francesco e che sarà destinata a diventare un punto di riferimento femminile e femminista, luogo di cultura, di ricerca e di servizio.

“Si tratta di un luogo”, sostiene Off Site Art, “che è un crocevia di vissuti, storie, necessità ed esperienze comunitarie. Il contributo artistico di Letizia Battaglia s’inserisce proprio in questo percorso di lotta, resilienza e ricostruzione del tessuto urbano e sociale dell’Aquila per una città del futuro che sia aperta, inclusiva e solidale”. A curare la nuova edizione è Camilla Carè che ha selezionato le immagini della fotogiornalista palermitana più legate all’ambiente e al racconto magico. “Abbiamo scelto quegli scatti che più raccontano la purezza, della natura e dell’incanto, per condividere con tutta la città quel suo sguardo che si fa bellezza poetica”.