5 cose da non perdere di questa Artissima 2021

Una guida essenziale all’imperdibile “eventissimo” dell’arte contemporana a Torino, che torna in presenza all’Oval e in tutta la città dopo lo stop dovuto al Covid.

Artissima

© Perottino – Piva – Bottallo / Artissima

1. Martine Syms. Neural Swamp alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Con un’inaugurazione di tre mostre in contemporanea, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenta, a partire da venerdì 5 novembre, una nuova installazione di Martine Syms, artista statunitense assegnataria della seconda edizione della Future Fields Commission in Time-Based Media, conferita all’artista congiuntamente dalla Fondazione e dal Philadelphia Museum of Art. Neural Swamp è il titolo dell’installazione immersiva che ha come protagoniste tre entità, rispettivamente: Athena, Dee e la narratrice. Le immagini delle tre personalità si proiettano sulla superficie espositiva e invadono lo spazio attraverso le loro voci, impegnate nella lettura di un copione che viene generato in tempo reale da un software di un’intelligenza artificiale dedicato alla scrittura.   Con Neural Swamp, la stessa sera inaugurano altre due mostre: Stretching the Body riunisce dieci artiste internazionali (tra cui Jana Euler, Christina Quarles, Avery Singer, Anj Smith e Ambera Wellmann) che riflettono sul tema della figura umana attraverso il medium della pittura; Safe House, mostra collettiva che avvia la seconda stagione di Verso, il programma espositivo ed educativo rivolto alle giovani generazioni dell’istituzione, riflette sulla segretezza e sull’invisibilità come forme di governo e (auto)organizzazione delle vite umane. 

Martine SymsNeural Swamp,2021Credit: © Martine Syms, courtesy Sadie Coles HQ, London. Commissione e proprietà congiunta del Philadelphia Museum of Art e della Fondazione Sandretto ReRebaudengo. Il finanziamento è reso possibile per il PhiladelphiaMuseum of Art attraverso il Contemporary ArtRevolving Fund.

2. Augustas Serapinas. 6 CHAIRS a Hotel Principi di Piemonte 6 CHAIRS è la nuova installazione site specific dell’artista lituano Augustas Serapinas, progettata per la sala da ballo dello storico Hotel Principi di Piemonte - UNA Esperienze, che collabora con Artissima per la seconda volta ed è una delle sedi protagoniste degli eventi in città. Coerentemente con la ricerca dell’artista, incentrata sulle pratiche di gioco, 6 CHAIRS consiste nella presentazione di sei sedie realizzate in diversi materiali, in ferro, legno e plastica, che si elevano ad un’altezza di quasi due metri. Simili nell’aspetto alle sedie dei guardiaspiaggia o a quelle degli arbitri di tennis, sono assemblate e montate come in un bricolage fantastico in cui l’architettura incontra un’estetica fai da te, alla maniera del “merzbau” di Kurt Schwitters. L’installazione è anche un esempio ulteriore del legame tra la Fiera e la città, poiché sarà attivo anche durante le Nitto ATP Finals, uno dei tornei professionistici di tennis più importanti al mondo, che per cinque anni avrà sede a Torino a partire da metà novembre 2021, subito dopo Artissima. 6 CHAIRS trasforma così il sontuoso Salone delle Feste in un metaforico campo da gioco con giudici muti durante una partita invisibile, le cui regole verranno scritte e immaginate dal pubblico.

Augusta Serapinas, intervento in occasione della 18° edizione di "Loving Art. Making Art", Tel Aviv. © Dor Kedmi, 2020, Tel Aviv

3. Adam Linder, performance per la mostra Vogliamo tutto. Una mostra sul lavoro, tra disillusione e riscatto | OGR Torino OGR Torino presenta due performance di Adam Linder nella cornice della mostra collettiva Vogliamo tutto. Una mostra sul lavoro, tra disillusione e riscatto, curata da Samuele Piazza con Nicola Ricciardi e visibile fino al 16 gennaio 2022. Concepite nel 2018, le due performance, intitolate Service No. 1: Some Cleaning e Service No. 5: Dare to Keep Kids Off Naturalism, pongono l’attenzione, attraverso coreografie e oggetti di scena, sulle implicazioni contrattuali celate dietro al concetto di opera d’arte performativa ed estendono la riflessione al lavoro di performer e ballerini, esibendo, per fare un esempio, i contratti stessi tra i professionisti e le istituzioni che ospitano il progetto. Le performance di Adam Linder saranno visibili dalle ore 14 alle 20, dal 5 al 7 novembre e si inseriscono all’interno della più ampia riflessione tematica dell’esposizione che, ispirandosi al titolo di un romanzo del 1971 dello scrittore e artista Nanni Balestrini, riflette sulle trasformazioni del lavoro nel contesto post-industriale e digitale, tra coscienza e disillusione, precarietà e riscatto. Un tema di cui l’architettura stessa di OGR, simbolo di nuovi modelli di transizione e produttività rispetto al recente passato, si fa portavoce. L’istituzione ospita inoltre in data 3 novembre alle ore 21 anche una performance di Jacopo Miliani.

Adam Linder, Servizio n. 5: Dare to Keep Kids Off Naturalism, 2018. Veduta dell'allestimento della mostra Vogliamo tutto. Una mostra sul lavoro, tra disilluse e riscatto a OGR Torino, 2021. © Luigi De Palma per OGR Torino. Courtesy OGR Torino

4. Eugenio Tibaldi. Temporary Landscape. Erbari, mappe e diari al PAV - Parco Arte Vivente Venerdì 5 novembre inaugura al PAV la mostra personale di Eugenio Tibaldi intitolata Temporary Landscape. Erbari, mappe e diari. Curata da Marco Scotini, l’esposizione intende focalizzarsi sull’opera grafica dell’artista, come modalità ibrida al confine tra rappresentazione estetica, fotografia, progettazione architettonica e riflessione teorica. In tale cornice, come suggerisce il titolo della mostra, ogni paesaggio non può che essere temporaneo. Il progetto ruota intorno a Heidi, un diario grafico prodotto dall’artista durante la pandemia, pensato come reazione alle retoriche sulla natura incontaminata tipiche dell’anno passato, ma anche come rifiuto alle politiche neolibertiste, indagando in particolare gli sviluppi non autorizzati insiti nelle pratiche edilizie commerciali, "quelle strutture che, pur destinate a durare solo pochi mesi, diventano definitive, parte di un paesaggio, come i cantieri sequestrati, le costruzioni illegali in cemento mai terminate, edifici che testimoniano una situazione anomala e che, per la loro staticità, diventano paesaggio e ci portano a modificare i nostri confini "estetici". La mostra di Tibaldi può essere letta come un intervento grafico e “ambientale” capace di registrare su microscala le trasformazioni ecologiche del nostro tempo, cercando di trovare una corrispondenza precaria (e mai definitiva) tra una realtà fratturata e la sua rappresentazione, tra l'uomo e l’ambiente.

Eugenio Tibaldi, PAESAGGIO TEMPORANEO 2009-2020, acquerello, 200x160 cm. Courtesy l'artista e Galleria Umberto Di Marino. © Beppe Giardino

5. Comensoli_Colciago. Space in Mirror Is Closer Than It Appears | Mucho Mass! Mucho Mass!, spazio no profit attivo dal 2018 tra i quartieri di Barriera e Aurora, ospita la mostra Space in Mirror Is Closer Than It Appears del duo Stefano Comensoli_Nicolò Colciago. Gli artisti milanesi, in dialogo con lo spazio industriale, presenteranno la loro poetica attraverso installazioni site specific, proiezioni di diapositive di collage a pellicola e un video documentativo su schermo che, al centro della sala, diventerà come una porta da attraversare. In un ponte tra due luoghi, Comensoli e Colciago si interrogano sul processo artistico, dando vita ad accostamenti di materiali preesistenti. Lavorando con oggetti in disuso o elementi di seconda mano, creano opere d’arte dall’alto potenziale poetico, dando vita a un’azione capace di trovare la bellezza anche in ciò che apparentemente non sembra poter essere recuperato. I due artisti si comportano come “esploratori, guidati dall’idea che perdersi sia meraviglioso”, come li descrive il filosofo Davide Dal Sasso, nel testo critico che introduce la personale. In mostra, gli artisti danno risalto a luoghi dimenticati che, trattati come corpi e organismi, vengono liberati dalla loro forma originaria e diventano materia modellabile, aprendosi a un’immaginazione tangibile. 

Stefano Comensoli_Nicolò Colciago - Space in Mirror Is Closer Than It Appare, 2021. © Luca Vianello. Courtesy Mucho Mass!

Mancano pochi giorni all’art week di Torino in occasione della ventottesima edizione di Artissima, fiera internazionale d’arte contemporanea dal carattere sperimentale diretta dalla curatrice Ilaria Bonacossa per il quinto anno consecutivo. Un’edizione attesissima dopo le istanze dell’anno 2020, che ha visto la Fiera reinventarsi in versione digitale. Dal 5 al 7 novembre gli spazi dell’Oval di Torino accoglieranno le quattro storiche sezioni della fiera, Main Section, New Entries, Dialogue/Monologue e Art Spaces & Editions, includendo numerose novità.

Quest’anno la fiera è dedicata al concetto di “controtempo”, un termine preso in prestito dall’ambito musicale che assume in questo contesto un valore metaforico, indicando la capacità dell’arte di battere sugli accenti deboli trasformandoli in punti di forza. Tra le novità di quest’anno spiccano HUB India - sezione specializzata e dedicata all’arte del subcontinente indiano, curata da Myna Mukherjee e Davide Quadrio - e l’evoluzione della piattaforma digitale cross-mediale Artissima XYZ (xyz.artissima.art) che, oltre ad essere visibile online, sarà ospitata fisicamente in tre mostre collettive all’interno dell’Oval. Da evidenziare inoltre Nunca encontramos a Satoshi, nome del bar caraibico immaginato da Radamés “Juni” Figueroa, artista vincitore del Premio illy Present Future 2020: al centro dell’opera un’architettura colorata e luminosa, della fiera.

Jeremy Deller, Hello, today you have day off, 2013. Veduta dell'allestimento della mostra Vogliamo tutto. Una mostra sul lavoro, tra disillusione e riscatto alle OGR Torino, 2021.. Foto Hèctor Chico / Andrea Rossetti per OGR Torino

Oltre alla collaborazione con illy, Artissima presenta altri premi sostenuti da partner, tra i quali il Premio FPT for Sustainable Art, il Premio Tosetti Value per la fotografia, il Premio Carol Rama by Fondazione Sardi per l’Arte, il Premio Xiaomi HyperCharge, e tre premi sostenuti da istituzioni del territorio, l’OGR Award, il Premio Ettore e Ines Fico, il Premio “ad occhi chiusi…” by Fondazione Merz. Da ricordare l’attenzione della Fiera verso i giovani artisti attraverso il JaguArt, progetto itinerante di ricerca di giovani talenti nato dal dialogo tra Artissima e Jaguar nel 2019: in fiera verrà presentata Sustainable revolution, la collettiva dei 10 finalisti del Talent, e il pubblico potrà votare il proprio artista preferito. In aggiunta alle importanti novità e iniziative visibili all’Oval Lingotto, con Intesa Sanpaolo come main partner, la Fiera dialoga con la città con spirito capillare e sistemico, dando vita a numerosi eventi in spazi istituzionali, no profit e privati e intessendo numerose relazioni con il territorio, attraverso partnership con nuove realtà. Ne è un esempio Combo, ospitality partner di Artissima e punto di ritrovo e relax dopo la fiera, che ha ospitato alcune residenze d’artista per i vincitori del Torino Social Impact Art Award (Liryc Dela Cruz e Caterina Erica Shanta nel 2020; Monia Ben Hamouda e il collettivo MRZB nel 2021). Infine, da non perdere al Castello di Rivoli, la mostra "SEX" di Anne Imhof, l’artista Leone d’Oro come migliore Partecipazione Nazionale alla Biennale di Venezia 2017. La personale è visibile fino al 7 novembre 2021 e chiuderà in concomitanza con la fine dell’art week torinese. Sfoglia la gallery con la selezione di 5 eventi da non perdere durante Artissima.

Artissima © Perottino – Piva – Bottallo / Artissima

1. Martine Syms. Neural Swamp alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Martine SymsNeural Swamp,2021Credit: © Martine Syms, courtesy Sadie Coles HQ, London. Commissione e proprietà congiunta del Philadelphia Museum of Art e della Fondazione Sandretto ReRebaudengo. Il finanziamento è reso possibile per il PhiladelphiaMuseum of Art attraverso il Contemporary ArtRevolving Fund.

Con un’inaugurazione di tre mostre in contemporanea, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenta, a partire da venerdì 5 novembre, una nuova installazione di Martine Syms, artista statunitense assegnataria della seconda edizione della Future Fields Commission in Time-Based Media, conferita all’artista congiuntamente dalla Fondazione e dal Philadelphia Museum of Art. Neural Swamp è il titolo dell’installazione immersiva che ha come protagoniste tre entità, rispettivamente: Athena, Dee e la narratrice. Le immagini delle tre personalità si proiettano sulla superficie espositiva e invadono lo spazio attraverso le loro voci, impegnate nella lettura di un copione che viene generato in tempo reale da un software di un’intelligenza artificiale dedicato alla scrittura.   Con Neural Swamp, la stessa sera inaugurano altre due mostre: Stretching the Body riunisce dieci artiste internazionali (tra cui Jana Euler, Christina Quarles, Avery Singer, Anj Smith e Ambera Wellmann) che riflettono sul tema della figura umana attraverso il medium della pittura; Safe House, mostra collettiva che avvia la seconda stagione di Verso, il programma espositivo ed educativo rivolto alle giovani generazioni dell’istituzione, riflette sulla segretezza e sull’invisibilità come forme di governo e (auto)organizzazione delle vite umane. 

2. Augustas Serapinas. 6 CHAIRS a Hotel Principi di Piemonte Augusta Serapinas, intervento in occasione della 18° edizione di "Loving Art. Making Art", Tel Aviv. © Dor Kedmi, 2020, Tel Aviv

6 CHAIRS è la nuova installazione site specific dell’artista lituano Augustas Serapinas, progettata per la sala da ballo dello storico Hotel Principi di Piemonte - UNA Esperienze, che collabora con Artissima per la seconda volta ed è una delle sedi protagoniste degli eventi in città. Coerentemente con la ricerca dell’artista, incentrata sulle pratiche di gioco, 6 CHAIRS consiste nella presentazione di sei sedie realizzate in diversi materiali, in ferro, legno e plastica, che si elevano ad un’altezza di quasi due metri. Simili nell’aspetto alle sedie dei guardiaspiaggia o a quelle degli arbitri di tennis, sono assemblate e montate come in un bricolage fantastico in cui l’architettura incontra un’estetica fai da te, alla maniera del “merzbau” di Kurt Schwitters. L’installazione è anche un esempio ulteriore del legame tra la Fiera e la città, poiché sarà attivo anche durante le Nitto ATP Finals, uno dei tornei professionistici di tennis più importanti al mondo, che per cinque anni avrà sede a Torino a partire da metà novembre 2021, subito dopo Artissima. 6 CHAIRS trasforma così il sontuoso Salone delle Feste in un metaforico campo da gioco con giudici muti durante una partita invisibile, le cui regole verranno scritte e immaginate dal pubblico.

3. Adam Linder, performance per la mostra Vogliamo tutto. Una mostra sul lavoro, tra disillusione e riscatto | OGR Torino Adam Linder, Servizio n. 5: Dare to Keep Kids Off Naturalism, 2018. Veduta dell'allestimento della mostra Vogliamo tutto. Una mostra sul lavoro, tra disilluse e riscatto a OGR Torino, 2021. © Luigi De Palma per OGR Torino. Courtesy OGR Torino

OGR Torino presenta due performance di Adam Linder nella cornice della mostra collettiva Vogliamo tutto. Una mostra sul lavoro, tra disillusione e riscatto, curata da Samuele Piazza con Nicola Ricciardi e visibile fino al 16 gennaio 2022. Concepite nel 2018, le due performance, intitolate Service No. 1: Some Cleaning e Service No. 5: Dare to Keep Kids Off Naturalism, pongono l’attenzione, attraverso coreografie e oggetti di scena, sulle implicazioni contrattuali celate dietro al concetto di opera d’arte performativa ed estendono la riflessione al lavoro di performer e ballerini, esibendo, per fare un esempio, i contratti stessi tra i professionisti e le istituzioni che ospitano il progetto. Le performance di Adam Linder saranno visibili dalle ore 14 alle 20, dal 5 al 7 novembre e si inseriscono all’interno della più ampia riflessione tematica dell’esposizione che, ispirandosi al titolo di un romanzo del 1971 dello scrittore e artista Nanni Balestrini, riflette sulle trasformazioni del lavoro nel contesto post-industriale e digitale, tra coscienza e disillusione, precarietà e riscatto. Un tema di cui l’architettura stessa di OGR, simbolo di nuovi modelli di transizione e produttività rispetto al recente passato, si fa portavoce. L’istituzione ospita inoltre in data 3 novembre alle ore 21 anche una performance di Jacopo Miliani.

4. Eugenio Tibaldi. Temporary Landscape. Erbari, mappe e diari al PAV - Parco Arte Vivente Eugenio Tibaldi, PAESAGGIO TEMPORANEO 2009-2020, acquerello, 200x160 cm. Courtesy l'artista e Galleria Umberto Di Marino. © Beppe Giardino

Venerdì 5 novembre inaugura al PAV la mostra personale di Eugenio Tibaldi intitolata Temporary Landscape. Erbari, mappe e diari. Curata da Marco Scotini, l’esposizione intende focalizzarsi sull’opera grafica dell’artista, come modalità ibrida al confine tra rappresentazione estetica, fotografia, progettazione architettonica e riflessione teorica. In tale cornice, come suggerisce il titolo della mostra, ogni paesaggio non può che essere temporaneo. Il progetto ruota intorno a Heidi, un diario grafico prodotto dall’artista durante la pandemia, pensato come reazione alle retoriche sulla natura incontaminata tipiche dell’anno passato, ma anche come rifiuto alle politiche neolibertiste, indagando in particolare gli sviluppi non autorizzati insiti nelle pratiche edilizie commerciali, "quelle strutture che, pur destinate a durare solo pochi mesi, diventano definitive, parte di un paesaggio, come i cantieri sequestrati, le costruzioni illegali in cemento mai terminate, edifici che testimoniano una situazione anomala e che, per la loro staticità, diventano paesaggio e ci portano a modificare i nostri confini "estetici". La mostra di Tibaldi può essere letta come un intervento grafico e “ambientale” capace di registrare su microscala le trasformazioni ecologiche del nostro tempo, cercando di trovare una corrispondenza precaria (e mai definitiva) tra una realtà fratturata e la sua rappresentazione, tra l'uomo e l’ambiente.

5. Comensoli_Colciago. Space in Mirror Is Closer Than It Appears | Mucho Mass! Stefano Comensoli_Nicolò Colciago - Space in Mirror Is Closer Than It Appare, 2021. © Luca Vianello. Courtesy Mucho Mass!

Mucho Mass!, spazio no profit attivo dal 2018 tra i quartieri di Barriera e Aurora, ospita la mostra Space in Mirror Is Closer Than It Appears del duo Stefano Comensoli_Nicolò Colciago. Gli artisti milanesi, in dialogo con lo spazio industriale, presenteranno la loro poetica attraverso installazioni site specific, proiezioni di diapositive di collage a pellicola e un video documentativo su schermo che, al centro della sala, diventerà come una porta da attraversare. In un ponte tra due luoghi, Comensoli e Colciago si interrogano sul processo artistico, dando vita ad accostamenti di materiali preesistenti. Lavorando con oggetti in disuso o elementi di seconda mano, creano opere d’arte dall’alto potenziale poetico, dando vita a un’azione capace di trovare la bellezza anche in ciò che apparentemente non sembra poter essere recuperato. I due artisti si comportano come “esploratori, guidati dall’idea che perdersi sia meraviglioso”, come li descrive il filosofo Davide Dal Sasso, nel testo critico che introduce la personale. In mostra, gli artisti danno risalto a luoghi dimenticati che, trattati come corpi e organismi, vengono liberati dalla loro forma originaria e diventano materia modellabile, aprendosi a un’immaginazione tangibile.