Le installazioni di Yayoi Kusama nel verde del Botanical Garden di New York

L’esposizione “KUSAMA: Cosmic Nature”, a cura di Mika Yoshitake, è stata inaugurata il 10 aprile nella splendida cornice del New York Botanical Garden, e sarà visitabile fino al 31 ottobre 2021. Era stata posticipata nel 2020 a causa dell’emergenza Covid-19. Fondato nel 1891, il New York Botanical Garden rappresenta il giardino botanico più variegato al mondo, parte integrante del tessuto culturale della città di New York e del quartiere che lo ospita, il Bronx. Accanto a quattro installazioni inedite, “KUSAMA: Cosmic Nature” regala nuova vita a opere celebri dell’acclamata artista giapponese. Tornano a brillare sulla superfice dell’acqua le sfere in acciaio di “Narcissus Gardens” (1966-2021). Tra forme e fantasie eccentriche si distinguono inoltre gli inconfondibili “polka-dots” in “Ascension of Polka Dots on the Trees” (2002/2021), alberi maestosi ricoperti in rosso e pois bianchi lungo la Garden Way, e in “My Soul Blooms Forever” (2019), colossali fiori a pois in acciaio inossidabile, all’interno della cupola della Palms of the World Gallery. 

L’esposizione è affiancata da un programma di approfondimento e una pubblicazione. L’intero progetto rappresenta un viaggio alla scoperta della profonda fascinazione di Kusama per il mondo naturale, le sue forme, i suoi colori e la stravaganza che da sempre contraddistingue la sua pratica artistica. Quella di Kusama per la natura è una passione che ha radici nelle estati trascorse tra le serre e i campi del vivaio della sua famiglia a Matsumoto, in Giappone, durante l’infanzia. Le opere sono esposte all’interno e nei dintorni del Conservatorio Enid A. Haupt, e nell'edificio della Biblioteca LuEsther T. Mertz. In mostra presso la Biblioteca anche un quaderno di schizzi di Kusama (1945) dedicati al ciclo di fioriture delle peonie. Tra le installazioni inedite “Flower Obsession” (2017/2021), che invita i visitatori a ricoprire una stanza di fiori, “Dancing Pumpkin” (2020), una scultura monumentale installata sul prato all’inglese del Conservatorio, “I Want to Fly to the Universe” (2020), un’imponente forma biomorfa alta oltre tre metri, e “Infinity Mirrored Room—Illusion Inside the Heart” (2020), per cui è necessaria la prenotazione di un biglietto separato. 250 acri di giardino animati da installazioni, sculture floreali e coltivazioni stagionali danno vita ad un’esposizione che evolverà nel tempo, insieme alle stagioni. Ispirati dal dipinto di Kusama “Alone, Buried in a Flower Garden” (2014), gli orticoltori del giardino botanico hanno progettato un’opera d’arte vivente con piante e fiori, un omaggio alla natura e alla sua ciclica vitalità: tulipani e iris primaverili lasceranno durante l’estate il posto a dalie e girasoli, fino alla maturazione delle zucche una volta sopraggiunto l’autunno.