A vederla oggi, in tempi di pandemia, ha un sapore premonitore, se consideriamo che l’artista ha cominciato a pensarla e a realizzarla nel 2015. E nel contempo, proprio nel momento di massima letteratura da catastrofe dei contagi, l’installazione di videoarte An Ongoing Collection of Screen Grabs with Reassuring Subtitles ha quel sapore particolarmente rassicurante di cui tutti abbiamo bisogno. I contenuti virtuali sono proposti dal Moma, ma la collezione di immagini è visibile anche sul sito dell’artista Allan McCollum.
Gli screenshot raccolti da McCollum, raccontano momenti di film e serie tv in cui i personaggi sullo schermo si dicono: “Andrà tutto bene”, “Starai bene”. “It’s ok”. “It’s ok now”. “You’re gonna be ok”. “Sei al sicuro”. Sono 1200 fermo immagine in cui spesso non è riconoscibile il film, o la serie tv da cui è tratto. Non ci sono, nelle scene, riferimenti precisi al tempo e al luogo, o alla trama. Non c’è contesto preciso, e probabilmente non è nemmeno necessario perché ciò che conta, per lanciare il messaggio, è l’empatia delle persone che si guardano, si parlano e, anche nei momenti più tragici, con le lacrime agli occhi, o il viso insanguinato, pronunciano la frase: “Andrà tutto bene”.
Le immagini, sul sito, scorrono a distanza temporanea di qualche secondo l’una dall’altra e nel complesso l’opera diventa una litania da ripetere come un mantra per convincersi che tutto finirà nel migliore dei modi. Un po’ come i manifesti di happy ending che ci sono sui balconi: per avere conforto abbiamo bisogno di scriverlo, di leggerlo e di sentircelo dire che andrà tutto bene.