Paolo Bacilieri: “Domus mi chiede una lista di fumetti a tema architettonico per questo periodo di quarantena, 10 titoli, ho chiesto all’amico spagnolo Enrique Bordes, architetto e autore del ponderoso saggio Comic, Arquitectura narrativa (Ediciones Cattedra, 2017), di darmi una mano.
Parto io con i primi cinque: tre classici e due libri nuovissimi.
E lui prosegue.
Sei pronto, Enrique?”
(sfoglia la gallery per scoprire i 10 titoli)
Immagine di apertura: Non mi posso lamentare di Paolo Cattaneo, Rizzoli Lizard.
Dieci fumetti che cambieranno il vostro modo di guardare l’architettura
Con un dialogo a distanza, i due fumettisti Paolo Bacilieri ed Enrique Bordes elencano 10 titoli del cuore – da Chris Ware all’Eternauta – dove fumetto e architettura collidono.
Autori: Héctor Germàn Oesterheld e Solano-Lòpez. Casa editrice: 001 Edizioni. Pagine: 364. ISBN: 978-8871820774
Autori: Héctor Germàn Oesterheld e Solano-Lòpez. Casa editrice: 001 Edizioni. Pagine: 364. ISBN: 978-8871820774
Autori: Héctor Germàn Oesterheld e Solano-Lòpez. Casa editrice: 001 Edizioni. Pagine: 364. ISBN: 978-8871820774
Autori: Albert Uderzo e René Goscinny. Casa editrice: Educa Books. Pagine: 48. ISBN: 978-2012101470.
Autori: Gian Luigi Gonano (Giobbe) e Gianni De Luca. Casa editrice: Mondadori, Prezzo: € 28. Formato: 19,5 x 26,0 cm. Pagine: 704. ISBN: 9788804680956
Autori: Gian Luigi Gonano (Giobbe) e Gianni De Luca. Casa editrice: Mondadori, Prezzo: € 28. Formato: 19,5 x 26,0 cm. Pagine: 704. ISBN: 9788804680956
Autore: Vincenzo Filosa. Casa editrice: Rizzoli Lizard. Prezzo: 20 €. Formato: 21 x 15 x 1,8 cm. Pagine: 192. ISBN: 9788817139700
Autore: Vincenzo Filosa. Casa editrice: Rizzoli Lizard. Prezzo: 20 €. Formato: 21 x 15 x 1,8 cm. Pagine: 192. ISBN: 9788817139700
Autore: Vincenzo Filosa. Casa editrice: Rizzoli Lizard. Prezzo: 20 €. Formato: 21 x 15 x 1,8 cm. Pagine: 192. ISBN: 9788817139700
Autore: Paolo Cattaneo. Casa editrice: Rizzoli Lizard. Prezzo: 21 €. Formato: 21 x 15 x 1,8 cm. Pagine: 240. ISBN: 9788817139663
Autore: Paolo Cattaneo. Casa editrice: Rizzoli Lizard. Prezzo: 21 €. Formato: 21 x 15 x 1,8 cm. Pagine: 240. ISBN: 9788817139663
Autore: Paolo Cattaneo. Casa editrice: Rizzoli Lizard. Prezzo: 21 €. Formato: 21 x 15 x 1,8 cm. Pagine: 240. ISBN: 9788817139663
Autore: Paolo Cattaneo. Casa editrice: Rizzoli Lizard. Prezzo: 21 €. Formato: 21 x 15 x 1,8 cm. Pagine: 240. ISBN: 9788817139663
Autore: Francisco Ibáñez. Casa editrice: Bruguera. Pagine: 352. ISBN: 978-8402422705
Autore: Francisco Ibáñez. Casa editrice: Bruguera. Pagine: 352. ISBN: 978-8402422705
Autore: Paco Roca. Casa editrice: Tunué. Pagine: 125. Prezzo: 19,90 €. ISBN: 978-8867901791
Autore: Paco Roca. Casa editrice: Tunué. Pagine: 125. Prezzo: 19,90 €. ISBN: 978-8867901791
Autore: Victor Hussenot. Casa editrice: Warum. Pagine: 108. ISBN: 978-2-915920-70-3
Autore: Daniel Torres. Casa editrice: Norma Editorial, S.A. Pagine: 576. Prezzo: ISBN: 978-8467920758
Autore: Art Spiegelman. Casa editrice: Pantheon Books. Pagine: 48. Prezzo: 33 €. ISBN: 978-0375423079
Autore: Chris Ware. Casa editrice: Pantheon Books. Pagine: 264. ISBN: 978-0375424335
Autore: Manuele Fior. Casa editrice: Oblomov Edizioni. Pagine: 48. Prezzo: 10 €. Formato: 17 x 24 cm. ISBN: 9-788885-621893
Autore: Manuele Fior. Casa editrice: Oblomov Edizioni. Pagine: 48. Prezzo: 10 €. Formato: 17 x 24 cm. ISBN: 9-788885-621893
Autore: Paolo Bacilieri. Casa editrice: Canicola. Pagine: 36. Formato: 30×42 cm. Prezzo: 17 €. ISBN: 978-8899524272
Titolo: Tramezzino. Autore: Paolo Bacilieri. Casa editrice: Canicola. Pagine: 36. Formato: 30×42 cm. Prezzo: 17 €. ISBN: 978-8899524272
Titolo: Tramezzino. Autore: Paolo Bacilieri. Casa editrice: Canicola. Pagine: 36. Formato: 30×42 cm. Prezzo: 17 €. ISBN: 978-8899524272
Paolo Bacilieri, Dylan Dog #369 (con Ratigher, Giuseppe Montanari ed Ernesto Grassani).
Paolo Bacilieri, Dylan Dog #369 (con Ratigher, Giuseppe Montanari ed Ernesto Grassani).
Paolo Bacilieri, Dylan Dog #369 (con Ratigher, Giuseppe Montanari ed Ernesto Grassani).
Enrique Bordes
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- Paolo Bacilieri, Enrique Bordes
- 25 aprile 2020
Paolo Bacilieri: Di questi tempi, come non riprendere in mano il capostipite dei fumetti distopici, Enrique? L’argentino El Eternauta, del 1957, di Oesterheld e Solano-Lòpez, anche dal punto di vista architettonico è piuttosto interessante, nella sua ‘brutalistica’ semplicità e immediatezza grafica. La storia inizia, come molti sanno, con una mortale nevicata, in un sobborgo di una grande città, (Buenos Aires), dentro un villino dal vago aspetto tirolese che mi ha sempre colpito per la sua chilometrica “lontananza”, quel vago senso di familiarità e, nello stesso tempo, di remotezza spazio temporale! Anche noi lettori, come l’eternauta, il protagonista del libro, viaggiamo nello spazio e nel tempo con questo capolavoro immortale. Enrique Bordes: Querido Paolo! A Madrid, la prima volta che sono uscito a fare la spesa con la mascherina mi sono sentito un po’ Juan Salvo, il suo protagonista. C’è stato pure un giorno, uno dei primi di confinamento, in cui è sembrato che nevicasse. Non aggiungo altro.
PB: A intristire ulteriormente questo frangente, è arrivata la notizia della dipartita di Albert Uderzo, il disegnatore di Asterix, Enrique! Io di solito divido i fumettisti in “archimedici” e “proustiani”. L’opera dei primi sembra una continua invenzione scaturita dal nulla, che si concretizza in veri e propri elementi iconici, come il deposito di Paperon de’ Paperoni, l’astronave di Tin Tin, lo scudo di Capitan America, e così via. I “proustiani”, invece, con le tecniche più diverse, ci riportano a un’epoca e a un tempo perduti, la evocano, riportano in vita il passato, il mito. Vedi gli anni Settanta nei vestiti e nelle poltrone di Valentina, le divise e le armi nelle storie di Corto Maltese, e così via. Forse, la stessa macrodivisione si può applicare anche agli architetti, Enrique? Frank Gehry, archimedico! Aldo Rossi, proustiano! Ebbene, Uderzo è un archimedico di proporzioni giganti, poco importa se le sue storie sono ambientate nella Gallia di 2.000 anni fa. Tutto, nelle sue tavole splendide, è ricreato ex novo: dal villaggio di Asterix e Obelix ai monumenti della Roma imperiale, dai “castrum” romani ai banchetti a base di cinghiale che chiudono immancabilmente le storie, per non parlare di quell’oggetto perfettamente iconico che è il menhir di Obelix! EB: Pure il villaggio dei Galli sotto la lente d’ingrandimento!
PB: Capisco e condivido la tua passione per questo grande fumetto, Enrique! Tra i (pochi) vantaggi della mia educazione cattolica, c’era l’abbonamento (che mia madre fece dietro mia insistenza) a Il Giornalino, settimanale che pubblicava fumetti bellissimi, tra i quali appunto Le Avventure del Commissario Spada. Nessun dubbio che anche dal punto di vista “architettonico” le tavole di De Luca siano una miniera di sorprese, vignette sfondate o totale assenza di vignette, decoupage acrobatici, soluzioni visive, tanto incredibili quanto chiare, limpide, perfettamente leggibili anche per un ragazzino veneto dei tardi anni Settanta! In DeLuca tutti gli elementi della grammatica fumettistica sono reinventati e rimodellati in un insieme unico, coerente e riconoscibile. Ma Gianni De Luca rimane per me qui un proustiano al 100%, ci riporta, ci scaraventa anzi, nella “sua” Milano di fine anni Settanta! Nessuno meglio di lui ha saputo raccontare a fumetti quelle auto, quelle pettinature, quei telefoni, quegli androni, quella nebbia. EB: Sono d’accordo! forse possiamo dire che era un archimedico di quella grammatica fumettistica? Di De Luca mi affascina che la prima volta che ha visto Roma, la vide come un grande fumetto!
PB: Italo è il nuovo graphic novel di Vincenzo Filosa, mangaka crotonese a cui già dobbiamo in anni recenti la traduzione e diffusione del Gekiga, il neorealismo giapponese a fumetti, nel nostro Paese e una manciata di GN bellissimi. Italo è un fumetto di forte impatto, disarmante autenticità e grande ricchezza visiva. Seguiamo le vicende di un giovane traduttore, grafico e fumettista in difficoltà. Incastrato tra Milano e la nativa Calabria, tra le difficoltà lavorative e la dipendenza da farmaci, tra il ruolo di figlio e quello di uomo e padre, tra SERT milanesi rivestiti di klinker e “non finito crotonese” (il bianco e nero tenero, preciso e commovente di Filosa riesce a rendere belli perfino gli abusi edilizi calabresi: piano terra e primo piano intonacati e abitati, e piani superiori ancora scheletrici).
PB: Paolo Cattaneo, giovane fumettista genovese ci racconta di Danilo, NMPL è una lunga intima, articolata e disperata lettera d’amore che un giovane padre disadattato e malato terminale, Danilo, scrive a sua figlia non ancora nata, immaginandola già grande. Alienazione, televisione, telefonini, videogiochi, Panda 4x4, mense, parcheggi di supermercati, distributori di benzina, Fiesta e Tobleroni, tralicci dell’alta tensione collassati e squallore assortito d’Italia anni zero, in un preciso, crudele e coloratissimo albo. EB: Non vedo l’ora di finire questo confinamento per averli in mano e leggere quello che Vincenzo e Paolo hanno fatto! PB: Che ne dici Enrique, vuoi continuare tu? EB: D’accordo, Paolo! Proseguo!
EB: In questi tempi di reclusione, sono riapparse diverse versioni di un classico spagnolo, con il quale siamo cresciuti di generazione in generazione: 13 Rue del Percebe, di Francisco Ibáñez. Non è un’idea troppo originale: un edificio aperto in sezione diventa automaticamente una pagina comica dove si vede la convivenza tra vicini, sempre più o meno forzata. Ma Ibáñez, per pura accumulazione, l’ha trasformato in uno dei migliori ritratti che abbiamo della società urbana spagnola, forse della città latino-europea. Le prime pagine di questo tipo sono apparse a Londra e a Parigi nel XIX secolo, l’ultima che ho visto, qualche giorno fa, era di Lisbona, e già parlava in modo satirico del confinamento da Coronavirus.
EB: Proseguendo con spazi di intimità e fumetti spagnoli è d’obbligo andare da due dei nostri grandi: Paco Roca e Daniel Torres. Entrambi, nello stesso anno, hanno pubblicato opere che parlano della nostra storia intima attraverso lo stesso titolo: La casa. Quella di Roca è una storia di famiglia, quella di Torres allude a tutta l’umanità, ma nel profondo parlano della stessa cosa, il forte legame della nostra storia con il nostro spazio abitato. Ho intenzione di barare e vorrei introdurre un terzo fumetto con lo stesso titolo: La casa del francese Victor Hussenot, che evidenzia ulteriormente il ruolo del fumetto in questa equazione. Le vignette di Hussenot sono nella sua vera origine: la nostra casa.
EB: Art Spiegelman è uno degli autori che più insiste sull’idea che il fumetto stesso possa essere un tipo di architettura. Nella sua riflessione sull’11 settembre, L’ombra delle torri, forma e sostanza sono affidate a una riflessione unica sul mezzo (con un’ancora nella sua storia) e la nostra reazione come collettivo in tempi di crisi. Adesso, sia nella tua Milano sia nella mia Madrid, stiamo un po’ tutti “aspettando l’altra scarpa”, un’espressione che Spiegelman spiega bene in questo libro su quei tempi after 9-11.
EB: Quasi agli antipodi creativi di Ibañez, c’è il grande Chris Ware, un orafo fumettista che, attraverso la sua Acme Novelty Library, ha rivoluzionato il linguaggio. Il suo Building Stories è un capolavoro assoluto, che racchiude vignette e vignette di intimità in una grande scatola – per niente – nera. Devo confessare che, per me, Ware è una divinità, la sua influenza è stata così enorme che certi autori che conosco, un po’ per scherzo, lo vogliono già morto! (Paolo non so se anche tu sei tra questi…)
EB: Paolo, riflettendo su questa classificazione degli autori proposta da te, archimedici e proustiani, e sul loro rapporto con l’architettura, credo sia interessante avvicinarsi a ciò che Fior fa a Celestia (che ho scoperto inizialmente sul tuo blog... Figurati ci sono ancora persone che scrivono e leggono di queste cose!). La sua storia comprende due architetture assolutamente iconiche, per Venezia, mai realizzate da Wright e Le Corbusier, due degli architetti più significativi del Novecento. Se non conoscessimo questi pezzi, penseremmo che Fior è un creatore assolutamente archimedico... Quando in realtà è un proustiano travestito. Ricostruendo un passato architettonico mai esistito, Fior proietta una Venezia di fantasia distopica, creando nuove icone per il fumetto. Mi affascina vedere quanti luoghi vengono trasformati e finiscono per avere un’altra vita attraverso gli occhi dei fumetti, proustiani e non. Il Coconino di Herrimann, il Dominion di Seth oppure la stessa città di Palma di Maiorca in Historias del barrio o quella Calabria di Filosa di cui parlavi poco fa. PB: Sì, Enrique, inoltre mi piace pensare a un’altra connessione meno evidente tra fumettisti e architetti: la progettazione di una storia somiglia a quella di un edificio, comincia per entrambi con degli scarabocchi più o meno confusi su carta, piantine, scorci, decoupage, dettagli… Anche noi progettiamo spazi in cui si muovono persone, personaggi umani e non, amano, odiano, muoiono… In una parola vivono.
EB: Paolo! Avendoti come controparte mi viene da fare una selezione solo con le tue opere e i tuoi particolari approcci all’architettura. Ho intenzione di trattenermi. Forse Tramezzino è il più evidente, con la sua doppia affermazione della vera bellezza di una Milano Moderna e del fumetto-architettura come sostegno della nostra intimità. Ma se oggi dovessi sceglierne tra i tuoi ultimi lavori, conserverei i dettagli dei fumetti Bonelli, per esempio in uno dei tuoi ultimi Dylan Dog (#369 insieme a Ratigher, Giuseppe Montanari ed Ernesto Grassani). Qui le tue preziose vignette quadrate, vere e proprie unità tettoniche dei tuoi fumetti, diventano le piastrelle di un bagno, a testimonianza di qualcosa che amo dire: il fumetto è la nostra seconda pelle. Ma non vedo l’ora di andare a vedere l’ultima cosa che hai fatto con questi Dylan Dog. Paolo, nel pieno di questa situazione così difficile, che bello è stato parlare di queste cose con te!