Dietro i gesti più semplici della nostra vita quotidiana – telefonare, comprare un oggetto online o prendere un treno – esistono infrastrutture complesso e spesso numerose persone che controllano i flussi e il funzionamento di determinati processo.
Secondo l’architetta e accademica americana Keller Easterling, autrice del libro Extrastatecraft. The Power of Infrastructure Space, nella pianificazione delle città è ormai più importante la forma “attiva” – intesa come l’insieme di norme, protocolli e software che regolano lo spazio urbano – piuttosto che la forma “oggettuale”, che è quella più comunemente progettata dagli architetti e urbanisti.
Easterling chi invita a cambiare sguardo e concentrarsi sulla performance delle infrastrutture, per meglio comprendere la complessità di relazioni economiche e politiche che stanno dietro i movimenti e le forme anche più banali.
Questo rovesciamento di prospettiva è quello che il fotografo Delfino Sisto Legnani e il collettivo di ricerca Raumplan propongono per la Milano Design Week con la ricerca visuale Infrastrutture Digitali per Milano.
Data center, centri logistici, sedi televisive, stazioni della metropolitana, centrali operative… gli autori indagano e fotografano paesaggi nascosti e parsi per il territorio metropolitano. Questi luoghi sono nodi fisici che connettono reti e livelli a scale diverse: utente, interfaccia, indirizzo, città, cloud, terra.
Lo scopo del progetto è mostrare questi ambienti ambigui e intermedi, formati da componenti tangibili e materiali ma importanti perché parte di un sistema digitale invisibile che accompagna la nostra vita. Anche se luoghi non pensati per essere abitati dagli esseri umani, posseggono un fascino razionale proprio dell'architettura del nostro tempo.