Considerato tra i più visionari degli artisti teatrali contemporanei, Robert Wilson (Texas, 1941) è celebre per il suo spirito innovativo. Nel corso della carriera ha saputo trasformarsi passando dall’essere un’icona della controcultura – grazie a celebri collaborazioni come quella con Tom Waits per le musiche e con William S. Burroughs per i testi de "The Black Rider", o quella con Lou Reed in occasione di "POEtry" ispirato ad Edgar Allan Poe – fino ad abbracciare sinergie con stelle del pop, come Marina Abramović nella produzione de "The Life and Death of Marina Abramović" con musiche di Antony Hegarty, o Lady Gaga, nella serie di ritratti video esposti al Louvre nel 2013.
Non ho mai pensato all’allestimento teatrale come a una decorazione, ma come a qualcosa di architettonico.
Robert Wilson, Domus 1048, luglio-agosto 2020
Formatosi come architetto, e influenzato dalle esperienze con Paolo Soleri in Arizona, Wilson frequenta parallelamente agli studi le lezioni di Sibyl Moholy-Nagy (vedova di László) e approfondisce la pittura con George McNeil. È proprio durante gli anni al Pratt Institute che trova la sua vocazione per il teatro, avvicinandosi tra gli altri anche al mondo della danza, ispirato dal lavoro di George Balanchine, Merce Cunningham e Martha Graham. La vera svolta arriva però con l'impegno nel recupero di ragazzi disabili, attività chiave per lo sviluppo della futura visione teatrale che già nel 1968 lo porta a fondare la "Byrd Hoffman School of Byrds", compagnia sperimentale affettuosamente intitolata a Miss Hoffman, l'insegnante di danza che lo aveva aiutato a superare la balbuzie.
Dal lavoro con la compagnia nasce "Deafman Glance (Le Regard du Sourd)" (1970), l'opera che lo consacra come il regista più originale della sua generazione: "Al centro della scena c'era Raymond, un orfano sordomuto che avevo adottato per prevenirne il destino in un riformatorio. Per comunicare con lui, ho dovuto reinventare il mio linguaggio espressivo, trasformando questa sfida in un trionfo scenico" racconta Wilson in un'intervista con GBOPERA. L'opera silenziosa, della durata di sette ore, è interamente basata sull’osservazione di Raymond. Debutta inizialmente al Center for New Performing Arts di Iowa City, con un cast che include tra gli altri l'artista performativa Ana Mendieta, e poi arriva a Parigi, sostenuta dallo stilista Pierre Cardin e commentata con entusiasmo dal poeta surrealista Louis Aragon.

L’avventura dei “Byrds” finisce nel 1975, quando Wilson comincia a integrare attori professionisti. Il noto "Einstein on the Beach" (1976) nasce allora, risultato della collaborazione con Christopher Knowles, un giovane con una diagnosi precoce di danni cerebrali, il compositore Philip Glass e la coreografa Lucinda Childs. Il successo è tale da consacrare le opere di Wilson e rendere internazionalmente riconosciuto il loro stile austero, i movimenti estremamente lenti e la capacità di estendersi nello spazio e nel tempo. Un approccio poi confermato da "The Life and Times of Joseph Stalin" (1973), opera epica di sette atti e dodici ore che in qualche modo riassume il lavoro teatrale svolto con i "Byrds", e "KA MOUNTain and GUARDenia Terrace" (1972), una performance continua, durata sette giorni interi, che ha coinvolto centinaia di artisti.
Nel 1998, Wilson fu scelto per celebrare i 70 anni di Domus con un progetto ispirato a un'idea originale di Gio Ponti: collocare figure di angeli sulla facciata del Duomo di Taranto. Il risultato fu "70 angeli sulla facciata", lo spettacolo andato in scena a febbraio dello stesso anno al Piccolo Teatro di Milano, che riassume la lunga storia della rivista.
Avevo l'idea di fare un'opera teatrale che sarebbe stata messa in scena ininterrottamente per sette giorni, una specie di cornice o finestra sul mondo in cui eventi ordinari e straordinari potessero essere visti insieme. Si poteva vedere l'opera alle 8 del mattino, alle 3 del pomeriggio o a mezzanotte e l'opera sarebbe sempre stata lì, un orologio di 24 ore composto da tempo naturale interrotto da tempo soprannaturale
Robert Wilson, nel testo in catalogo che accompagna la mostra "Iran Modern" presso l'Asia Society Museum di New York City, 2013
Ma la creatività di Wilson trova espressione anche al di fuori del palcoscenico. Già nel 1976, i suoi storyboard sono oggetto di una mostra alla Paula Cooper Gallery. Disegni, sculture, ambienti, design di mobili.
Il successo nel campo delle arti visive culmina nel 1993, con il Leone d'Oro alla Biennale di Venezia assegnato in occasione di "Memory/Loss", l'installazione ambientale descritta da Wilson come "molto seria e severa" con un pavimento ricoperto di argilla e in sottofondo la musica di Hans Peter Kuhn, ispirata a "The Waste Land" di T.S. Eliot.
Negli anni Ottanta e Novanta si riavvicina al teatro istituzionale, portando in scena classici come "King Lear" (1990) e "Hamlet" (1993), opere contemporanee come "Hamletmachine di Heiner Müller" (1986) e adattamenti letterari come "Orlando" di Virginia Woolf (1989 e 1993). Le sue regie d’Opera, come "Madama Butterfly" di Puccini (1993), si distinguono per l’innovazione: con una riduzione degli elementi scenici superflui e una palette di colori essenziale, Wilson trasforma l’Opera in un’esperienza intensamente visiva.
Gertrude Stein, quando le chiesero che cosa pensava dell’arte moderna, rispose: “Mi piace guardarla”
Robert Wilson, Domus 1048, luglio-agosto 2020

Nel 1991, fonda The Watermill Center, un campus di dieci acri nell'East End di Long Island che comprende giardini e paesaggi meticolosamente progettati con lo scopo di ospitare un “laboratorio per la performance" e la sua vasta collezione di opere d'arte.
L'approdo alla televisione arriva nel 2004, grazie all'intuizione di un'altra figura visionaria, Ali Hossaini, definito dal The New York Times come "un biochimico diventato filosofo, produttore televisivo e poeta visivo", che offre a Wilson una residenza presso il canale televisivo LAB HD. Dalla collaborazione con la produttrice Esther Gordon prima, e poi Matthew Shattuck, nascono i Voom Portraits, una serie di video ad alta definizione che ritraggono soggetti celebri, membri della nobiltà, vincitori del premio Nobel ma anche animali e senzatetto.
In occasione della mostra di Wilson al Louvre la serie si è arricchita con il ritratto della pop star Lady Gaga, con cui Wilson aveva collaborato per l'album ARTPOP e per il set che le valse gli MTV Video Music Awards. I video furono realizzati in uno studio di Londra nel corso di tre giorni, durante i quali Gaga posò per sessioni intense di 14 o 15 ore. La mostra, intitolata "Living Rooms" (2013), presentava due opere video: una ispirata a "La morte di Marat" di Jacques-Louis David, esposta nelle gallerie dei dipinti del museo, e una seconda, in omaggio a Ingres.
Wilson continua a innovare nel campo delle arti visive e performative: tra i suoi successi più recenti, "Panther Owls Elk - Animal Stories", l’installazone presentata al LAC Lugano Arte e Cultura nel 2023, che trasforma lo spazio in una foresta virtuale con ritratti video di animali e la rimessa in scena di "Relative Calm", un’opera degli anni '80 ripensata in collaborazione con la coreografa Lucinda Childs (più di quattro decenni dopo il debutto di "Einstein on the Beach") combianando danza, design visivo e la musica del Pulcinella di Igor Stravinsky.
Nei miei spettacoli, le sedie possono essere considerate sculture in sé
Robert Wilson, Domus 1048, luglio-agosto 2020

Tra i suoi progetti in ambito architettonico, va ricordato il parco d'arte inaugurato nel 2011 e dedicato al designer finlandese Tapio Wirkkala (1915–1985) nel quartiere Arabianranta di Helsinki. Il parco, di forma rettangolare, illuminato da grandi lampade in stile lightbox impiantate nel terreno presenta una piazza divisa in nove campi di uguali dimensioni separati da cespugli, ciscuno dedicato a un oggetto domestico. Nell’ambito del design, sono note le sue sedie, progettate come oggetti d’uso quotidiano ma capaci di raccontare storie, spesso utilizzate nelle sue produzioni teatrali.
Nel 2023 Robert Wilson è stato insignito del Praemium Imperiale per la categoria teatro/cinema della Japan Art Association (2023).
In occasione del Salone del Mobile 2025 Wilson presenterà "Mother", un'installazione dedicata alla Pietà Rondanini di Michelangelo una sequenza continua di 30 minuti di musica, luci e immagini, in dialogo con lo "Stabat Mater" del compositore estone Arvo Pärt e curerà "The Night Before. Object Chairs Opera" durante la serata inaugurale della 63ª edizione del Salone, presso il Teatro alla Scala, con l'Orchestra del Teatro alla Scala diretta da Michele Spotti.
Immagine di apertura: Robert Wilson a The Watermill Center. Foto © Bronwen Sharp