“Nature has always been recorded by artists, from prehistoric cave paintings to twentieth-century landscape photography. I too wanted to make nature the subject of my work, but in new ways.”
Ben Tufnell (ed.), Richard Long: Selected Statements & Interviews, London 2007, p.39
La citazione dell’artista britannico Richard Long, uno dei massimi esponenti mondiali della land art, racconta l’inizio di una nuova pagina della storia dell’arte contemporanea, ricca di sfumature e individualità, che ha inizio alla metà degli anni Sessanta e arriva fino ad oggi.
La land art negli ultimi decenni ha visto una nuova fioritura, grazie alla sempre crescente attenzione dedicata alla salvaguardia dell’ambiente e anche alla ricerca di un contatto con la natura da parte delle persone, come antidoto ai ritmi affannati della vita cittadina.
Distribuite sui diversi versanti delle Alpi sono nate numerose realtà, che hanno come obiettivo quello di rilanciare un’arte che sia in costante dialogo con la natura, attraverso l’attivazione di residenze per artisti e la creazione di parchi d’arte dove scoprire installazioni e opere, grazie a itinerari da percorrere con le scarpe da trekking o sugli sci a seconda della stagione.
Abbiamo selezionato nove parchi di land art in quota e non, da scoprire lungo la catena alpina, tra Italia, Svizzera, e Austria.
3-D Verbier Art Foundation, Bagnes, Distretto di Entremont
3-D Verbier Art Foundation, Bagnes, Distretto di Entremont
The Forever Museum Archive: Dome and Double Nymph_An Architectural Template for Spiritual Worship by Onyedika Chuke in the Sculpture Park
3-D Verbier Art Foundation, Bagnes, Distretto di Entremont
Interference Cube by Gramazio Kohler in the Sculpture Park
3-D Verbier Art Foundation, Bagnes, Distretto di Entremont
In Search of Frankenstein photographic series developed by Chloe Dewe Mathews during her 2016 residency
3-D Verbier Art Foundation, Bagnes, Distretto di Entremont
Fragmentin in the Verbier 3-D Foundation Sculpture Park in the summer, Global Wiring, 2023
3-D Verbier Art Foundation, Bagnes, Distretto di Entremont
The Forever Museum Archive: Dome and Double Nymph_An Architectural Template for Spiritual Worship by Onyedika Chuke in the Sculpture Park
3-D Verbier Art Foundation, Bagnes, Distretto di Entremont
Interference Cube by Gramazio Kohler in the Sculpture Park
3-D Verbier Art Foundation, Bagnes, Distretto di Entremont
In Search of Frankenstein photographic series developed by Chloe Dewe Mathews during her 2016 residency
3-D Verbier Art Foundation, Bagnes, Distretto di Entremont
Fragmentin in the Verbier 3-D Foundation Sculpture Park in the summer, Global Wiring, 2023
Fondata nel 2010 dalle artiste Madeleine Paternot e Kiki Thompson, la 3-D Verbier Art Foundation è un’organizzazione culturale no-profit che si dedica alla promozione dell’arte contemporanea e della sostenibilità ambientale. Attraverso il programma di residenza artistica, ogni anno vengono selezionati artisti da tutto il mondo, invitati a immergersi nella natura delle Alpi Svizzere, e a lavorare concentrandosi sui temi del cambiamento climatico e del rispetto per la natura. Il Parco delle Sculture della fondazione, situato a un’altitudine di 2300 metri, è un percorso in divenire che ospita alcune delle opere realizzate dagli artisti in residenza nel corso degli anni, tra i quali Helga Dorothea Fannon e Haroon Mirza, Olaf Breuning, James Capper, Onyedika Chuke, Gregory Coates, Tarik Hayward, Chloe Dewe Mathews e molti altri.
Art Public Plaiv, Zuoz, Canton Grigioni
Art Public Plaiv, Zuoz, Canton Grigioni
Jägerstübli von gerda steiner und jörg lenzlinger
Art Public Plaiv, Zuoz, Canton Grigioni
Hotel castell skyspace – piz uter- von james turrel
Art Public Plaiv, Zuoz, Canton Grigioni
Jägerstübli von gerda steiner und jörg lenzlinger
Art Public Plaiv, Zuoz, Canton Grigioni
Hotel castell skyspace – piz uter- von james turrel
A pochi chilometri da St. Moritz si trova la regione di La Plaiv, nota anche come “l’altra Engadina”. Questa ampia vallata ospita le opere del progetto Art Public Plaiv, realizzato dall’Institute for Contemporary Arts della Zurich University of the Arts, insieme alla Plaiv Business Organization (di cui fanno parte i comuni di Zuoz, S-chanf, Madulain, La Punt-Chamues-ch) e alla Walter A. Bechtler Foundation. Il cuore del percorso è senz’altro il piccolo centro di Zuoz (1700 metri slm): qui si possono visitare lo Skyspace, Piz Uter (2005) di James Turrel, il Felsenbad (1997) di Tadashi Kawamata, e il Rote Bar (1997) di Pipilotti Rist e Gabrielle Hächler all’interno dell’Hotel Castell. L’hotel custodisce anche una propria collezione di arte contemporanea, con opere di Carsten Höller, David Shrigley, Ross Sinclair, Thomas Hirschhorn e molti altri artisti.
Arte Sella, Borgo Valsugana, Trento
Arte Sella, Borgo Valsugana, Trento
Edoardo Tresoldi, Simbiosi. Foto Giacomo Bianchi. Copyright Arte Sella
Arte Sella, Borgo Valsugana, Trento
Edoardo Tresoldi, Simbiosi. Foto Giacomo Bianchi. Copyright Arte Sella
Il legame tra il lavoro dell’artista e la natura è il principio cardine che ispira l’attività di Arte Sella, associazione culturale impresa sociale che nel corso degli anni ha dato vita a uno dei parchi di land art più noti d’Italia a Borgo Valsugana, in provincia di Trento. Le opere site-specific, che si integrano perfettamente nell’ambiente, sono realizzate per lo più con materiali naturali da architetti e artisti internazionali, invitati a partecipare e a dialogare con la vegetazione e il paesaggio. Il Giardino di Villa Strobele, il Sentiero Montura e l’area di Costa Malga sono i tre percorsi espositivi da esplorare per scoprire tutte le opere del parco, tra le quali il Bamboo Ring di Kengo Kuma, acquisito nel 2022.
RespirArt, Pampeago, Trento
La pista da sci Agnello a Pampeago, in Val di Fiemme, d’inverno regala un’esperienza unica: sciare ammirando le opere d’arte del parco d’arte RespirArt. Un percorso lungo circa tre chilometri costellato di installazioni realizzate da numerosi artisti internazionali, in dialogo con la natura delle Dolomiti Trentine, patrimonio dell’Unesco. Numerose le attività organizzate dal parco anche durante la stagione estiva, per scoprire tutte le opere del progetto – nate dall’unione di materiali come legno, pietre, terra – che vivono in simbiosi con il luogo che le ospita, attraversando un processo di trasformazione continua grazie all’azione degli agenti atmosferici.
Val dl’Ert, San Martino in Badia, Bolzano
Val dl’Ert, San Martino in Badia, Bolzano
Xinge Zhang e Jiaqi Qiu, Fragile as a Rainbow, 2021. Courtesy degli artisti e di SMACH
Val dl’Ert, San Martino in Badia, Bolzano
Xinge Zhang e Jiaqi Qiu, Fragile as a Rainbow, 2021. Courtesy degli artisti e di SMACH
Val dl’Ert, San Martino in Badia, Bolzano
Arturs Punte e Jekabs Volatovskis, Fragile silence, 2021. Courtesy degli artisti e di SMACH
Val dl’Ert, San Martino in Badia, Bolzano
Andrea Salvetti, Corno, 2013-2021. Courtesy degli artisti e di SMACH
Val dl’Ert, San Martino in Badia, Bolzano
Xinge Zhang e Jiaqi Qiu, Fragile as a Rainbow, 2021. Courtesy degli artisti e di SMACH
Val dl’Ert, San Martino in Badia, Bolzano
Xinge Zhang e Jiaqi Qiu, Fragile as a Rainbow, 2021. Courtesy degli artisti e di SMACH
Val dl’Ert, San Martino in Badia, Bolzano
Arturs Punte e Jekabs Volatovskis, Fragile silence, 2021. Courtesy degli artisti e di SMACH
Val dl’Ert, San Martino in Badia, Bolzano
Andrea Salvetti, Corno, 2013-2021. Courtesy degli artisti e di SMACH
Restando in territorio trentino ma più a nord, verso la Val Badia, tra le splendide Dolomiti, si incontra il parco delle sculture Val dl’Ert, dal ladino “Valle dell’Arte”, l’installazione permanente che ospita sculture selezionate dalle diverse edizioni di Smach, la Biennale di arte pubblica ideata nel 2012, e giunta quest’anno alla sesta edizione. Opere realizzate da artisti internazionali sono presentate nel contesto naturale di un bosco alpino, in un ambiente incontaminato, dove l’arte crea un rapporto di arricchimento complementare con la vegetazione. Una camminata di circa quaranta minuti a oltre 1200 metri di altitudine, per ammirare i lavori di Stefano Cagol, Kei Nakamura, Conor McNally e di venti altri artisti da tutto il mondo.
Art Park Verzegnis, Verzegnis, Udine
Art Park Verzegnis, Verzegnis, Udine
Richard Long, tagliamento river stone ring (1996) – art park. Photo © Francesco Zanet – Tiziana Pers
Art Park Verzegnis, Verzegnis, Udine
Bruce Nauman, truncated pyramid room (1988) – art park. Photo © Francesco Zanet – Tiziana Pers
Art Park Verzegnis, Verzegnis, Udine
Bruce Nauman, truncated pyramid room (1988) – art park. Photo © Francesco Zanet – Tiziana Pers
Art Park Verzegnis, Verzegnis, Udine
Dan Graham, bisected two-way mirror triangle (1997) – art park. Photo © Francesco Zanet – Tiziana Pers
Art Park Verzegnis, Verzegnis, Udine
Richard Long, tagliamento river stone ring (1996) – art park. Photo © Francesco Zanet – Tiziana Pers
Art Park Verzegnis, Verzegnis, Udine
Bruce Nauman, truncated pyramid room (1988) – art park. Photo © Francesco Zanet – Tiziana Pers
Art Park Verzegnis, Verzegnis, Udine
Bruce Nauman, truncated pyramid room (1988) – art park. Photo © Francesco Zanet – Tiziana Pers
Art Park Verzegnis, Verzegnis, Udine
Dan Graham, bisected two-way mirror triangle (1997) – art park. Photo © Francesco Zanet – Tiziana Pers
Alle pendici delle Alpi Carniche, dove scorre il fiume Tagliamento, si trova l’Art Park Verzegnis, il parco di arte contemporanea nato dall’idea di Egidio Marzona, collezionista tedesco originario della Carnia. Si tratta di una delle più grandi collezioni in Italia, che raccoglie opere di arte concettuale, land art, arte povera e minimal art. Dalla fine degli anni Ottanta, Marzona invita molti degli artisti contemporanei più importanti a creare opere site-specific per il suo parco, che ancora oggi sono visibili insieme ad altre opere sapientemente posizionate lungo il percorso. Bruce Nauman, Richard Long, Dan Graham, Lawrence Weiner, Carl Andre, sono solo alcuni degli artisti che hanno reso l’Art Park Verzegnis un luogo imperdibile per gli appassionati di arte contemporanea.
Refuge D’art Andy Goldsworthy, Digne-les-Bains, Francia
Più che un parco d’arte, il Refuge d’Art di Andy Goldsworthy è un’opera d’arte diffusa lungo un itinerario di trekking di centocinquanta chilometri proposto dall’artista, che si estende nel territorio delle Alpi dell’Alta Provenza. Si tratta della più ricca collezione di opere perenni dell’artista e fotografo inglese, su un cammino messo a punto in collaborazione con il Musée Gassendi e la Réserve Naturelle Nationale Géologique de Haute-Provence. Lungo il percorso si trovano tre rifugi utilizzabili dai visitatori, che l’artista ha rinnovato per ospitare gli escursionisti che decidono di vivere l’esperienza a 360°, di fruizione lenta ed empatica con l’arte e la natura.
Parco D’arte Sandretto Re Rebaudengo, Guarene, Cuneo
Se dopo qualche giorno trascorso sulle vette delle alpi piemontesi c’è la possibilità di deviare di qualche chilometro la strada del ritorno verso la zona del Roero, il Parco d'arte. Sandretto Re Rebaudengo sulla collina di San Licerio a Guarene è senza dubbio una tappa che merita una visita.
Parco D’arte Sandretto Re Rebaudengo, Guarene, Cuneo
Carsten Höller, Vehicle (Amphibian), 1999, alluminio, plastica, fibra di vetro, corda, 10 camicie, 293 cm ø 182 larghezza cm. Courtesy: Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Photo credit: Travel on Art
Parco D’arte Sandretto Re Rebaudengo, Guarene, Cuneo
Marguerite Humeau, Rise, 2021, fusione in alluminio con trattamento finale di olio protettivo e pigmenti colorati, 5 x 4 x h 3,8 m circa. Courtesy: Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Photo credit: Travel on Art
Parco D’arte Sandretto Re Rebaudengo, Guarene, Cuneo
Carsten Höller, Vehicle (Amphibian), 1999, alluminio, plastica, fibra di vetro, corda, 10 camicie, 293 cm ø 182 larghezza cm. Courtesy: Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Photo credit: Travel on Art
Parco D’arte Sandretto Re Rebaudengo, Guarene, Cuneo
Marguerite Humeau, Rise, 2021, fusione in alluminio con trattamento finale di olio protettivo e pigmenti colorati, 5 x 4 x h 3,8 m circa. Courtesy: Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Photo credit: Travel on Art
Un luogo di incontro e dialogo tra la natura e le opere di artisti contemporanei internazionali, che hanno trovato il loro posto tra salici, vigne, cipressi e querce, grazie al progetto degli architetti paesaggisti Lorenzo Rebediani e Vera Scaccabarozzi. Sculture permanenti di grandi dimensioni di Carsten Höller, Marguerite Humeau, Marinella Senatore e Stefano Arienti, solo per citarne alcuni, richiamano una dimensione contemplativa e suggestiva nella quale ogni visitatore è invitato a immergersi.
Austrian Sculpture Park, Graz, Austria
Austrian Sculpture Park, Graz, Austria
Werner Reiterer, gesture, 2003/4, Photo: Universalmuseum Joanneum/Werner Reiterer
Austrian Sculpture Park, Graz, Austria
Nancy Rubins, Airplane Parts and Hills, 2003, Photo: M. Schuster
Austrian Sculpture Park, Graz, Austria
Painting to Hammer a Nail in/Cross Version by Yoko Ono, 2018, Photo: Universalmuseum Joanneum/B. Bauernfeind
Austrian Sculpture Park, Graz, Austria
Werner Reiterer, gesture, 2003/4, Photo: Universalmuseum Joanneum/Werner Reiterer
Austrian Sculpture Park, Graz, Austria
Nancy Rubins, Airplane Parts and Hills, 2003, Photo: M. Schuster
Austrian Sculpture Park, Graz, Austria
Painting to Hammer a Nail in/Cross Version by Yoko Ono, 2018, Photo: Universalmuseum Joanneum/B. Bauernfeind
Sulle Prealpi di Stiria, in Austria, alle pendici dei Monti di Graz, si trova l’Austrian Sculpture Park, progettato nel 2003 dall’architetto del paesaggio svizzero Dieter Kienast, che ospita più di settanta sculture realizzate da rinomati artisti austriaci e internazionali. Le opere sono disposte nei sette ettari del parco, in dialogo con la vegetazione circostante, ed esposte all’azione degli agenti atmosferici. Fritz Wotruba, Franz West, Erwin Wurm, Jeppe Hein, Nancy Rubins, Tobias Rehberger e Giuseppe Uncini sono solo alcuni degli artisti che hanno partecipato con le loro opere alla creazione di questo luogo diventato uno dei più importanti centri di scultura contemporanea in Europa.