Ferdinando Scianna, il mondo come uno specchio dalle migliaia di sfaccettature

Nel libro, appena pubblicato da Contrasto, il grande fotografo svela il suo lato di collezionista compulsivo.

Sana’a, Yemen, 1999  © Ferdinando Scianna

“Non miei schiavi, miei padroni. Fingendo di arricchire la mia vita se la stavano succhiando, se ne impadronivano”. Ferdinando Scianna, certamente fotografo, ma anche antropologo e raccontastorie, ammette la sua dipendenza solo a pagina 53. Cose, il suo ultimo libro pubblicato da Contrasto (euro 45), è una confessione segreta di 163 pagine. Oltre 100 fotografie, con una copertina da tesi accademica, per raccontare un’ossessione, una patologia incurabile, quella del collezionismo.

“Un fotografo come me è forse sostanzialmente un raccoglitore compulsivo e ossessivo”, ammette alla prima riga il reporter, fotografo di moda, paesaggista, ritrattista, che primo fra gli italiani, dopo aver conosciuto Henri Cartier Bresson, è entrato nell’agenzia Magnum Photos. “Un fotografo come me guarda il mondo come uno specchio dalle migliaia di sfaccettature, che gli rimandano immagini delle cose più disparate, in cui cerca istanti attraverso i quali tenta di costruire un’idea del mondo e di se stesso. Per capire, per capirsi”. Confessa lucidamente.

Una sfilata di fotografie di oggetti “umili”, collezionati durante i diversi viaggi in Italia e in giro per il mondo, si alternano a immagini che cercano di mostrare il senso del rituale, la forma, le emozioni dei popoli che affollano il mondo.

I cavallini siciliani, figurine di terracotta di Ocumichu, gli Ekeko boliviani, le statuine del presepio napoletano, ex-voto calabresi, le marionette d’acqua di Hanoi, le maschere sarde, le “cose” si alternano ai primi scatti di danze e carretti a Palermo (iniziò da lì, nel 1965, con il primo volume intitolato Feste Religiose in Sicilia e un saggio di Leonardo Sciascia), peperoncini e zenzero nei mercati delle Costa d’Avorio, tori e toreri di Madrid, pettini, popoli e vetrine di profumerie.

La copertina del libro di Ferdinando Scianna, pubblicato da Contrasto
La copertina del libro di Ferdinando Scianna, pubblicato da Contrasto

Cose è stato pubblicato in occasione dell’omonima mostra al Museo di Santa Giulia di Brescia, durante il “Brescia Photo Festival 2018”, dedicata quest’anno al collezionismo fotografico con la rassegna “Collections”: le maniacali raccolte di oggetti sono state proposte attraverso un approccio monotematico, filologico ed enciclopedico. Negli spazi del museo bresciano, e nelle pagine del libro, Scianna ha proposto in prima assoluta, 10 suoi pezzi accuratamente selezionati, provenienti dagli armadi e dalle vetrine della sua casa milanese.

Il diario racconta le storie, gli aneddoti (trattative comprese), i pensieri curiosi dedicati ai 10 piccoli oggetti raccolti dal maestro siciliano: il risultato è un’istantanea – intensa e poetica – di come pulsano le superstizioni e le credenze nel caos del mondo. Come, ad esempio, gli ex voto di Polsi, un paesino nell’Aspromonte, in cui Scianna era stato inviato da fotoreporter per l’Europeo.

Durante il pellegrinaggio alla Madonna, che serviva come copertura per gli incontri dei capi della ’ndrangheta, richiama alla memoria la sorpresa nel vedere la bellezza di ex voto in cera, piccoli capolavori di grazia figurativa popolare dai colori tenui e in modellato elegante. Nasi, gomiti, ginocchia, polmoni, orecchie, dita, dei piedi e delle mani. Un asino, un porco, una mucca. Tutti per guarigioni miracolose. “Ma soprattutto, un paio di occhi su un piattino, di cera, d’indescrivibile poesia bianca e celeste”, scrive Scianna quasi per deformazione professionale.

Costa d'Avorio, 1972 © Ferdinando Scianna
Costa d'Avorio, 1972 © Ferdinando Scianna

“Sono molto affezionato ai miei piccoli capolavori d’ingenuo, qualche volta un po’ kitsch, gusto popolare. L’ho talmente interiorizzato, quel gusto, da farmene ormai emozionare più profondamente che da molte pur grandi opere d’arte alta”. Solo una poesia di Jorge Luis Borges sintetizza l’inquietudine così familiare di Scianna verso gli eserciti di oggettini che, come la fotografia, rimarranno anche quando non ci saremo più.

Le Cose

Le monete, il bastone, il portachiavi,
la pronta serratura, i tardi appunti,
che non potranno leggerei i miei scarsi
giorni, le carte da gioco e gli scacchi.
un libro e tra le pagine appassita
la viola, monumento d’una sera
di certo inobliabile e obliata,
il rosso specchio a occidente in cui arde
illusoria un’aurora. Quante cose,
atlanti, lime, soglie, coppe, chiodi,
ci servono come taciti schiavi,
senza sguardo, stranamente segrete!
Dureranno più in là del nostro oblio:
non sapran mai che ce ne siamo andati.

Helsinki, 1998  © Ferdinando Scianna
Helsinki, 1998  © Ferdinando Scianna
Titolo del libro:
Cose
Autore:
Ferdinando Scianna
Editore:
Contrasto
Anno:
2018
Pagine:
161
Prezzo:
45 €
ISBN:
8869657507

Ultimi articoli di Arte

Altri articoli di Domus

Leggi tutto
China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram