Architetture tra finzione e realtà. Una mostra personale di Dioniso Gonzàlez, artista spagnolo, a Londra, con esposte le serie “Dauphin Island” (2011) e “Inter-action” (2013) e i suoi due nuovi lavori del 2018 tratti dalla serie “Brutal Zone”. Gonzàles e la sua architettura futurista si svolgono in un paesaggio naturale, con riferimenti a Le Corbusier e all’architettura metabolista giapponese. Ma non solo, l’artista trae ispirazione dal Futurismo italiano, gli archi di Giorgio De Chirico e le sculture architettoniche di Xavier Corberò, arrivando a una non-land in cui tutto è concesso. La serie “Dauphin Island” è architettura del rifugio: posizionata al largo della Costa dell’Alabama, area che rappresenta l’America depressa. L’architettura fantasma di questa isola la rende molto attraente.
La serie “Inter-action” invece sembra volere rispondere alla domanda: come si crea una rovina? La rovina come simbolo di abbandono che conduce a uno stato di imperfezione e di degrado. Rudy Kousbroek dice che forse “il fatto che un edificio abbia finito per trasformarsi in rovina è una conseguenza a una mancata decisione”. In una rovina, la natura entra nell'edificio e prende il controllo delle città ed è difficile definire un confine tra dentro e fuori. Dove inizia la parte esterna e quella interna? F. LL. Wright indica il muro come un confine, rispetto a ciò che è esterno. Dionisio González con la sua architettura simbolica pone le costruzioni della serie "Inter-action" su pilastri, ottenendo l’esito di avveniristiche palafitte. Il contatto con il terreno è limitato, lo spazio è aperto, ma i muri creano ancora un confine. Quel che emerge, tra finzione è realtà, è un futurismo che avviene nel presente, attraverso un dinamismo di forme e direzioni, a volte tagliente ed edifici inattesi ma accolti nel paesaggio cittadino.
- Titolo :
- Dionisio González
- Museo:
- Maddox Arts
- Date di apertura:
- 23 febbraio - 21 aprile
- Indirizzo:
- 52 Brook's Mews, Mayfair, London W1K 4ED