“Ultimamente mi sto muovendo verso l’architettura, ma prima di fare l’artista e il fotografo ero mercante d’arte; non ho un approccio statico alla mia professione. Posso realizzare allo stesso modo un palazzo o un giardino, senza pormi limiti. Non so quanto tempo mi rimanga da vivere, ma ho grandi progetti per il futuro: mi dedicherò al teatro, a comporre musica e scrivere sceneggiature”.
Da questa consapevolezza nascono anche i Portraits un’evoluzione concettuale dei Dioramas, che continuano a rielaborare il tema della copia della copia. Si tratta di fotografie scattate a statue di cera della collezione di Madame Tussaud create sulla base di calchi dal vero fatti da lei ai suoi soggetti e di ritratti: “Le persone vive sono un materiale troppo grezzo per essere preso a soggetto, per questo non c’è la presenza umana nel mio lavoro.
Molto meglio fotografare uomini di cera, certamente più reali, in quanto corrispondono al più alto livello di aspettativa dell’immagine della persona stessa. Prendiamo Napoleone: è stato prima idealizzato quando ritratto, poi riprodotto in cera e infine fotografato da me che ho aggiunto degli ulteriori interventi di ‘chirurgia plastica’ attraverso lo sviluppo e la stampa delle mie foto”. È interessante pensare a queste icone della storia che sono esistite prima dell’invenzione della fotografia. Napoleone, è un esempio chiave.
fino al 7 giugno 2015
Hiroshi Sugimoto Stop Time
Fondazione Fotografia Modena
Foro Boario
via Bono da Nonantola 2, Modena