L’esposizione, accolta in una piccola sala del Colegio de España, sottolinea la necessità di una dimensione contenuta per la contemplazione dei Palimpsestos. L’allestimento, presentato nel circuito Mois de la Photo Off di Parigi, si articola su un dialogo costante tra i modelli architettonici, concepiti come scatole magiche dentro le quali guardare come da una finestra, e le immagini da essi tratti. Il gioco di scala tra il modello e l’immagine che lo riproduce appare come una mise en abîme capace di riportare alla questione fondamentale della rappresentazione fotografica su quale sia la sua relazione con la realtà che essa rappresenta ed interpreta.
A questo proposito vale la pena di citare le parole di Giò Ponti che nelle pagine di Domus considerava la fotografia come una possibilità capace di fornirci “una vista ulteriore, una vista astratta, mediata, composta”, in sostanza una vista “indipendente ed autonoma”.
fino al 30 novembre 2014
Emilio Pemjean: Palimpseste
Colegio de España, Parigi