Per il programma del festival d’autunno parigino si potrebbe partire dall’effetto virale del poster, che riproduce la foto di un lavoro davvero datato, Hope Hippo, la prima partecipazione di questo duo d’artisti alla Biennale di Venezia, nel 2005: un giovane uomo seduto sopra un ippopotamo di fango intento a leggere il giornale. Tanto si scrisse su questi colpi di fischietto che partivano ogni qual volta nel testo si incontravano frasi che riguardavano l’ingiustizia sociale: un termometro, un allarme o un’ammonizione; piuttosto il segnale di una precisa allerta al genere umano.
Questo lavoro – creato in quell’occasione con il fango della laguna – è sparito, ma si è ora rimaterializzato in una splendida collocazione: Hope Hippo troneggia in una posizione strategica nella Grand Galerie de l’Evolution al Museo di Storia Naturale di Parigi, come un guardiano alla sommità di un osservatorio speciale in grado di continuare la sua missione sofisticata. Che la lettura del quotidiano nell’accezione di Heidegger faccia parte della deriva religiosa dell’uomo nel mondo moderno contribuisce probabilmente ad aumentare il credito nell’utilizzo delle metafore che permea il lavoro di Allora & Calzadilla.
Eccoli allora metterci in guardia sul fatto che non si tratta solo della riedizione di un vecchio lavoro, ma l’inizio di una nuova favola con nuovi lavori prodotti per questa occasione e che sono scaturiti dalla frequentazione di questo luogo. Gli artisti suggeriscono che, non solo non siamo in una silenziosa Wunderkammer del pensiero post-illuminista, ma che il luogo è anche impregnato di sostanze e reperti sensibili da riattivare. È un guardiano che ha raccontato loro l’incredibile e bizzarra storia dei due elefanti Hans e Parkie i cui scheletri giacciono nelle riserve della Zooteca e sono stati l’input di Apotome, film e partitura di 23 minuit e 5 secondi nell’esecuzione di Tim Storms, l’uomo capace di emettere le frequenze più basse del mondo.
Un grottesco gioiello che si attiva solo grazie alle sue incredibili capacità vocali. Per i due animali fu, infatti, improvvisato un concerto nel maggio del 1798 e in esclusività: fu la prima performance musicale a essere documentata a uso della sola specie animale. Un perfetto esempio di connessione metalinguistica tra specie e un esperimento effettivo di comunicazione su base evoluzionistica. Ora il cantante americano ne reinterpreta i brani – che vanno da Ifigenia in Tauride di Gluck, fino al canto rivoluzionario Ça ira – musica davvero inudibile e, proprio come per il titolo del film, una difficile misura pitagorica del canto.