“Ciao tesoro, cosa ti porta qui?”, canticchia un’uccellina mentre si avvicina a un asinello vestito alla marinara, che – pacifico e tranquillo – dormicchia su un prato. Inizia così Imitation of Life, il nuovo film d’animazione dell’artista Mathias Poledna che rappresenta l’Austria alla 55. Biennale Internazionale d’Arte di Venezia. L’opera indaga le relazioni tra l’arte e l’intrattenimento, la modernità dell’architettura e del design, il linguaggio filmico, il cinema e il processo di creazione dell’immagine nella cultura di oggi.
Poledna, nato a Vienna nel 1965, è da molti anni residente a Los Angeles e, proprio dalla città californiana, ha potuto concentrare le professionalità necessarie per realizzare un’operazione tanto titanica quanto desueta, utopica eppure incredibilmente concreta; nostalgica ma straordinariamente contemporanea.
Imitation of Life è presentato all’interno di un ampliamento temporaneo del Padiglione Austriaco progettato dagli architetti Kuehn Malvezzi, che sono stati capaci di trasformare l’edificio del 1934 di Robert Kramreiter e Josef Hoffmann nei Giardini della Biennale in una sala da proiezione grazie all’inversione tra interno e esterno.
Nel film di Poledna l’asinello accenna qualche passo di danza, mentre canta sulle note della colonna sonora in un bosco pieno di sorprese: uccellini canterini e coniglietti paffuti sono i coprotagonisti di un momento di leggerezza e di divertimento. Imitation of Life, con la sua struttura narrativa semplice e diretta, si riferisce al cartone animato come a un linguaggio di pura allegria che pervade ogni poro dello spettatore e lo conduce per mano in un mondo fantastico, senza preoccupazioni, ansie o stanchezze.