Ma questo particolare gruppo tendeva più allo stupore che alla ferocia, grazie al fatto che il saldo era anche una grande mostra, una performance d'arte e un intelligente commento al feticismo degli oggetti d'uso dell'artista Martha Rosler, incorniciato dalle pareti bianche del Museum of Modern Art. Riedizione di una manifestazione che in origine Rosler allestì all'università nel 1973 come laureanda, Meta-Monumental Garage Sale mette in opera una classica garage sale americana (la vendita degli oggetti che non servono più allestita sul marciapiede davanti all'autorimessa domestica) nell'atrio centrale del museo – il più grande – per il breve tempo di due settimane, fino a venerdì prossimo. La maggior parte dei disparati oggetti da poco prezzo in esposizione è effettivamente in vendita, il tutto a scopo di beneficienza.
Basta il salto di scala dell'ambiente della mostra, se non il solido curriculum di Rosler in fatto di opere sulla vita quotidiana, sui media e sull'esperienza femminile, a caricare questa edizione di un'immensa critica alle istituzioni. Meta-Monumental sta al centro della ribalta di un museo d'arte moderna a lungo considerato tradizionalista: un luogo dove tipicamente si può guardare ma non toccare, e gli acquisti sono materia riservata alle riunioni a porte chiuse del consiglio d'amministrazione, alle aste d'alto livello o al banco dei souvenir adeguatamente collocato all'ingresso e dall'altra parte della strada.
Martha Rosler: Meta-Monumental Garage Sale
The Museum of Modern Art
West 53rd Street, New York