Il progetto, avviato nel 2007 da Manuela Bedeschi e Carlo Bonetti, collezionisti d'arte contemporanea e attuali proprietari della Villa, è coordinato da Luca Massimo Barbero e curato da Francesca Pola. Le opere realizzate dai due artisti sono pensate per dialogare con il luogo. Niele Toroni (Muralto-Locarno, 1937) individua come fulcro del proprio progetto il grande salone centrale, dove interviene sulla controfacciata della loggia e sulle due piccole porte con una serie di impronte di pennello n. 50, a intervalli di 30 cm l'una dall'altra.
Nell'ambiente buio un laser fa ruotare parole tra loro intrecciate ortogonalmente al loro centro, ma fuori asse rispetto al parallelismo delle travi. Proseguendo il percorso in una delle cantine, si incontrano alcuni lavori realizzati dall'artista con nodi stratificati e spazializzati secondo alcuni frammenti di ammassi stellari riportati nel settecentesco catalogo astronomico di Charles Messier.