Questa visione utopica di una vita sospesa nel cielo ha spinto Saraceno, nel corso degli anni, a creare una serie di strutture sperimentali, come palloni gonfiabili o strutture modulari, capaci di interagire con le energie naturali. Tutta la sua ricerca vuole verificare la possibilità di colonizzare il cielo, alla ricerca di dispositivi possibili per una vita tra le nuvole: in una bolla trasparente, migrando tra le nuvole, assecondando venti e agenti atmosferici e sfruttando l'energia solare. Il progetto speciale che l'artista argentino ha concepito per la grande sala Enel del MACRO è un ulteriore passo verso la colonizzazione del cielo, sviluppata attraverso un dialogo immaginario con le visioni utopiche di Yona Friedman e le teorie di Richard Buckminster Fuller. Completamente oscurata, la sala è invasa da circa 500 dodecaedri, realizzati con 18 km di tubi di plastica bianchi usati normalmente per gli impianti elettrici. Il dodecaedro viene composto utilizzando cerchi anziché pentagoni regolari. Questo è un primo legame con il lavoro di Friedman che già dalla fine degli anni Cinquanta usava questo sistema geometrico "Space-Chains" per le strutture della sua Ville Spatiale.
25 Giugno — 9 Ottobre 2011
Tomas Saraceno: Cloudy Dunes. When Friedman meets Bucky on Air-Port-City
MACRO, Roma