Un appartamento in Giappone fra domestico e industriale

Il progetto di un appartamento a Kamakura in Giappone, curato da Roovice, è parte di Kariage, un’interessante iniziativa portata avanti dalla firma giapponese, che prevede la ristrutturazione di immobili vuoti e abbandonati, incrementandone il valore senza costi per i proprietari, e garantendone la gestione mediante contratti di leasing per i successivi 6-8 anni. Il progetto in sé si distingue di pochi, seppur decisivi, elementi. La nuova pianta riporta modifiche minime, atte ad ampliare al massimo gli spazi. Dall’ingresso la prospettiva si apre quasi immediatamente sull’ambiente della cucina, un open space separato dal grande soggiorno da un tramezzo, con due varchi volutamente lasciati aperti, vere e proprie quinte sceniche che inquadrano momenti di quotidianità.
Oltre la camera da letto e il bagno, Roovice ricava una terza stanza arredata con scaffalature multifunzionali che possano soddisfare esigenze diversificate, prestandosi a walk-in closet, così come a home office.

Il gesto più significativo però risiede probabilmente nella scelta di lasciare a vista la struttura grezza dell’appartamento a seguito della rimozione delle finiture precedenti: quindi le pareti in cemento non rasato e il pavimento in malta contrastano con il nuovo arredo in legno di lauan e con le tinte verde acqua del mobile della cucina e della parete retrostante. Binari per l’illuminazione si alternano a lampade dal design riconoscibile. In questa atmosfera al limite del domestico, la vera essenza della casa è rintracciabile in un apparato di oggetti di straordinaria densità: quadri, specchi, tappeti, piante in vaso, piante appese a soffitti e pareti, libri, LP, oggetti artigianali e oggetti iconici anni Ottanta, contenitori e organizer di ogni genere, un frigo costellato di adesivi, uno skateboard che diventa un tavolino.