Una casa condivisa rinasce a Verona

Romano Tinazzi recupera un’ex residenza per ferrovieri nella periferia della città veneta, creando un co-living per studenti e giovani lavoratori che unisce antico e nuovo attraverso scelte radicali.

Residenza Savonarola è un nuovo spazio co-living realizzato nel quartiere di Porto San Pancrazio, a Verona, all’interno di un edificio destinato dal primo Novecento ad ospitare le famiglie dei ferrovieri.
Il vincolo storico-testimoniale, che ha imposto di mantenere la sagoma e i caratteri tipologici originari, ha portato lo studio Romano Tinazzi a reinventare gli spazi interni attraverso inserimenti radicali, in termini di materiali e di percezione.
Questa azione ha dato vita a un fertile rapporto tra antico e nuovo che si ripropone continuamente, nelle tecniche costruttive e in alcune finiture, come le lamiere grecate dei solai e il calcestruzzo gettato in opera, lasciati a vista. Queste soluzioni risuonano in relazione ai muri storici perimetrali, dalla forte tridimensionalità materica data da sassi e pietre, che viene armonizzata e contestualizzata al contemporaneo con uno strato di pittura bianco. 

Romano Tinazzi, Residenza Savonarola, Verona, Italia, 2023. Foto Federico Villa

Di particolare interesse è anche la funzione inserita per il recupero di questo edificio: in un momento di crisi per l’abitare urbano, Residenza Savonarola è una casa che si rivolge a studenti e giovani lavoratori disposti alla condivisione di alcuni spazi domestici, mostrando un possibile punto di incontro tra mercato privato e urgenza abitativa.

L’idea è quella di un approccio che possa raggiungere un equilibrio tra continuità e rinnovamento, preservando il valore del tessuto urbano esistente e, allo stesso tempo, integrando un elemento architettonico che risponda alle esigenze della contemporaneità.

Filippo Romano, Romano Tinazzi

La residenza è organizzata con zona living condivisa compresa di cucina, soggiorno e patio al pian terreno, e zona notte con camere singole e servizi ai due successivi. Un’esile struttura in metallo, che collabora con il corpo scale in calcestruzzo posizionato al centro della casa, ridefinisce la distribuzione tra i vari piani e mette in mostra la grande attenzione per i dettagli e la cura delle fasi realizzative.

"Il nostro obiettivo è stato restituire nuova vita e funzionalità a una struttura storica, rispettandone l'identità originaria e creando un dialogo tra presente e passato", è quello che dichiarano i progettisti. La giuria del premio triennale ArchitettiVerona, che ha selezionato questo progetto tra i tre vincitori dell'ultima edizione, ha infatti riconosciuto “la capacità di determinare con pochi elementi una buona qualità e una buona evoluzione tipologica dello spazio abitativo, che riesce a porsi come esempio di riqualificazione in un contesto marginale della città attraverso un uso attento e inventivo dei materiali”.

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