L’edificio residenziale di Didier Faustino che reinterpreta la città portoghese

A Leiria, l’artista-architetto ha lavorato con il suo Bureau des Mésarchitectures su forma e scultura come risposte alla complessità del contesto, tra materiali espressivi e una ridefinizione dell’idea di casa.

Trasformando una minuta casa di inizio '900 e aggiungendo una generosa estensione che ha permesso di ottenere sette appartamenti con tagli diversi – da una a quattro camere – Bureau des Mésarchitectures ha recentemente completato un edificio residenziale a Leiria. Il progetto offre molteplici piani di lettura che trovano nella dialettica tra le due parti una naturale chiave interpretativa.

Appartamenti che smontano i rituali domestici e mettono in discussione i comportamenti quotidiani, permettendo una reinvenzione dell’idea di casa.

Dal punto di vista volumetrico emerge un’antitesi tra la determinatezza della casa preesistente, un trapezio che riprende tratti liberty, e il dinamismo di un corpo sfaccettato, realizzato attraverso piani verticali lievemente sfalsati e ruotati. Un’astrazione formale che non è sorda al contesto ma, tutt’altro, sembra reagire al tracciato viario realizzato recentemente.
Dal punto di vista materico, invece, convivono pannelli prefabbricati in calcestruzzo e oscuramenti in alluminio che riprendono le tinte del corpo attiguo.
Le proporzioni dei due volumi, tanto diverse, leggono l’eterogeneità del tessuto urbano in cui l’intervento si inserisce, reagendo ai bordi compatti della città storica e al disegno della strada moderna, con la sua vincolante rotatoria.

Didier Faustino, Bureau des Mésarchitectures, Edificio residenziale a Leiria, Portogallo, 2024. Foto Francisco Nogueira

Didier Faustino, artista concettuale e fondatore dello studio, concepisce questo complesso come un’architettura assoluta, nel senso di sciolta dal tradizionale codice espressivo e dal programma che contraddistingue l’edificio residenziale, concentrandosi su precise qualità dello spazio. Si vedano, ad esempio, le proporzioni e le finiture materiche, tra cui strutture in calcestruzzo a vista, pavimenti in resina e arredi in betulla, così come l’ingresso della luce naturale e la percorrenza degli spazi.

Le singole scelte su aperture, disposizione degli arredi fissi, e circolazione, ridefiniscono uno dei temi cardine per l’architettura della casa: il rapporto tra pubblico e privato, tanto nella possibilità di vedere senza essere visti quanto nell’esprimere un’idea di abitare che supera i tradizionali dispositivi di schermatura e protezione. Ne risultano appartamenti che, come specificato dallo studio, smontano i rituali domestici e mettono in discussione i comportamenti quotidiani, permettendo una reinvenzione dell’idea di casa.

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