La House on track si trova all’interno di un edificio di fine Ottocento lungo via Giolitti, una strada che alterna presenze metafisiche, tra cui la futuristica “ala Mazzoniana” di Roma Termini con il suo impaginato astratto e le iconiche torri piezometriche con scale elicoidali, e architetture storiche come il Tempio di Minerva medica o la chiesa di Santa Bibiana.

Quello che in precedenza era un buio e angusto appartamento frazionato da tramezze e lunghi corridoi viene riconfigurato da Studiotamat in un loft più spazioso e luminoso. Spariscono partizioni e controsoffitti per creare un nuovo amalgama tra il passato delle antiche voltine in mattoni e il contemporaneo dei pezzi di design, di nicchie, pareti attrezzate ed elementi tecnologici. Queste combinazioni inaspettate interpretano tanto l’indole eclettica dei proprietari, quanto il mix sorprendente di caos e meraviglia, che sono l’essenza di Roma, come racconta l’architetto Matteo Soddu.

L’appartamento si compone di tre stanze principali. Il soggiorno è il nuovo cuore pulsante della casa: un open space dove si confrontano arredi molto diversi, dalle poltroncine vintage scovate in un mercatino delle pulci a Berlino alle appliques coi loro echi barocchi, dalla consolle attrezzata con giradischi e mixer ai materiali della cucina, acciaio per top e cassettoni e betulla per pensili e colonne. Questa inaspettata diversità trova un legante nelle tinte neutre di pavimento e pareti, intonate col travertino della stazione Termini, onnipresente appena fuori le finestre.

Un concept diverso è sviluppato per la camera da letto con bagno padronale, che sostituisce la vecchia sala da pranzo, e per lo studio, che all’occorrenza diventa stanza per gli ospiti. In modo analogo, qui prevalgono tinte più forti, rispettivamente senape e blu mare, a caratterizzare le pareti attrezzate e gli arredi integrati, e a dialogare con oggetti tanto tradizionali quanto moderni.