“Pilastri di innovazione, libertà, arte, educazione e conoscenza”: questo si propongono di rappresentare i circa trecento punti attivati dal progetto governativo “Pilares para el Bienestar” finalizzato a ridurre le disuguaglianze sociali, culturali ed economiche nel territorio metropolitano di Città del Messico. I centri, situati in distretti problematici all’interno di spazi in disuso recuperati, o in fabbricati realizzati ex novo, offrono supporto a un’utenza fragile che qui può accedere gratuitamente a diverse attività (artistiche, culturali, ricreative) o seguire percorsi di avviamento professionale, in un processo di empowerment individuale e collettivo che trova nella costruzione di senso di luogo e di comunità il fondamento della rigenerazione urbana.
Situato a Tláhuac, uno dei comuni più poveri a sud della Capitale, l’intervento Pilares Tláhuac dello studio Dellekamp Arquitectos propone programmi laboratoriali di arti e mestieri configurandosi come polo di riferimento in ambito culturale e formativo per il quartiere.
L'interpretazione scelta per la sua vocazione schiettamente funzionale, che si vorrebbe lontana dai fasti di rappresentanza, è quella dell'autorevolezza e dell’imponenza di un “monumento all’istruzione” che si staglia nella dimessa trama edificata del quartiere, dichiarando con orgoglio la propria presenza.
Il fabbricato su due piani, leggermente ruotato nel lotto per preservare due palme preesistenti, è caratterizzato da un impianto quadrilatero polilobato composto da quattro volumi distinti, “aggrappati” a un nucleo centrale che funge da snodo distributivo; attorno a questo snodo si dispongono cinque aule, uffici, spazi amministrativi e servizi.
Il monolitico corpo di fabbrica, realizzato interamente in laterizio da manodopera locale, in linea con una tradizione costruttiva consolidata in Messico, esternamente compatto e assimilabile ad un baluardo fortificato, dischiude all’interno spazi ariosi e aulici, scanditi da uno scheletro strutturale di arcate a tutto sesto che, tracciando articolate trame geometriche e traiettorie visuali, richiamano sequenze spaziali di diverse archeologie mediterranee e non solo.
La schiettezza dei materiali lasciati a vista (laterizio negli involucri e cemento negli orizzontamenti) ottempera ad esigenze di controllo dei costi e di funzionalità, ed esalta al contempo il carattere forte e “incorruttibile” della costruzione e dei valori che rappresenta.
- Progetto:
- Pilares Tláhuac
- Gruppo di progetto:
- Santiago Sitten, Francisco E. Franco
- Costruzione:
- DGOP
- Ingegneria strutturale:
- Nina Casas Guzik
- Progetto illuminotecnico:
- Lightchitects | Carlos Hano
- Impianti:
- José Francisco De Riquer Torres
- Geologia:
- Humberto Orozco
- Committente:
- Gobierno de la Ciudad de México