A Málaga, all’interno di un complesso realizzato negli anni ’70 da Luis Bono de la Herrán e Luis Machuca Santa-Cruz, composto da due torri di tredici piani, l’architetto Francisco Ortega Ruiz (FORarquitectura) ha ristrutturato un appartamento all’ottavo piano, per realizzarvi la sua casa-studio.
L’intervento rende omaggio alle atmosfere morbide e calde dell’Andalusia, qui reinterpretate e attualizzate per soddisfare le esigenze di confort e flessibilità dell’abitare contemporaneo.
L’appartamento si snoda intorno ad un ambiente centrale comune, attorno al quale si distribuiscono gli spazi di lavoro dello studio e la zona notte. In antitesi alla configurazione frammentaria del layout originario, le partizioni che separavano il soggiorno dagli ambienti privati sono state demolite e sostituite da una zona di filtro ispirata all’”engawa”, lo spazio che nelle abitazioni tradizionali giapponesi funge da transizione tra pubblico e privato, tra esterno e interno: in sostituzione del corridoio, una parete attrezzata in legno disposta ad “L” in pianta e un sistema di tende scorrevoli che abbraccia il soggiorno delimitano una buffer-zone semi-privata di distribuzione che sfuma i confini fisici e funzionali dei locali, a favore di un ambiente fluido e flessibile che si presta alle molteplici esigenze e variazioni d’uso di chi lo abita.
Reminiscenze profonde della cultura e dei paesaggi andalusi animano la casa. Una palette cromatica dai toni setosi, dal bianco caldo alla vaniglia uniforma pareti e pavimenti, conferendo agli spazi un carattere radioso e pacificante. I rivestimenti in ceramica smaltata bianca di produzione locale, nei bagni e negli spazi esterni, rimandano alla memoria l’elemento tipico del patio, epicentro della vita quotidiana nella sua dimensione comunitaria e funzionale, qui rievocata non solo nei materiali ma anche nel rapporto con l’acqua che zampilla dai lavatoi e dalla doccia in terrazza.
Come trait d’union tra esterno ed interno, il grande murale in ceramica che campeggia nel soggiorno, ispirato alle pareti di azulejos portoghesi, illustra uno scenario di mare, vegetazione autoctona e architettura vernacolare.