La tensione ascensionale di un “flatiron” contemporaneo a Tokyo

In un lotto residuale incastonato nel fitto tessuto urbano, un edificio ad uso misto i vincoli planimetrici come opportunità per svilupparsi verso l’alto.

La leggenda racconta che l’area di Nukebenten a Tokyo fu prescelta nel 1086 dal guerriero Minamoto no Yoshiie per la sua posizione sopraelevata che consentiva, oltre all’individuazione dei nemici in avvicinamento, viste privilegiate sul Monte Fuji: fu qui che il guerriero pose le basi del santuario di Itsukushima, tutt’ora esistente. Il contesto oggi è totalmente mutato, con un fitto edificato, ma la tensione a elevarsi sul paesaggio rivive nel Nobori Building, edificio a uso misto progettato da Florian Busch Architects, limitrofo al santuario.

In giapponese la parola “nobori” significa “salita” ed è proprio su questa suggestione “ascensionale” che si fonda il design della costruzione, collocata in un lotto trapezoidale di dimensioni limitate (48mq) e ritagliato nel denso tessuto urbano. La nuova costruzione aggira le restrizioni planimetriche sviluppando strategicamente il volume in alzato in modo, da un lato, di ottemperare alle esigenze funzionali della committenza e realizzare tutta la cubatura ammissibile e, dall’altro, di aprire sul contesto circostante visuali mirate rese possibili dal vantaggio topografico del sito, in quota, e dalla configurazione verticale del fabbricato.

Nobori Building, Tokyo, Giappone 2023. Courtesy of Florian Busch Architects

La ridotta pianta trapezoidale, come succede nei diversi edifici "flatiron" sparsi per il mondo, viene estrusa su sei livelli per ospitare un ristorante al piano terra, appartamenti ai piani superiori e una terrazza praticabile in copertura. Anziché adottare una soluzione convenzionale che prevede la collocazione di un nucleo compatto per la distribuzione verticale, lo studio ha ideato un sistema di scale disposte perimetralmente che attraversano i piani in posizioni diverse, generando un layout articolato e mutevole ad ogni piano e consentendo una spazialità libera e fluida negli appartamenti.

Una sobrietà rigorosa connota l’intervento. Negli esterni, una trama irregolare di aperture diversificate in funzione della distribuzione interna scandisce l’involucro strutturale in cemento armato a vista, dal carattere scarno ed essenziale; negli interni, le superfici ruvide dei setti in cemento e dei rivestimenti in legno grezzo contrastano con le nitide superfici intonacate, su cui si riverbera generosamente la luce.

Luogo:
Yochomachi, Shinjuku, Tokyo, Giappone
Team di progetto:
Florian Busch, Sachiko Miyazaki, Mayo Shigemura, Dyro Yamashita, Sie-Jhih Chen, Jeng Pheera, Christian Baumgarten, Joachim Nijs, Reo Shima, Bo-Hao Liu, Kana Takagi (Intern)
Committente:
PAD INVEST srl
Contractor:
Shin Corporation

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