Il restauro di Casa Mar Mediterraneo 34 unisce il recupero di una villa eclettica costruita a cavallo tra il XIX e XX secolo, un ripensamento della sua immagine e un rinnovamento dell’abitare.
Il progetto prevede il restauro del corpo esistente su strada, riabilitando così l’immagine e la presenza urbana dell’abitazione; all’interno del lotto si colloca invece una serie di aggiunte.
Qui, volumi bianchi e stereometrici si innestano in contrapposizione alla ricchezza decorativa della facciata, costruendo una nuova sequenza spaziale. Le masse dell’abitazione risultano modellate attraverso l’addizione di elementi puri quali le scalinate, o lo scavo di alcune logge e balconi, che disegnano il ritmo delle facciate interne. Una bucatura permette di rintracciare uno dei vecchi portali in pietra dell’abitazione, intessendo un dialogo tra preesistenza e progetto contemporaneo.
In Mar Mediterraneo 34 vengono così realizzate sette diverse unità, i cui spazi si adattano nel creare soluzioni flessibili, dal loft all’appartamento familiare. Questi si dispongono dialogando a loro volta con due differenti patii interni, che permettono di incorniciare il cielo, legando gli spazi introversi all’ambiente esterno. Nel patio principale, l’utilizzo della pietra vulcanica segnala il basamento della casa, sollevando visivamente l’interno intervento da terra, e disegnando idealmente la riemersione degli spazi andati persi nel corso dei decenni.
L’intervento ha mirato non solo a rigenerare il singolo edificio ma vuole incoraggiare la trasformazione dell’intera area di Tacuba a Città del Messico, mostrando come il recupero di un edificio abbandonato possa conciliare la valorizzazione del patrimonio esistente, e la generazione di nuovi spazi di qualità.