Lo studio belga Hé Architectuur ha trasformato un palazzo industriale degradato nel centro di Bruxelles in uno spazio residenziale. La facciata in mattoni, dai tratti tipicamente nord-europei, nasconde all’interno ambienti ampi, flessibili e interconnessi che propongono diverse funzioni: il progetto, fondato sul co-housing, è dotato anche di uno studio e di spazi di co-working che puntano a convivialità e scambio.
Per la ristrutturazione dell’edificio è stata adottata una strategia low-tech, volta alla sostenibilità ambientale e a evitare sprechi energetici. Sistema che emerge nei materiali impiegati – naturali, riciclati, a basso contenuto di carbonio – e nell’utilizzo di tecnologie semplici che non hanno bisogno di manutenzione meccanica. Un numero inferiore di componenti, ma anche robustezza e flessibilità, sono poi gli ingredienti che danno forma a questa architettura rinnovata.
Gli interni di Karper, aperti, luminosi, dalle cromie soft e discrete, si sviluppano su quattro livelli che ospitano le zone comuni e le stanze, ma anche terrazze suggestive. L’edificio originale su due livelli è stato ampliato: nel progetto attuale un’estensione di legno permette infatti di fare entrare la luce e ospita uno spazio a doppia altezza che culmina con un tetto-terrazza.
Particolare cura è stata posta nella scelta dei materiali: dal legno alla pietra, alla paglia di una fattoria locale che serve da isolante, all’intonaco nei toni dell’argilla recuperato da un cantiere di Bruxelles, la predilezione è per le superfici naturali e i prodotti riciclati, allo scopo di diminuire le emissioni inquinanti che si avrebbero da materiali edili nuovi. Gli elementi della natura, ancestrali, appartenenti al mondo rurale, vengono così spostati e applicati anche nell’architettura urbana.
- Progetto :
- Karper
- Luogo :
- Bruxelles, Belgio
- Programma :
- Spazi residenziali, studio, co-working
- Architetti :
- Hé Architectuur