Come in altri campi, anche in architettura il 2023 si presenta come peculiare: non il classico anno da grandi annunci ma nemmeno un anonimo periodo di transizione.
I progetti che erano stati bloccati all’ultimo chilometro dalla pandemia ormai sono completati, mentre quelli bloccati alla partenza sono nel pieno sforzo di recuperare i mesi persi: è un tempo sospeso.
Ci sono aperture ritardate (alcune già tra le più annunciate del 2022, come l’Istanbul Modern di Renzo Piano), completamenti differite come la torre Unipol di Mario Cucinella a Milano che ha dovuto cedere precedenza e maestranze specializzate al ponte Genova San Giorgio, storie dai tempi ormai geologici come quella del Factory International di OMA a Manchester.
Le geografie di questa tendenza sono globali, dall’Africa all’America all’Asia, che con l’Europa ha iniziato scambi non più unidirezionali (apre la biblioteca di Snohetta a Pechino, mentre a Paris Batignolles si è appena inaugurato un edificio di abitazione firmato dai cinesi MAD).
È una tendenza che include la scala urbana — aspettavamo per il 2023 di fotografare il nuovo waterfront di Chicago, arrivano invece quelli di Brema con COBE e di Genova, di nuovo con Renzo Piano — e quella delle — ancora complesse — interazioni tra arte, architettura, materiale e digitale: riuscirà l’ultima Mastaba di Christo, finanziata con gli NFT, a vedere la luce negli Emirati Arabi?
Ma per il 2023 è soprattutto una tendenza al ripensamento, quella che si conferma: un moltiplicarsi di progetti che ampliano, valorizzano, integrano o rinnovano edifici dall’importante valore storico, o che mettono in rilievo grandi patrimoni artistici e culturali.
Il portale di Kengo Kuma per la cattedrale di Angers, i nuovi spazi di Jeanne Gang all'American Museum of Natural History , il Serpentine Pavilion di Lina Ghotmeh ci parlano di una attenzione ad un tesoro esistente, tangibile e intangibile, che soprattutto in questi anni postpandemici è tornata prioritaria nel nostro modo di abitare il pianeta, anche in opposizione a dinamiche di espansione ed estrazione di risorse apparentemente senza limiti.