Recupero e ricucitura urbana: la nuova biblioteca di Bressanone

La nuova struttura del comune altoatesino ricuce e amplia un sistema di preesistenze del centro storico, espandendo le funzioni classiche della biblioteca a un programma multiforme di attività culturali.

Questo articolo è stato pubblicato in origine su Domus 1074, Dicembre 2022.

La biblioteca civica di Bressanone si configura come un intervento di ricucitura urbana e di riuso di manufatti storici, in cui parti delle ex sedi di tribunale, carcere e Guardia di Finanza diventano elementi di un complesso che riorganizza anche gli spazi pubblici circostanti attraverso verde e aree pedonali. L’ampliamento di calcestruzzo armato s'insinua fra le preesistenze, dilatandosi e contraendosi, senza rinunciare alla propria singolarità materica e compositiva, grazie a superfici esterne d’intonaco minerale lavato e a geometrie pure, culminanti nel profilo spigoloso delle falde di copertura rivestite da lamiera di alluminio. Se l’ingresso principale avviene da piazza del Duomo attraversando una porzione dell’edificio preesistente dell’ex Guardia di Finanza, il cuore del complesso è il foyer a quadrupla altezza nel nuovo corpo di fabbrica, dove si trovano la zona di accoglienza e l’emeroteca. 

Carlana Mezzalira Pentimalli, Biblioteca Civica, Bressanone 2021. Foto Marco Cappelletti
Carlana Mezzalira Pentimalli, Biblioteca Civica, Bressanone 2021. Foto Marco Cappelletti

Il corpo scale principale è aperto e permette molteplici viste sugli interni, mentre la luce zenitale proveniente dai lucernari accentua il carattere ambiguo di questo spazio fluido, sospeso fra il nuovo e l’antico, il dentro e il fuori. Le altre aperture sono pensate in funzione al contesto: se il lato sud si configura come un muro cieco occupato da una parete-libreria, due imponenti prismi trasparenti – reinterpretazione dei bovindi del vernacolo locale, detti Erker – inquadrano elementi iconici del centro: da un lato la Torre Bianca e il campanile del Duomo, dall’altro il Palazzo vescovile.

La biblioteca non mostra soggezione verso il contesto ed esaspera un’idea di storia intesa come palinsesto e stratificazione

I prismi-alcove diventano squarci sulla brulicante vita interna della biblioteca, sottolineando il programma multiforme di attività culturali di un complesso concepito non solo come luogo di conservazione. Il primo piano ospita una sala di lettura dedicata alla narrativa che è al contempo spazio di connessione per raggiungere gli altri ambienti posti negli edifici dell’ex tribunale e Guardia di Finanza. Qui, ai livelli superiori, sono collocati il settore saggistica, la sala polifunzionale, l’area per manifestazioni letterarie, la zona bambini e ragazzi, oltre al reparto musica e alla ludoteca.

Carlana Mezzalira Pentimalli, Biblioteca Civica, Bressanone 2021. Foto Marco Cappelletti
Carlana Mezzalira Pentimalli, Biblioteca Civica, Bressanone 2021. Foto Marco Cappelletti

Il giardino si apre sul lato est, racchiuso da preesistenze e addizioni. Alle superfici astratte dell’esterno si contrappongono i materiali caldi degli interni, soprattutto nelle sale di lettura e nelle scaffalature – come boiserie e pavimenti di legno di larice e moquette – mentre per gli spazi di connessione prevale il calcestruzzo levigato in diverse cromie. La biblioteca non mostra soggezione verso il contesto ed è un'architettura complessa, concepita come una sequenza ininterrotta di spazi singolari, che esaspera un’idea di storia intesa come palinsesto e stratificazione. 

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