Si stima che nove delle dieci città più grandi del mondo entro il 2050 saranno vittime dell'innalzamento dei mari. A causa degli effetti dell’azione antropica sul clima, infatti, anche se riuscissimo a limitare il surriscaldamento globale, il livello del mare sarà destinato a salire – tanto che alcuni atolli nell’Oceano Pacifico stanno già scomparendo. Per questo da tempo architetti e ingegneri stanno cercando di sviluppare tecnologie per vivere sull'acqua.
Sostenuta da “UN-Habitat” – il programma delle Nazioni Unite (Onu) per gli insediamenti umani con il compito di favorire un’urbanizzazione sostenibile sia dal punto di vista sociale che amnientale – Oceanix, progettata da BIG, sarà la prima infrastruttura al mondo a sviluppare una tecnologia per vivere sull’acqua senza impattare e distruggere ulteriormente gli ecosistemi marini: una città galleggiante composta da tante piattaforme esagonali, costruita al largo della costa della città di Busan, in Corea del Sud.
Con un’estensione di 75 ettari e in grado di ospitare fino a 10mila persone, Oceanix oltre a essere ecosostenibile sarà anche autosufficiente, genererà elettricità grazie pannelli solari e fotovoltaici posti sugli edifici e produrrà il cibo e l’acqua potabile necessari ai suoi abitanti. La città, ancorata al fondo marino, è stata inoltre pensata per resistere a inondazioni, tsunami e a uragani di categoria 5 della scala Saffir-Simpson.