Platone diceva che l’inizio è la parte più importante del lavoro: e questo è ancora più vero se pensiamo all’avvio del nuovo anno come ad un punto di partenza non solo nel calendario ma soprattutto nella vita reale, per perseguire con fiducia e attraverso azioni concrete un miglioramento personale e collettivo. E la concretezza è la “pasta” di cui è fatta l’architettura, un mestiere che dà forma ai sogni trasformandoli in opere costruite: nell’accezione migliore del termine, a beneficio degli individui che ne fruiscono e della società in senso lato.
Il 2022 vede molte sfide in campo a cui 20 tra le più grandi firme del pianeta rispondono con entusiasmo e incisività: riduzione dell’impronta ecologica e sostenibilità ambientale (CFMøller architects, Lina Gothmeh - Architecture, UNStudio, Boeri, Hadid, BIG, BVN/RXN), promozione della cultura come strumento di integrazione e innovazione socio-economica (BIG, Piano, Snøhetta, JKMM, OMA, Provencher_Roy, Adjaye, SANAA), rigenerazione urbana (Nouvel, UNStudio, Kaan architecten, SO-IL).
Scommesse impegnative che sottendono grandi attese. Dunque, per dirla con Rainer Maria Rilke: “e ora diamo il benvenuto al nuovo anno. Pieno di cose che non ci sono mai state”.