Platone diceva che l’inizio è la parte più importante del lavoro: e questo è ancora più vero se pensiamo all’avvio del nuovo anno come ad un punto di partenza non solo nel calendario ma soprattutto nella vita reale, per perseguire con fiducia e attraverso azioni concrete un miglioramento personale e collettivo. E la concretezza è la “pasta” di cui è fatta l’architettura, un mestiere che dà forma ai sogni trasformandoli in opere costruite: nell’accezione migliore del termine, a beneficio degli individui che ne fruiscono e della società in senso lato. Il 2022 vede molte sfide in campo a cui 20 tra le più grandi firme del pianeta rispondono con entusiasmo e incisività: riduzione dell’impronta ecologica e sostenibilità ambientale (CFMøller architects, Lina Gothmeh - Architecture, UNStudio, Boeri, Hadid, BIG, BVN/RXN), promozione della cultura come strumento di integrazione e innovazione socio-economica (BIG, Piano, Snøhetta, JKMM, OMA, Provencher_Roy, Adjaye, SANAA), rigenerazione urbana (Nouvel, UNStudio, Kaan architecten, SO-IL). Scommesse impegnative che sottendono grandi attese. Dunque, per dirla con Rainer Maria Rilke: “e ora diamo il benvenuto al nuovo anno. Pieno di cose che non ci sono mai state”.
Gli edifici più attesi del 2022
Alcune tra le più autorevoli firme d’architettura del pianeta disegnano un futuro a misura d’uomo nel quale sostenibilità, cultura e rigenerazione urbana sono dogmi irrinunciabili.
Immagine gentilmente fornita da BIG
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Immagine gentilmente fornita da CF Møller architects
Foto Adam Mørk
Immagine gentilmente fornita da UNStudio
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Immagine gentilmente fornita da Kaan architecten
Hermès Workshops © Lina Ghotmeh - Architecture
Hermès Workshops © Lina Ghotmeh - Architecture
Foto OMA by Chris Stowers
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Immagine gentilmente fornita da UNStudio
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Immagine gentilmente fornita da Stefano Boeri Architetti
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Render by Minmud
Render by Mir
Immagine gentilmente fornita da BIG
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Immagine gentilmente fornita da SO-IL
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Immagine gentilmente fornita da Provencher_Roy
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Immagine gentilmente fornita da SANAA
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Immagine gentilmente fornita da Adjaye Associates
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Immagine gentilmente fornita da SANAA
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- Chiara Testoni
- 01 gennaio 2022
L’identità del marchio S. Pellegrino è profondamente radicata nella sua origine a San Pellegrino Terme dove convivono una natura maestosa e una vivace cultura imprenditoriale. L’intervento dello studio danese, reinterpretando gli elementi archetipici della tradizione costruttiva italiana – la piazza, il viale, il portico – è saldamente radicato nel paesaggio tra fiume e montagne offrendo un ambiente dove produzione e cultura, natura e architettura sono aspetti interrelati per valorizzare l’esperienza percettiva e fruitiva di staff e visitatori.
Situato nello storico quartiere Beyoğlu di Istanbul sulla riva occidentale dello stretto del Bosforo, di fronte al quartiere Sultanahmet, il nuovo museo che sostituirà quello esistente collocato tra il quartiere di Galata e il porto è concepito non solo come un contenitore culturale ma anche come un nodo strategico nel processo di rigenerazione urbana finalizzato a migliorare la connettività tra la città vecchia a ovest, il Bosforo a sud, il Parco Tophane a nord e l’area di Galataport a est.
Collocata nell’ambito del progetto generale di rigenerazione del sito di Rose de Cherbourg, la torre Hekla presenta un impianto triangolare condizionato dalla forma del lotto e un volume sfaccettato in vetro e acciaio che ospita 48 piani di uffici, servizi e un “Club Space” con terrazza panoramica. Raggiungendo una quota di 220 m il nuovo edificio, che accoglierà fino a 5.800 dipendenti, si porrà come una presenza totemica dalle forme leggere e accattivanti nello skyline della Défense.
Il nuovo LEGO Campus, situato in un parco e distribuito in otto fabbricati tra loro interconnessi e concepiti per offrire spazi di lavoro e creatività per 2.000 dipendenti, è caratterizzato da un’immagine dinamica e giocosa che ben rappresenta l’approccio figurativo del Gruppo. L’impiego di coperture verdi e materiali durevoli e un’attenzione particolare alla tutela della biodiversità rivelano l’impegno alla riduzione dell’impatto ambientale e all’eco-sostenibilità.
Nell’area di Oosterdokseiland nel centro di Amsterdam, oggetto di uno dei più imponenti processi di rigenerazione urbana oggi in corso in Europa Occidentale, il nuovo quartier generale di Booking.com si propone come un hub multifunzionale che ospiterà, oltre agli uffici del Gruppo, negozi, residenze, aree pubbliche per l’incontro e la socializzazione, all’insegna di un approccio progettuale che ha come obiettivo prioritario la qualità fruitiva degli spazi da un punto di vista microclimatico.
La ristrutturazione conserva lo spirito dello storico edificio del 1957 a firma di Van den Broek en Bakema mantenendone la struttura originaria in calcestruzzo a cui è aggiunto un piano superiore. L’edificio ospita negozi al piano terra e un albergo con 180 camere ai piani superiori ed è caratterizzato da prospetti essenziali ed eleganti in cui le fasce marcapiano in pietra si alternano ai vuoti delle ampie vetrate; un patio interno diffonde luce naturale e ventilazione al centro della struttura mentre una terrazza panoramica in copertura offre una vista privilegiata sul paesaggio urbano circostante.
Immagine gentilmente fornita da Kaan architecten
Nella regione di Sápmi tradizionalmente abitata dal popolo Sami, il Teatro Nazionale Sámi Beaivváš, la Scuola Superiore Sámi e la Scuola di Allevamento Renne sono istituzioni fortemente radicate nel territorio. Il nuovo edificio a firma Snøhetta intende rafforzare il ruolo di queste istituzioni raccogliendole in un’unica struttura condivisa che sarà dedicata contestualmente ad attività culturali e formative, all'allevamento delle renne e all’artigianato. Spazi ampi e flessibili saranno ospitati da un involucro dalle forme sinuose concepite per integrarsi armonicamente con il paesaggio naturale circostante.
Dance House sarà il più importante centro culturale in Finlandia legato alla promozione della danza a livello sia amatoriale sia professionale. Situato all'interno di una ex fabbrica di cavi del 1940, l’architettura è ispirata da un lato alla memoria industriale del luogo che riemerge nelle superfici con finiture in acciaio arrugginito e dall’altro alla leggerezza della danza suggerita dalle diafane facciate in acciaio riflettente. All’interno, spazi flessibili e versatili si prestano alla più ampia varietà d’uso e di rappresentazione.
Il complesso è un omaggio alla cultura artigianale e ai valori della sostenibilità. L’impianto quadrato a griglia ortogonale ospita i laboratori di pelletteria del marchio Hermés e corti interne a verde ed è perimetrato da una cinta muraria ad arcate ribassate in mattoni prodotti localmente che incorniciano i laboratori. Destinato ad essere il primo edificio industriale passivo a basse emissioni di carbonio in Francia, l’opera è progettata con la massima attenzione al benessere microclimatico e alla produzione virtuosa di energia.
Il Taipei Performing Arts Center è un'architettura iconica che si staglia nell’area del mercato notturno Shilin, noto per la sua vivace cultura di strada. Il complesso è connotato da un volume cubico centrale su cui si innestano i tre teatri: due cubici (Grand Theatre per 1.400 posti e Multiform Theatre per 840 posti) e uno sferico (Globe Playhouse per 800 posti). Diverse possibilità di configurazione planimetrica conferiscono ai locali la massima flessibilità mentre il percorso distributivo che attraversa indistintamente gli spazi per lo spettacolo e quelli di produzione coinvolge nel medesimo percorso esplorativo aree funzionali generalmente nascoste al pubblico.
Nella nuova città fluviale di Wenzhou all’interno di un’area economicamente in crescita vicino alla regione del delta del fiume Yangtze, il World Trade Centre si colloca nell’ambito di trasformazione urbana di Oubei Sanjiang caratterizzato da un’ ampia varietà funzionale. Il complesso, articolato in torri che ospitano uffici, negozi, residenze, servizi ricettivi e culturali, emerge con le sue forme scultoree in un’ampio parco in larga parte accessibile al pubblico che costituisce l’elemento connettivo dominante e che si interfaccia armonicamente con il lungofiume.
Situato nel distretto economicamente vivace di Ninjing Pukou, l’intervento comprende due torri: una, alta 200 metri e coronata in cima da un involucro rivestito di rampicanti di quasi 5.000 mq, che ospita uffici, un museo, una green architecture school e un rooftop club privato e l’altra, alta 108 m, che prevede un hotel con 305 camere e una piscina. Gli edifici rievocano lo spirito del Bosco Verticale milanese e sono caratterizzati dall’alternarsi di balconi e vasche verdi: i balconi ospiteranno complessivamente 27 specie vegetali autoctone, 600 alberi di grandi dimensioni, 200 alberi di taglia media e oltre 2.500 tra arbusti e piante tappezzanti. Il verde che andrà a coprire i 4.500 mq di superficie contribuirà alla rigenerazione della biodiversità locale e alla riduzione delle emissioni di CO2.
Collocato nel distretto di Cotai a Macao e già attivo dal 2015, il resort di fattura hollywoodiana viene ora ampliato dallo Studio Zaha Hadid Architects che nella seconda fase di sviluppo del complesso progetta nuovi servizi per la ricezione e l’intrattenimento, tra cui uno dei più vasti parchi acquatici dell’Asia, un complesso multisala, spazi per mostre e conferenze. L’intervento riguarda due torri, progettate con particolare attenzione ai criteri di risparmio energetico e sostenibilità, che ospitano 900 camere d’albergo, ristoranti e negozi e che si ispirano al linguaggio figurativo dell’Art Déco.
Lo studio danese BIG in sinergia con Lennar, uno dei principali costruttori di abitazioni negli States e ICON, società di tecnologie costruttive pionieristica nel campo della stampa 3D su larga scala, ha progettato il più esteso intervento di case stampate in 3D fino ad oggi realizzato. Attraverso il ricorso ad innovativi strumenti informatici e robotici e a materiali avanzati, l’intervento contempla la realizzazione di 100 abitazioni a costo accessibile - grazie alle economie di spesa derivanti dalla riduzione dei tempi e dei costi di cantiere e degli sfridi di produzione - energeticamente performanti e durevoli.
Nell’ex area industriale di Gowanus, il complesso di tre fabbricati ospita, su cinque piani,18 unità residenziali e rivisita il tema dell’abitare metropolitano introducendo un efficace equilibrio tra i valori dell’intimità domestica da un lato e quelli della vita comunitaria dall’altro: l’impianto ad “L” si articola attorno a tre cortili a verde che costituiscono i principali spazi di connessione pubblica ed interazione sociale e che ricavano, nella densità del costruito circostante, un’insolita e piacevole oasi di intimità.
Il nuovo edificio per la HEC Montréal, situato all'intersezione tra il Quartier des Affaires, il Quartier des Spectacles e il Quartier International, è un innovativo centro concepito per promuovere sinergie tra la scuola e la comunità imprenditoriale della città. La struttura ospiterà 27 aule di formazione, un auditorium da 300 posti, uffici, un centro di ricerca sull’Intelligenza Artificiale e uno spazio per eventi e conferenze, oltre ai servizi pubblici - una biblioteca, un caffè, un giardino interno e un cortile – che raccordano l'edificio con il quartiere.
Nell’ambito della rigenerazione urbana dell’area di Quay Quarter che prevede l’insediamento di nuove attività multifunzionali per un totale di oltre 150.000 m² di superficie sulla base del masterplan disegnato da BVN, la torre Quay Quarter, ideata dallo studio danese 3XN e curata per il progetto esecutivo da BVN, alta 200 metri e sviluppata su 49 piani, incorpora la struttura di un edificio esistente ed è progettata per garantire il massimo beneficio microclimatico con il minimo dispendio energetico.
Il progetto di ampliamento dell’ Art Gallery of New South Wales di Sydney è concepito come un sistema di padiglioni leggeri, trasparenti e aperti inseriti in un parco che si rapportano in modo delicato con il preesistente edificio museale del XIX secolo e che si adagiano nella topografia del sito digradando dolcemente verso Woolloomooloo Bay. Il complesso ospiterà prevalentemente opere del XXI secolo con particolare riferimento all’arte aborigena e delle isole dello Stretto di Torres, raddoppiando lo spazio espositivo attuale.
Il complesso, ideato per trasmettere i valori del dialogo inter-religioso, della coesistenza pacifica e dello scambio culturale, comprende tre edifici di culto per le principali religioni monoteistiche (una moschea, una sinagoga e una chiesa) e un quarto spazio di relazione non affiliato ad alcun credo. Gli edifici si stagliano come volumi puri ciascuno con orientamento diverso elevandosi da una piattaforma centrale comune che ospita uno spazio pubblico a verde con funzione connettiva, sia fisicamente sia metaforicamente.
L’ampliamento di Bezalel Academy of Arts and Design - la scuola nazionale d'arte israeliana – sito su una collina nel cuore di Gerusalemme riguarda un complesso distribuito su sei piani che comprende sale studio, aule, laboratori e uffici amministrativi, oltre ad aree pubbliche come gallerie, negozi, una caffetteria, cortili e giardini. Al fine di integrare l'edificio nel contesto e creare un legame percettivo con la circostante città storica, il progetto è caratterizzato da piani in cemento sfalsati a vista dall’andamento orizzontale che seguono il gradiente naturale del terreno, intervallati da ampie fasce vetrate attraverso cui filtra la luce naturale e il paesaggio esterno.