Fin dalla preistoria l’uomo ha fatto uso delle acque termali per le loro capacità antiparassitarie, terapeutiche ed igieniche, considerando l’acqua la più semplice e naturale medicina, e quindi un prezioso elemento sacro: le sorgenti erano luoghi dove trarre sollievo in caso di malattie o dove bagnarsi per alleviare il dolore delle ferite. A sacerdoti egizi, ad esempio, dovevano lavarsi più volte al giorno per preservare la loro purezza, ma, tuttavia, è con la civiltà ellenica che il bagno iniziò ad assumere aspetti parzialmente distinti da quelli rituali. Le terme romane, successivamente, erano edifici pubblici, precursori degli impianti odierni costruiti nei pressi di forti termali.
L’architettura delle terme: da Nouvel a Zumthor, tutti i progetti imperdibili
Sono svariate le declinazioni dei bagni termali, dai complessi storici a quelli recentissimi. Presentiamo una selezione di 17 impianti termali che hanno lasciato il segno per la loro architettura.
Credit Ateliers Jean Nouvel. Foto Clément Guillaum
Credit Ateliers Jean Nouvel. Foto Clément Guillaum
Immagine originariamente pubblicata su Domus 789. Foto Margherita Spiluttini
Immagine originariamente pubblicata su Domus 789. Foto Margherita Spiluttini
Credit Smolenicky & Partner Architektur. Foto Walter Mair
Credit Smolenicky & Partner Architektur. Foto Roland Bernath
Credit Matteo Thun
Credit Matteo Thun
Credit Mario Botta. Foto Urs Homberger
Credit Mario Botta. Foto Enrico Cano
Credit GAD Architecture. Foto Altkat Architectural Photography
Credit GAD Architecture. Foto Altkat Architectural Photography
Credit Blouin Tardif Architectes
Credit Blouin Tardif Architectes
Credit Shigeru Ban. Foto Hiroyuki Hirai
Credit Shigeru Ban. Foto Hiroyuki Hirai
Credit Kengo Kuma & Associates
Credit Kengo Kuma & Associates
Credit Germán del Sol. Foto Guy Wenborne
Credit Germán del Sol. Foto Felipe Camus
Courtesy Germán del Sol
Courtesy Germán del Sol
Foto Alex Filz
Foto Alex Filz
Courtesy BASALT Architects
Courtesy BASALT Architects
Courtesy Plaskowicki + Partnerzy Architekci
Courtesy Plaskowicki + Partnerzy Architekci
Courtesy DECA Architecture
Courtesy DECA Architecture
Courtesy Jean Michel Ruols
Courtesy Rogner Bad Blumau
Courtesy Rogner Bad Blumau
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- Romina Totaro
- 13 giugno 2024
Successivamente la parola spa divenne di uso comune e divenne il termine per antonomasia del termalismo, termine originato dalla cittadina belga Spa, nota già dal XIV secolo per le sue acque minerali. Negli ultimi anni, sono aumentati esponenzialmente i parchi termali — e le visite ad essi — sia in Italia, sia in Europa, svincolati sempre di più dalla stretta tipologia termale, innestandosi ad hotel o altre funzioni collettive. Dalla Blue Lagoon islandese, alle storiche terme di Budapest, sono svariate le declinazioni di questo rituale. Noi presentiamo, in questo caso, una selezione di dieci impianti termali — alcuni sulle più vicine Alpi, altri sparsi per il mondo — firmati da importati studi d’architettura, con le loro personali interpretazioni di questo storico ed eterno momento di benessere.
Le Havre era un porto ancor prima di essere città, tenendo il passo con i cambiamenti apportati dall’evoluzione del commercio marittimo. Con il progresso tecnologico e l’inarrestabile aumento dei volumi commerciali, il porto ha dovuto costruire nuove infrastrutture, adeguate alle nuove esigenze. La terra così liberata è stata restituita alla città e si è aperta a nuovi sviluppi che hanno rivitalizzato la vita cittadina. Les Bains des Docks, i nuovi bagni pubblici disegnati da Jean Nouvel e inaugurati nel 2008, è uno di questi spazi. Prendendo spunto dalle formazione spontanea di vasche d’acqua naturali nella roccia, le terme sono composte da tre entità principali: una piscina sportiva all’aperto riscaldata di dimensioni olimpiche a cinquantuno metri per ventuno, una piscina per il tempo libero coperta e all’aperto e un centro termale, tutte collegate da canali, con tanto di scivolo d’acqua. La continuità nel trattamento architettonico è assicurata tra l’interno e la laguna esterna, con l’apertura, durante la stagione estiva, delle massicce facciate verso queste aree.
Costruite sopra le sorgenti termali del Cantone dei Grigioni in Svizzera, le Therme Vals comprendono un hotel e un centro termale, in una continua esperienza sensoriale tipica delle architetture di Peter Zumthor. L’architetto, lavorando con l’ambiente naturale circostante, ha lavorato l’edificio come un grande volume di pietra addossato al pendio, “scavato” all’interno in attraverso un continuum spaziale alimentato da cavità. Le superfici parietali interne ed esterne del volume parallelepipedo delle terme sono ordite grazie alla fitta stratificazione uniforme della pietra naturale locale, una quarzite silicea e scistosa, estratta nella valle.
Smolenicky & Partner Architektur hanno progettato a Zurigo i bagni termali Tamina Thermal Baths, architettura caratterizzata da alte colonne sagomate, che incorniciano ad ogni passo gli ambienti con aperture ovali. Il progetto, risultato di un concorso in due fasi del 2003, comprende bagni termali con piscina coperta, ampia zona sauna, negozi e ristorante, con un risultato esplicitamente concepito come parte della cultura del grand-hotel. Per questo motivo il volume dell’edificio ha un carattere monumentale, per distinguersi come istituzione al pari degli altri edifici del resort. Contemporaneamente le terme sono destinate a relativizzare il carattere quasi “urbano” di pietra della sala delle sorgenti termali. Questo spiega il bianco candido legno delle terme, conferendogli il carattere di padiglione dell’architettura di una storica località di villeggiatura. Strutturalmente, invece, l’edificio è costruito come un bosco, creato da colonne al posto degli alberi, con un totale di 115 supporti utilizzando il legno di 2.200 abeti.
Il design trasparente di Matteo Thun, nelle storiche terme di Merano, con il disegno di un enorme cubo di vetro, crea un continuum tra interno e esterno, illuminato da un flusso di luce naturale di giorno e da grandi globi di notte, che riflettono la loro luce sui grandi dischi colorati che ruotano liberamente al di sopra delle piscine. I bagnanti possono nuotare direttamente dalla più grande delle dodici piscine coperte alle tredici vasche situate all’aperto. La pietra naturale e i materiali in legno creano una continuità tra le strutture, le piscine, le attrezzature per il fitness e i lettini relax all'interno e simili. strutture all’aperto, continuando senza soluzione di continuità nel parco e nei dintorni più ampi.
Il sito dato per la costruzione della nuova struttura di queste terme è un luogo che si caratterizza come parco e spazio libero alla base della montagna retrostante. Botta, in questo progetto, ambisce a costruire senza costruire, affermando la presenza del nuovo attraverso piccoli corpi emergenti, quasi come delle foglie, e lasciare interrato il grande volume con il programma funzionale. La copertura degli spazi ipogei si trasforma così in un palcoscenico segnato da presenze geometriche vegetali, segni che contribuiscono anche all’illuminazione degli spazi sottostanti. Lo spazio interno si presenta come un unico grande ambiente terrazzato che segue l’andamento del pendio per limitare le opere di scavo, con un disegno di pianta pensato modularmente, così da permettere la massima flessibilità nella dislocazione delle varie funzioni.
Eskisehir ha un ricco e stratificato background storico, e la regione di Odunpazari, in particolare, ha un grande potenziale turistico con la sua struttura storica intatta. Il progetto è stato fortemente influenzato e ispirato dalle risorse idriche termali di Eskisehir, ed è, dunque, un’interpretazione moderna dell'architettura vernacolare di Odunpazari e della struttura storica esistente. Il complesso comprende un centro termale e benessere al centro, e unità abitative sul perimetro. La costruzione tocca, inoltre, aspetti di design sostenibile sfruttando l’energia eolica e solare, e quella geotermica, utilizzata non solo nelle spa, ma anche per il riscaldamento degli ambienti durante le stagioni fredde, attraverso un sistema di pompe di calore geotermiche.
Il progetto della Förena Cité thermale, ai piedi del Mont-Saint-Bruno, nel sud del Quebec, è stato il risultato, sinin dalla fase di concept, di un desiderio di creare un’esperienza termale ispirata alle esperienze europee, con citazioni dirette a stabilimenti islandesi, tedeschi e russi. Seguendo, quindi, la volontà di infondere temi diversi nell’architettura dei locali senza cadere nel pastiche, gli architetti sono stati portati a creare tre padiglioni distinti che si presentano in modo coerente in un microvillaggio organizzato intorno a un cortile esterno. Naturalmente, la grande attrazione qui è l’enorme piscina termale all’aperto di ispirazione islandese, costellata di imponenti rocce nere e circondata da foreste canadesi.
Shigeru Ban, invece, è autore di questo insolito esempio di bagni termali pubblici, inseriti all’interno della stazione ferroviaria di Onagawa, precedentemente distrutta dal devastante terremoto del 2011. Il capolinea ricollega la comunità alla regione circostante e vuole essere il punto focale della riqualificazione della città. Prima del terremoto c'era una fonte termale pubblica situata accanto alla stazione ferroviaria. Era un luogo amato dove la gente del posto veniva a fare il bagno, a cenare nelle vicinanze e poi tornava per un altro bagno prima di tornare a casa a dormire. Ban ha incorporato questo bagno nel progetto della nuova stazione, consentendo di dedicare l’intero secondo piano alla sorgente termale.
Il resort termale si trova nella montagna di Tengchong, nella provincia dello Yunnan, in Cina, nelle prossimità della montagna Yunfengshan, conosciuta come un luogo sacro del taoismo. Così gli architetti hanno sistemato i vari edifici che compongono lo stabilimento – più di 400 ville indipendenti e otto strutture comuni sparse su una superficie di circa 50.000 mw punteggiano con discrezione la valle – in modo da seguire la corrente dello “spirito” che scende dalla montagna. Il resort si mimetizza tra le pieghe della montagna grazie alle rocce locali utilizzate per le pavimentazioni dei viottoli, per le pareti e per i tetti degli edifici, creando un pattern di rivestimento in armonia con gli elementi naturali, utilizzando sei tipi di pietre naturali e differenti gradazioni cromatiche – grigio, marrone, beige e ocra.
Il progetto consiste nell’allestimento di una struttura lignea sulle sorgenti di acqua calda che sgorgano naturalmente in un burrone quasi inaccessibile, in mezzo alle foreste autoctone del Parco Nazionale del Vulcano Villarrica. Per fare il bagno a proprio agio sono stati scavati 20 pozzi lungo i 450 metri di gola, in mezzo alla natura brutale, ai quali si raggiunge con una passerella di legno, una rampa continua senza gradini, che permette di camminare con sicurezza lungo la gola. La geometria del percorso e dei piccoli padiglioncini, i quali ospitano i vari servizi, evidenzia ciò che è naturale e lo separa da ciò che è costruito, mentre le passerelle di legno, colorate di un rosso intenso, risaltano sullo sfondo del paesaggio.
A 30 miglia dalla cittadina di San Pedro de Atacama, in Cile, un fiume termale crea lungo il suo corso una sequenza di piscine naturali in cui ci si bagnava fin dall’antichità, come dimostrano le due case Inca esistenti. L’opera paesaggistica di Germán del Sol intende dare splendore al luogo, in modo poetico e rendere possibile un uso sostenibile delle piscine. Passerelle rialzate trattano delicatamente le erbe del fiume e rivelano la bellezza unica del lungo corso tortuoso del fiume e delle piscine al suo interno, mentre due semplici strutture in cemento bianco ospitano tutti i servizi e fanno risaltare la natura selvaggia del luogo.
Dopo avere ideato nel 2016 la piscina per l’Hotel Hubertus in Valdaora, lo studio noa* torna in Alto Adige per un nuovo progetto, questa volta dedicato al benessere. Proprio l’iconica piscina a sbalzo è stata l’ispirazione per il nuovo edificio, progettato come un villaggio sospeso e capovolto. Un’architettura surrealista che punta sull’idea del riflesso e sul ribaltamento dei punti di vista, simile a un paesaggio che si specchia nell’acqua. A caratterizzare entrambi i livelli, l’idea di un agglomerato di microstutture con tetto a doppia falda – in un rimando alle abitazioni montane – specchiate attorno all’asse costituito dalla passerella. Al piano superiore, dove gli spazi sono esposti, si trovano due vasche idromassaggio, due docce panoramiche e uno spogliatoio; il piano inferiore invece, più protetto, ospita sauna finlandese, soft sauna, doccia di nebbia gelata e piscina.
Il Retreat at Blue Lagoon offre un modo unico di vivere l’antica cultura balneare islandese. L’architettura è un’estensione del complesso principale della Blue Lagoon. Costruito direttamente all'interno di una colata lavica di 755 anni fa nel cuore del Reykjanes UNESCO Global Geopark, il Retreat comprende una spa sotterranea, una laguna geotermica, un ristorante e un hotel di 62 suite circondato dalle iconiche acque marine della Laguna Blu. Dall'acqua curativa delle lagune all'elettricità che alimenta il complesso, la Blue Lagoon trae la sua energia dalle risorse geotermiche della terra.
L'idea principale era quella di proporre un'unità ottimale di bagni termali, armoniosamente inserita nell'ambiente della regione di Lidzbark Warmiński. L'“atmosfera” della struttura e l'ergonomia adatta a tutte le fasce d'età degli utenti erano uno degli obiettivi principali del progetto. La forma dell'edificio è stata suddivisa in elementi adattati alle esigenze delle zone funzionali che vi si trovano. L'ingresso principale dell'edificio è un giunto di vetro dove la hall principale divide il complesso in tre parti: la parte principale con piscina e bagni termali, la seconda parte con sale conferenze e ristorante e la terza parte dove si trova un hotel.
Questa cavernosa spa di 3.000 metri quadrati, progettata da DecaArchitecture con Natalia Efraimoglou & Partners, si trova all'interno di un edificio scavato nella base di una montagna a Mystras, in Grecia. Definito il primo centro benessere olistico in Grecia, Euphoria si trova tra una foresta di cipressi e il sito di Mystras, patrimonio mondiale dell'UNESCO. Alla base dell'edificio di quattro piani, la reception, le sale sotterranee per i trattamenti e le consultazioni e gli spogliatoi della spa sono distribuiti in una serie di spazi ellittici di varie scale collegati da una rete di passaggi simili a catacombe. Tre cilindri concentrici punteggiano l'edificio. Il cerchio interno è un pozzo di luce bianca profondo 20 metri, che si apre verso il cielo e funge da faro direzionale.
Nel piccolo principato indipendente di Andorra, é stata costruita un'architettura termale dell'architetto francese Jean Michel Ruols. La struttura si trova tra le meravigliose vette dei Pirenei a 1024 metri di altitudine e appare come una cattedrale di cristallo, la cui torre a forma di piramide, misura ben 80 metri. Un ambiente davvero meraviglioso quello della Caldea: vasche termali con acque che sgorgano dal cuore della terra, piscine al pompelmo, jacuzzi panoramiche con una vista spettacolare.
Andando invece indietro nel tempo, troviamo il centro termale Rogner Bad Blumau realizzato da Friedensreich Hundertwasse, pittore, scultore e architetto austriaco. Le facciate variopinte, le forme circolari, le cupole dorate e i tetti ricoperti di verde, danno vita ad un villaggio dall’architettura insolita, quasi fantastica. I colori intensi delle strutture dalle linee sinuose vi faranno vivere un’esperienza fiabesca in cui rilassarvi nelle calde acque termali e perdere la cognizione del tempo e dello spazio.