La versione apocrifa di una basilica romana: potrebbe essere questa, nelle parole dello studio di architettura CRUX, la metafora che meglio definisce l’identità e i presupposti progettuali di Rey House, residenza unifamiliare costruita a Requena, un piccolo comune nell’entroterra di Valencia. Contenitore elastico chiamato ad adattarsi alle esigenze di un’ospitalità espansa come ai cambiamenti naturali che investono la vita degli abitanti, la costruzione articolata su tre piani struttura la propria pianta sulla tripartizione tra una grande navata e due ali laterali.
Nello spazio centrale, il cui volume è identificato da colonne tubolari in metallo e da una volta in cemento lasciata a vista, prendono vita le attività legate alla socializzazione, il consumo di cibo e il sonno, mentre le navate laterali sono attrezzate con mobili funzionali quali il blocco cucina o contenitori. Tende scorrevoli possono essere utilizzate al bisogno per schermare lo spazio, che rimane comunque privo di una specifica vocazione identitaria, superando il concetto di netta categorizzazione delle stanze anche grazie a pochi arredi flessibili.
Sulla facciata, due reticolati simmetrici in mattoni ispirati agli stilemi dell’architettura tradizionale locale coniugano le funzioni di filtro della luce, che investe la casa in maniera mutevole con il suo gioco di ombre mai nette, e di riparo visivo dall’esterno. Dall’interno, invece, l’apertura sul paesaggio circostante gode di un continuo contatto visivo con la vegetazione, mentre un sistema di ventilazione naturale permette di contenere la necessità di sistemi di raffreddamento.
- Location:
- Requena, Spagna
- Programma:
- Residenza unifamiliare
- Architetti:
- CRUX arquitectos
- Area:
- 223 mq
- Anno:
- 2018