Il progetto di Frida Escobedo per un isolato residenziale a Città del Messico riproduce, in un contesto urbano di media densità, qualità che sono più comunemente rintracciabili in episodi di edilizia estensiva.
L’elemento di maggior interesse del complesso Mar Tirreno è certamente la sperimentazione sul tema della soglia tra la casa e la città, intesa in una duplice accezione: come costruzione di sequenze spaziali di ambienti privati-collettivi-pubblici, e come filtro visuale, garante della privacy domestica.
Escobedo s’ispira alla morfologia delle vecindad, tipici quartieri operai dell’inizio del XX secolo, e suddivide gli alloggi in due blocchi, separati da una strada interna che ne rappresenta l’affaccio principale, oltre che un potenziale luogo d’incontro per il vicinato. Gli appartamenti si organizzano come duplex e dispongono ciascuno di un patio privato, che articola ulteriormente la transizione tra pieno e vuoto.
Tutte le facciate sono costruite in blocchi di calcestruzzo prefabbricati, diversamente posizionati, talvolta pieni e talvolta forati. Ne risulta un’architettura compatta, massiva, animata da infinite penombre e chiaroscuri, vibrante non per un surplus di linguaggio, ma per le sottili variazioni di texture, orientamento e colore dell’unico materiale che la compone.
- Progetto:
- Mar Tirreno
- Programma:
- edificio residenziale
- Luogo:
- Città del Messico, Messico
- Architetto:
- Frida Escobedo
- Team di progetto:
- Héctor Arce, Valentina Merz, Carlos Hernández
- Completamento:
- 2019