“Tiburtina è un’area strategica per Roma. Ad oggi, non essendo stata attuata una strategia in modo continuo e coerente, può essere detta “terrain vague” tra la città consolidata e la prima periferia di Roma, un ambito che la cui identità poliforme accoglie elementi eterogenei: la stazione ferroviaria di ABDR, spazi industriali, la casa del sole di Sabbatini o le residenze di Ridolfi, la nuova sede BNP di 5+1AA, le case popolari e la Città del Sole di Labics.” Le parole dei soci fondatori di It's descrivono una parte di città molto densa e attiva — anche se in modo scomposto — che si caratterizza per un forte potenziale di sperimentazione urbana: qualcosa di attivo già dai primi 2000, che ancora richiede dall’amministrazione la costruzione di una road map per il cambiamento.

In quest’ottica si è voluto fare un primo passo: un masterplan è stato pensato per favorire l'incontro tra i vari utenti, attraverso il disegno dei volumi e degli spazi comuni, con l'obiettivo di alimentare le dinamiche di scambio alla base dell'innovazione. Atto fondativo di questo processo è HUB, l'edificio della sede romana di It's.
“Con l’obiettivo di far evolvere la nostra professione di architetti ibridandola con altri settori, e non avendo trovato delle realtà esistenti che ci convincessero, abbiamo deciso di crearne una : HUB è il manifesto fisico del nostro modo di pensare” spiegano i fondatori.
A seguito di una call lanciata lo scorso anno, ora l’edificio oltre a IT’S ospita due startup, un laboratorio attivo nella formazione, e una casa di produzione cinematografica.

L’edificio si colloca al di sopra di un complesso tessuto di grotte tufacee risalenti al periodo ottocentesco. Costituisce un caso studio sia per la gestione del processo, full BIM, che per l’uso della prefabbricazione, che ha consentito di ridurre i tempi di realizzazione a 6 mesi e controllare gli alti standard di risparmio energetico previsti(l'obiettivo raggiunto è lo zero consumo). La struttura è in legno, setti portanti in Xlam montati in 4 settimane. Il rivestimento esterno è in alluminio, nell’ottica di costituire per linguaggio visivo, oltre che per processo costruttivo, un landmark per una identità post industriale dell’intera area.